Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ormoni di tipo insulinico sono cruciali per la plasticità e la salute del cervello

Una ricerca del Max Planck Florida Institute for Neuroscience ha identificato un meccanismo attraverso il quale i fattori di crescita simili all'insulina facilitano la plasticità cerebrale.

Insulin like grouth factors released from synapse Ella Maru StudiosI fattori di crescita di tipo insulinico vengono rilasciati dal compartimento postsinaptico della sinapsi per rafforzare la connessione neurale durante la plasticità. (Grafica: Ella Maru Studios)

La superfamiglia insulinica di ormoni, che comprende l'insulina, il fattore di crescita tipo-insulina 1 (IGF1) e il fattore di crescita tipo-insulina 2 (IGF2), hanno un ruolo cruciale non solo nella regolazione dello zucchero nel sangue, nel metabolismo e nella crescita, ma anche nello sviluppo e funzionamento sani del cervello, incluso l'apprendimento e la memoria.


Questi ormoni possono passare dal fegato al cervello attraverso il flusso sanguigno o possono essere sintetizzati direttamente nei neuroni e nelle cellule gliali all'interno del cervello. Si legano a recettori, come l'IGF1, attivando segnali che modulano la crescita e l'attività dei neuroni. L'interruzione di questo percorso di segnalazione è coinvolta nel declino cognitivo e in malattie come l'Alzheimer.


Per capire come IGF1 e IGF2 promuovono la salute del cervello, gli scienziati hanno studiato l'attivazione di questo percorso di segnalazione nell'ippocampo, un'area del cervello cruciale per l'apprendimento e la memoria. In particolare, intendevano capire se la segnalazione IGF è attiva durante la plasticità sinaptica, il processo cellulare che rafforza le connessioni tra i neuroni durante la formazione della memoria e protegge dal declino cognitivo.


Per fare ciò, gli scienziati di Max Planck hanno sviluppato un biosensore che rileva l'attivazione del recettore IGF1, consentendo di visualizzare l'attività del percorso di segnalazione coinvolto nella plasticità. Quando una sinapsi era coinvolta nella plasticità, gli scienziati hanno osservato che il recettore IGF1 era attivo in modo robusto nella sinapsi in rafforzamento e in quelle vicine.


Questa attivazione del recettore era fondamentale per la crescita e il rafforzamento della sinapsi durante la plasticità. Tuttavia, non si capiva da dove veniva l'IGF che attiva il recettore. La prima autrice dello studio, dott.ssa Xun Tu, tuttavia, ha scritto che avendo visto l'attivazione del recettore durante la plasticità hanno avuto un indizio.

"Il fatto che l'attivazione del recettore IGF sia stata localizzata vicino alla sinapsi interessata dalla plasticità ha suggerito che IGF1 o IGF2 potrebbero essere prodotti nei neuroni dell'ippocampo e rilasciati localmente durante la plasticità".


Per approfondire questa ipotesi, gli scienziati hanno testato se IGF1 e IGF2 sono prodotti e rilasciati dai neuroni dell'ippocampo. È interessante notare che hanno trovato una differenza specifica per regione nella produzione di IGF1 e IGF2. Un gruppo di neuroni nell'ippocampo (CA1) ha prodotto IGF1, un altro gruppo (CA3) ha prodotto IGF2.


Quando i neuroni CA1 o CA3 sono stati attivati in modo tale che imitassero la plasticità sinaptica, hanno rilasciato IGF. È importante sottolineare che quando gli scienziati hanno interrotto la capacità dei neuroni di produrre IGF, si sono bloccate l'attivazione del recettore IGF1 durante la plasticità, la crescita e il rafforzamento della sinapsi.


L'autore senior della pubblicazione, il direttore scientifico del Max Planck dott. Ryohei Yasuda, ha riassunto così i risultati.

“Questo lavoro rivela un meccanismo autocrino locale nei neuroni che è fondamentale per la plasticità cerebrale. Quando una sinapsi è sottoposta a plasticità, viene rilasciato IGF localmente per attivare il recettore IGF1 sullo stesso neurone. Interrompere questo meccanismo compromette la plasticità, evidenziando il suo ruolo critico nel mantenere la salute cognitiva".


La scoperta di questo nuovo meccanismo chiarisce il modo in cui i ricordi sono codificati nel cervello ed evidenzia l'importanza di ulteriori studi sulla superfamiglia insulinica di ormoni nel cervello. Gli scienziati sperano che comprendere il meccanismo attraverso il quale gli ormoni IGF facilitano la plasticità cerebrale, porti a trovare il modo di puntare questo percorso di segnalazione per prevenire il declino cognitivo e combattere malattie come l'Alzheimer.

 

 

 


Fonte: Max Planck Florida Institute for Neuroscience (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: X Tu, [+4], R Yasuda. Local autocrine plasticity signaling in single dendritic spines by insulin-like growth factors. Science Advances, 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)