Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nuove prove che navigazione spaziale carente prevede l'Alzheimer anni prima dei sintomi

Le persone a rischio di Alzheimer hanno una navigazione spaziale compromessa prima dei problemi con altre funzioni cognitive, compresa la memoria, secondo un nuovo studio guidato dai ricercatori dell'UCL.

VR for seniors

La ricerca, pubblicata su Alzheimer's & Dementia, ha usato la realtà virtuale per testare la navigazione spaziale di 100 persone asintomatiche di mezza età (da 43 a 66 anni) iscritte allo studio di coorte PREVENT-Dementia.


I partecipanti avevano un rischio ereditario o fisiologico di morbo di Alzheimer (MA), a causa di una variante (l'allele ε4 del gene ApoE) che aumenta il rischio della condizione, di una storia familiare di MA o di fattori di rischio di stile di vita come poca attività fisica. È cruciale che questi partecipanti avevano circa 25 anni in meno dell'età stimata di insorgenza della demenza.


Lo studio guidato dal professor Dennis Chan ha impiegato un test progettato dal dott. Andrea Castegnaro e dal professor Neil Burgess (tutti dell'Istituto Neuroscienze Cognitive dell'UCL), che richiedeva ai partecipanti di navigare all'interno di un ambiente virtuale attraverso visori VR.


I ricercatori hanno scoperto che le persone con il rischio maggiore di sviluppare il MA, indipendentemente dal fattore di rischio, erano selettivamente deteriorate sul compito di navigazione VR, senza una compromissione corrispondente su altri test cognitivi. Gli autori affermano che questi risultati suggeriscono che il deterioramento della navigazione spaziale può iniziare a svilupparsi anni o addirittura decenni prima dell'inizio di qualsiasi altro sintomo.


La prima autrice dott.ssa Coco Newton (UCL Institute of Cognitive Neuroscience), che ha svolto il lavoro mentre era all'Università di Cambridge, ha dichiarato:

“I nostri risultati indicano che questo tipo di cambiamento di comportamento nella navigazione potrebbe rappresentare il primo segnale diagnostico nel continuum del MA, quando le persone passano dall'essere intatte a mostrare manifestazioni della malattia".


I ricercatori hanno anche scoperto che c'era una forte differenza di genere nei risultati ottenuti dai partecipanti: il deterioramento è stato osservato negli uomini e non nelle donne. La dott.ssa Newton ha aggiunto:

“Ora stiamo andando avanti su questi risultati per sviluppare uno strumento di supporto alle decisioni cliniche diagnostiche per il SSN nei prossimi anni, che è un modo completamente nuovo di avvicinarsi alla diagnostica, che noi speriamo potrà essere più tempestiva e accurata.

"Ciò è particolarmente importante con l'emergere di trattamenti anti-amiloidi per il MA, che sono considerati più efficaci nelle prime fasi della malattia. Sottolinea anche la necessità di ulteriori studi sulla diversa vulnerabilità di uomini e donne al MA e l'importanza di considerare il genere sia per la diagnosi che per i trattamenti futuri".


Il professor Chan ha dichiarato:

“Siamo entusiasti di questi risultati per due motivi principali. Primo, migliorano la rilevazione dell'insorgenza clinica del  MA, fondamentale per l'applicazione rapida dei trattamenti.

“Secondo, il test di navigazione VR si basa sulla nostra conoscenza delle proprietà spaziali delle cellule nel lobo temporale del cervello e l'applicazione delle neuroscienze cellulari alle popolazioni cliniche aiuta a farci capire meglio come si manifesta clinicamente la malattia a livello neuronale. Questa carenza di conoscenza rappresenta attualmente uno dei maggiori ostacoli al progresso nella ricerca sul MA".


La ricerca è stata condotta in collaborazione con l'Università di Cambridge, finanziata congiuntamente dall'Alzheimer's Society e da una sovvenzione di ricerca MSD. Il dott. Richard Oakley, direttore associato di ricerca e innovazione dell'Alzheimer Society, ha dichiarato:

“Ogni 3 persone nate oggi, una svilupperà la demenza e quindi è fondamentale una diagnosi precoce e accurata delle malattie che causano la condizione per accedere al giusto supporto, per pianificare il futuro e ricevere un trattamento adeguato.

"I sintomi molto precoci della demenza possono essere sottili e difficili da rilevare, ma si ritiene che i problemi con la navigazione siano alcuni dei primi cambiamenti nel MA. Questo studio ha usato la tecnologia della realtà virtuale dimostrando che le capacità di navigazione di una persona sana sono legate al rischio di demenza, sulla base di fattori genetici e ambientali.

"Questa tecnologia innovativa, pur molto lontana dal diventare un test diagnostico, fornisce ulteriori prove sul ruolo delle capacità di navigazione come segno iniziale del MA. È necessario più lavoro per sviluppare questa tecnologia, ma sarà entusiasmante vedere come questa ricerca può offrire un modo per individuare i cambiamenti specifici della malattia e aiutare le persone con demenza in futuro".

 

 

 


Fonte:University College London (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: C Newton, [+16], D Chan. Entorhinal‐based path integration selectively predicts midlife risk of Alzheimer's disease. Alz & Dem, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)