Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ricercatori hanno scoperto un modo per aprire la barriera emato-encefalica

MIT Blood Brain Barrier

Il cervello è composto da miliardi di neuroni, celle vulnerabili che richiedono un ambiente protettivo per funzionare correttamente. Questo ambiente delicato è protetto da 600 chilometri di vascolatura specializzata, progettata per limitare quali sostanze entrano in contatto con il cervello.


Questa barriera emato-encefalica è essenziale per proteggere l'organo da tossine e patogeni. Ma nel contesto delle malattie neurologiche, la barriera "diventa il tuo peggior nemico", afferma Anne Eichmann PhD, prof.ssa di medicina (cardiologia) e di fisiologia cellulare e molecolare, in quanto blocca anche il passaggio di farmaci terapeutici.


Per anni, l'obiettivo di neuroscienziati e biologi vascolari è stato trovare il proiettile magico per aprire temporaneamente e ri-sigillare la barriera per somministrare farmaci. Ora, la squadra della Eichmann ha sviluppato un anticorpo come strumento per aprire la barriera emato-encefalica per un paio d'ore alla volta, consentendo il passaggio di farmaci in un cervello malato. Il team ha pubblicato i suoi risultati su Nature Communications il 4 marzo.


"Questa è la prima volta che si capisce come controllare la barriera emato-encefalica con una molecola", afferma la Eichmann, che è l'autrice senior dello studio.


Sviluppo e mantenimento della barriera emato-encefalica dipendono da ciò che viene chiamato 'percorso di segnalazione WNT', che regola una serie di processi cellulari cruciali. La squadra della Eichmann ha cercato di capire se questo percorso potrebbe essere modulato per aprire la barriera 'su-richiesta'.


Quando Kevin Boyé, postdottorato di Yale e primo autore dello studio, è entrato a far parte del laboratorio della Eichmann nel 2017, ha scelto di studiare la molecola Unc5B, un recettore della membrana endoteliale espresso nelle cellule endoteliali dei capillari. Ha scoperto che se eliminava questo recettore nei topi, essi morivano presto nel loro sviluppo embrionale, perché la loro vascolarizzazione non riusciva a formarsi correttamente, indicando che era una molecola importante nello sviluppo vascolare.


Ha anche scoperto una riduzione significativa anche della proteina Claudin5, che è importante per creare le giunzioni strette tra le cellule endoteliali della barriera emato-encefalica. Questo ha indotto la squadra a rendersi conto che il recettore potrebbe essere importante nel mantenere questa barriera.


In precedenza non c'era alcun collegamento conosciuto tra Unc5B e percorso di segnalazione WNT. Attraverso questo nuovo studio, il team ha capito che il recettore Unc5B controlla il percorso, funzionando da regolatore a monte.


Boyé ha poi fatto un passo avanti e ha tolto il recettore nei topi adulti con una barriera emato-encefalica già formata, e ha scoperto che la barriera rimaneva aperta in assenza del recettore. Successivamente, ha voluto determinare quali ligandi - che si legano ai recettori e inviano segnali tra, o all'interno, delle cellule - erano responsabili dell'effetto barriera. Ha scoperto che anche un ligando (Netrin-1) causa un difetto della barriera emato-encefalica quando è rimosso.


Successivamente, la squadra ha sviluppato un anticorpo che potrebbe impedire al Netrin-1 di vincolarsi al suo recettore. Dopo aver iniettato l'anticorpo, il team è riuscito a interrompere il percorso di segnalazione WNT, facendo aprire temporaneamente la barriera emato-encefalica.


"È stato un viaggio piuttosto affascinante, specialmente lo sviluppo dei nostri anticorpi di blocco", afferma Boyé. "E vedere che possiamo aprire la barriera emato-encefalica in modo molto sensibile al tempo, per promuovere il passaggio di farmaci".


Poiché la barriera emato-encefalica blocca l'ingresso a tutto tranne che a un minuscolo sottoinsieme di piccole molecole, le condizioni neurologiche come l'Alzheimer, la sclerosi multipla, i tumori cerebrali e la depressione sono estremamente difficili da trattare. Avere il controllo sulla barriera sarà utile per future iniziative di introduzione di farmaci. Il team non ha ancora identificato potenziali complicazioni, ma prevede di valutare l'efficacia e la potenziale tossicità dell'anticorpo nella ricerca successiva.


"Questo apre la strada alla ricerca di base più interessante attorno a come il corpo costruisce una barriera così stretta per proteggere i suoi neuroni e come può essere manipolata per scopi di introduzione di farmaci"
, afferma la Eichmann. "E poi c'è anche il potenziale di usarlo come piattaforma di consegna di farmaci che devono penetrare nel cervello".


Negli studi futuri, il team spera di capire come applicare le sue scoperte alla consegna di chemioterapici per il trattamento dei tumori cerebrali. Attualmente stanno lavorando per vedere se possono applicare l'anticorpo ad altre regioni del sistema nervoso centrale al di fuori del cervello.

 

 

 


Fonte: Isabella Backman in Yale University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kevin Boyé, LH Geraldo, J Furtado, L Pibouin-Fragner, M Poulet, D Kim, B Nelson, Y Xu, L Jacob, N Maissa, D Agalliu, L Claesson-Welsh, SL Ackerman, Anne Eichmann. Endothelial Unc5B controls blood-brain barrier integrity. Nature Communications, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Allenamento con i pesi protegge il cervello delle persone anziane dalla demenz…

15.04.2025 | Ricerche

Uno studio, condotto presso l'Università di Stato di Campinas (Brasile), ha scoperto che dopo sei...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)