Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Guarire il cervello: gli idrogel consentono la crescita dei tessuti neuronali

È stato dimostrato che gli idrogel sintetici costituiscono un'impalcatura efficace per la crescita dei tessuti neuronali nelle aree di danno cerebrale, fornendo un possibile approccio per la ricostruzione del tessuto cerebrale.

semitransparent hydrogelIdrogel semitrasparente usato in questo studio. (Satoshi Tanikawa, et al. 2023)

Anche se sviluppare un cervello può sembrare degno di un film di fantascienza, un team interdisciplinare di ricercatori della Hokkaido University ha fatto un passo in quella direzione. Hanno usato materiali di idrogel, in combinazione con cellule staminali neurali, per far crescere nuovo tessuto cerebrale.


Questo è importante perché, quando il tessuto nel nostro cervello è danneggiato, i neuroni non hanno la stessa capacità di rigenerarsi di altre parti del nostro corpo, come la pelle. Il primo passo per i ricercatori è stato sviluppare un materiale idrogel in cui le cellule staminali neurali potevano sopravvivere.


Hanno scoperto che un gel neutro realizzato con parti uguali di monomeri con carica positiva e negativa permette la migliore adesione cellulare. I ricercatori hanno quindi regolato i rapporti delle molecole di reticolazione per ottenere una rigidità simile a quella del tessuto cerebrale; hanno quindi creato dei pori nel gel, in cui le cellule potevano essere coltivate.


"Quando ho visto la struttura 3D degli idrogel porosi che il mio collega Tomáš ha mostrato in una riunione, ho pensato che potevano essere usati nei trattamenti rigenerativi come impalcatura per allevare cellule nervose"
, ha ricordato il primo autore Satoshi Tanikawa.


Una volta ottimizzati, i gel sono stati imbevuti con un siero del fattore di crescita per incoraggiare la crescita dei vasi sanguigni e quindi impiantati in aree danneggiate del cervello di un topo modello. Dopo tre settimane, i ricercatori hanno scoperto che le cellule immunitarie e le cellule neuronali del tessuto cerebrale ospite circostante erano entrate nell'idrogel e che erano cresciuti vasi sanguigni.


A questo punto, i ricercatori hanno iniettato cellule staminali neurali nell'idrogel. Dopo 40 giorni, il tasso di sopravvivenza delle cellule staminali era elevato e alcune si erano differenziate in nuovi astrociti o neuroni. È stato osservato che le cellule ospiti si sono infiltrate nell'idrogel, mentre alcune nuove cellule neuronali sono migrate dall'idrogel al tessuto cerebrale circostante, mostrando un certo grado di integrazione tra l'idrogel e il tessuto cerebrale ospite.


La natura graduale del processo è stata cruciale, perché impiantare l'idrogel e trapiantare le cellule staminali neurali allo stesso tempo non aveva funzionato. Questo studio segna un passo importante verso lo sviluppo di terapie che coinvolgono la rigenerazione del tessuto cerebrale; i passaggi successivi prevedono lo studio del tempismo ottimale del trapianto e l'effetto della risposta infiammatoria sulle cellule trapiantate.


"Le condizioni che danneggiano i vasi sanguigni nel cervello, come l'infarto cerebrale, sono una malattia importante"
, ha commentato Tanikawa. “Non solo hanno un tasso alto di mortalità, ma quelli che sopravvivono lottano con gravi effetti postumi. Penso che questa ricerca diventerà la base per trattamenti medici che potrebbero aiutare tali pazienti".

 

 

 


Fonte: Hokkaido University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: S Tanikawa, ...[+15], S Tanaka. Engineering of an electrically charged hydrogel implanted into a traumatic brain injury model for stepwise neuronal tissue reconstruction. Scientific Reports, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.