Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuovo metodo per rilevare il rischio di Alzheimer prima dei sintomi

identifying anti Alzheimer gene variation

Dei ricercatori hanno sviluppato un nuovo metodo per identificare le persone che hanno un rischio genetico più alto di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA) prima che appaia qualsiasi sintomo, aiutando così ad accelerare la creazione di nuovi trattamenti. Manish Paranjpe del Broad Institute del MIT/Harvard di Cambridge (Massachusetts / USA) e i colleghi, hanno presentato queste scoperte su PLOS Genetics il 1° settembre.


Le persone con MA sperimentano una graduale perdita di memoria e di altre funzioni cognitive. Anche se alcuni trattamenti possono alleviare i sintomi, è stato finora difficile sviluppare trattamenti per prevenire o rallentare la progressione della malattia.


Alcuni studi clinici su potenziali trattamenti potrebbero non aver avuto successo perché hanno coinvolto pazienti la cui malattia era troppo avanzata per essere trattata. Dei metodi migliori per identificare le persone ad alto rischio potrebbero aiutare la ricerca su un trattamento.


Per soddisfare questa necessità, Paranjpe e colleghi hanno analizzato i dati di 7,1 milioni di varianti comuni di DNA (alterazioni della sequenza standard del DNA) da uno studio precedente che includeva decine di migliaia di persone con o senza MA. Hanno usato questi dati per sviluppare un nuovo metodo che prevede il rischio di MA di un individuo, a seconda delle varianti del suo DNA. Poi, hanno perfezionato e convalidato il metodo con i dati di altre 300.000 persone.


I ricercatori notano che è improbabile che il loro metodo basato sul DNA sia usabile dai medici per prevedere il rischio di MA di un paziente, perché potrebbe essere meno accurato per le popolazioni non europee, potrebbe avere un impatto sull'assicurazione e potrebbe causare ansia senza il sollievo di trattamenti preventivi affidabili. Tuttavia, potrebbe essere applicato per accelerare la ricerca sul MA.


Per dimostrare il potenziale del nuovo metodo, i ricercatori lo hanno usato per determinare il rischio di MA di 636 donatori di sangue ed hanno esaminato se i livelli ematici di una qualsiasi di 3.000 proteine ​​erano più alti o inferiori al normale per quelli identificati come ad alto rischio.


L'analisi ha fatto emergere 28 proteine ​​che potrebbero essere collegate al rischio di MA, comprese alcune che non sono mai state studiate nella ricerca sul morbo. Studiare queste proteine ​​potrebbe scoprire nuove direzioni per lo sviluppo dei farmaci.


La ricerca futura potrebbe aiutare a replicare e confermare questi risultati e ad espandersi su di essi, ad esempio considerando le popolazioni con origini non europee. L'autore senior dott. Amit V. Khera aggiunge:

"Abbiamo sviluppato un predittore genetico del MA associato sia alla diagnosi clinica che al declino cognitivo dipendente dall'età. Studiando il proteoma circolante di individui sani con un rischio molto alto, rispetto a uno basso ereditato, il nostro team ha delineato nuovi biomarcatori della malattia neurocognitiva".

 

 

 


Fonte: PLOS via Science Daily (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: MD Paranjpe, ...[+14], AV Khera. Neurocognitive trajectory and proteomic signature of inherited risk for Alzheimer’s disease. PLOS Genetics, 2022, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.