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L'importanza del supporto reciproco paziente-caregiver nelle prime fasi della demenza

Anche i pazienti di demenza possono dare sostegno ai propri caregiver familiari.

In caso di morbo di Alzheimer (MA), è comune per un coniuge assumere il ruolo di caregiver. Una ricerca guidata dall'Università della California di Davis suggerisce che anche i pazienti possono supportare i loro caregiver e che prendersi cura a vicenda ha benefici per entrambe le parti.


Un nuovo studio pubblicato su Aging e Mental Health evidenzia che le coppie che devono convivere con la demenza possono muoversi tra le difficoltà con maggiore resilienza e benessere lavorando insieme e sostenendosi a vicenda.


"Sappiamo che la demenza è degenerativa, non c'è modo di tornare indietro e i coniugi caregiver in genere hanno di fronte un onere sostanziale", ha affermato Meng Huo, assistente prof.ssa nel Dipartimento di Ecologia Umana, prima autrice dello studio. "Ma avere una relazione con benefici reciproci nelle prime fasi può aiutare a ridurre il carico del caregiver e persino rallentare la progressione dei sintomi della demenza".


Quasi 7 milioni di over-65 negli Stati Uniti hanno il MA. In questo studio, i ricercatori hanno intervistato 72 coppie della California del Nord e del Nevada, di cui una persona aveva il MA in fase iniziale e il coniuge era il caregiver primario. Hanno valutato il supporto che i coniugi si davano l'un l'altro e hanno scoperto che le persone con demenza spesso assistevano i loro coniugi caregiver.


"È cruciale smentire il mito secondo cui i pazienti con demenza sono solo destinatari di cure", ha detto la Huo. “Riconoscere il loro potenziale di aiutare li incoraggerà a essere in grado di mantenere la propria dignità. I pazienti con demenza sanno che stanno declinando, ma è importante per loro sapere anche che possono ancora fare molte cose".

 

Supporto pratico ed emotivo

La Huo ha affermato che gli effetti positivi dell'empatia e del supporto sul benessere emotivo, sui livelli di stress, sulla comunicazione e sulla gestione della malattia, possono contribuire a migliori esiti di salute generale per le persone con demenza e i loro caregiver.


I ricercatori hanno scoperto che il supporto fornito dai pazienti si esercitava in vari modi, come l'aiuto pratico a piegare la biancheria, a lavare i piatti e a cucinare. La Huo ha affermato che il tipo più comune di supporto era emotivo, come mostrare apprezzamento e attenzione.


"Come esempio, un caregiver ha subito un intervento chirurgico e la paziente con demenza ha parlato di come ha portato fiori e cibo quando è andata in ospedale per vedere il caregiver e lo ha incoraggiato a rimanere socialmente in contatto per assicurarsi di avere compagnia", ha detto la Huo.

 

Empatia di caregiver e paziente

I ricercatori sperano che i risultati possano migliorare gli interventi esistenti che puntano i caregiver, includendo anche i pazienti con demenza.


"I caregiver di demenza hanno bisogno di supporto", ha detto la Huo. “Nell'ambito di questa relazione continua può esserci supporto tra pazienti con demenza e caregiver. Mantenendo la reciprocità del supporto, potremmo riuscire a promuovere una gestione efficace della malattia a lungo termine".

 

 

 


Fonte: University of California - Davis (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: M Huo [+2] SH Zarit. Empathy and support exchanges in couples coping with early-stage Alzheimer’s. Aging & Mental Health, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

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