Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Bioingegnieri a un passo dal penetrare nella barriera emato-encefalica

Un team di ricercatori dell'Università delle Pennsylvania ha ideato un metodo per introdurre mRNA nel cervello usando nanoparticelle lipidiche, facendo potenzialmente avanzare i trattamenti per l'Alzheimer e per le convulsioni.

Blood brain barrier Mitchell HanAl microscopio a fluorescenza le nanoparticelle lipidiche (LNP) che forniscono mRNA di proteina fluorescente alle cellule endoteliali cerebrali (in verde, nucleo in blu). In rosso cellule trasfettate da LNP, in cui la proteina mCherry appena espressa si traduce in fluorescenza rossa. (Fonte: Emily Han)

Immagina il cervello come una torre di controllo del traffico aereo, che supervisiona le operazioni cruciali e complesse dell'«aeroporto» del corpo. Questa torre, essenziale per coordinare il flusso incessante di segnali neurologici, è protetta da uno scudo formidabile assimilabile alla squadra di sicurezza dell'aeroporto, selezionando diligentemente tutto e tutti, garantendo che gli intrusi indesiderati non interrompano i meccanismi vitali dell'interno.

Tuttavia, questa sicurezza, sebbene vitale, è accompagnata da uno svantaggio significativo: a volte all'interno della torre di controllo è necessario un 'meccanico' - nella forma di farmaci critici necessari per il trattamento dei disturbi neurologici - per risolvere i problemi. Ma se la sicurezza è troppo rigorosa, e nega anche questi agenti essenziali, proprio le operazioni che devono proteggere potrebbero essere messe in pericolo.

Ora, dei ricercatori guidati da Michael Mitchell dell'Università della Pennsylvania stanno affrontando questo vecchio confine nella biologia, noto come barriera emato-encefalica, sviluppando un metodo che è come fornire a questo meccanico una chiave di accesso per bypassare la sicurezza.

Le loro scoperte, pubblicate su Nano Letters, presentano un modello che usa nanoparticelle lipidiche (LNP) per trasportare mRNA, offrendo nuove speranze per il trattamento di condizioni come l'Alzheimer e le convulsioni epilettiche, proprio come riparare i problemi della torre di controllo senza compromettere la sicurezza.

"Il nostro modello ha prestazioni migliori nell'attraversare la barriera emato-encefalica rispetto ad altri e ci ha aiutato a identificare particelle specifiche degli organi che poi abbiamo convalidato per i modelli futuri", afferma Mitchell, professore associato di bioingegneria alla Penn e autore senior dello studio. "È una prova entusiasmante del concetto che senza dubbio informerà nuovi approcci al trattamento di condizioni come trauma cranico, ictus e MA".

 

In cerca della chiave

Per sviluppare il modello, Emily Han, dottoranda nel laboratorio di Mitchell e prima autrice dello studio, spiega che hanno iniziato con una ricerca della piattaforma di selezione in vitro:

"Nel combinare la letteratura, la maggior parte delle piattaforme che ho trovato erano limitate a una normale piastra da 96 pozzetti, una matrice bidimensionale che non può rappresentare sia le parti superiori che quelle inferiori della barriera emato-encefalica, che corrispondono rispettivamente al sangue e al cervello".

Han ha quindi esplorato i sistemi transwell ad alto rendimento con entrambi i compartimenti, ma ha scoperto che non spiegavano la trasfezione di mRNA delle cellule, rivelando un divario nel processo di sviluppo. Ciò l'ha portata a creare una piattaforma in grado di misurare il trasporto di mRNA dal compartimento del sangue al cervello, nonché la trasfezione di vari tipi di cellule cerebrali, comprese quelle endoteliali e i neuroni.

"Ho passato mesi a capire le condizioni ottimali per questo nuovo sistema in vitro, comprese le condizioni di crescita cellulare e i segnalatori fluorescenti da usare", spiega la Han. “Una volta robusta, abbiamo vagliato la nostra libreria di LNP e li abbiamo testati su modelli animali. Vedere il cervello esprimere la proteina a seguito dell'mRNA che abbiamo introdotto è stato elettrizzante e ha confermato che eravamo sulla strada giusta".

La piattaforma del team è pronta a far avanzare significativamente i trattamenti per i disturbi neurologici. Attualmente è idonea a testare una gamma di LNP con peptidi, anticorpi e varie composizioni lipidiche per il cervello. Tuttavia, potrebbe anche inviare direttamente al cervello altri agenti terapeutici come siRNA, DNA, proteine o farmaci a piccole molecole, per via endovenosa.

Inoltre, questo approccio non si limita alla barriera emato-encefalica in quanto si dimostra promettente per esplorare i trattamenti per malattie legate alla gravidanza, puntando la barriera emato-placentale, e per le malattie retiniche incentrate sulla barriera emato-retinica.

 

Prossimi passi

Il team è ansioso di usare questa piattaforma per individuare nuove progettazioni e testare la loro efficacia in diversi modelli animali. Ed è interessato in particolare a lavorare con modelli animali avanzati dei disturbi neurologici.

"Stiamo collaborando con i ricercatori della Penn per stabilire modelli di malattie cerebrali", afferma Han. "Stiamo esaminando il modo in cui questi LNP influiscono sui topi con varie condizioni cerebrali, che vanno dal glioblastoma alle lesioni cerebrali traumatiche. Speriamo di farci strada verso la riparazione della barriera emato-encefalica o puntare neuroni danneggiati dopo l'infortunio".

 

 

 


Fonte: University of Pennsylvania (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: EL Han, [+7], MJ Mitchell. Predictive High-Throughput Platform for Dual Screening of mRNA Lipid Nanoparticle Blood–Brain Barrier Transfection and Crossing. Nano Lett., 23 Jan 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Immergersi nella natura: gioia, meraviglia ... e salute mentale

10.05.2023 | Esperienze & Opinioni

La primavera è il momento perfetto per indugiare sulle opportunità.

La primavera è un m...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.