Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come potrebbe il diabete portare all'Alzheimer? Studio suggerisce che il fegato è la chiave

Una ricerca condotta nei topi offre approfondimenti sui processi molecolari che potrebbero indurre le persone con diabete a sviluppare l'Alzheimer.

Lo studio arricchisce il corpo di ricerche sui collegamenti tra il diabete di tipo 2 e il morbo di Alzheimer (MA), che alcuni scienziati hanno chiamato 'diabete di tipo 3'. I risultati suggeriscono che dovrebbe essere possibile ridurre il rischio di MA mantenendo il diabete ben controllato o addirittura evitandolo, secondo i ricercatori guidati da Narendra Kumar, professore associato alla Texas A&M University di College Station:


"Pensiamo che diabete e MA siano fortemente legati", ha detto Kumar, "e con misure preventive o di miglioramento del diabete, possiamo prevenire o almeno rallentare significativamente la progressione dei sintomi della demenza nel MA".


Kumar ha presentato la ricerca al Discover BMB, l'incontro annuale dell'American Society for Biochemistry and Molecular Biology, svolto dal 23 al 26 marzo a San Antonio.


Il diabete e l'Alzheimer sono due dei problemi di salute con la crescita più rapida in tutto il mondo. Il diabete altera la capacità del corpo di trasformare il cibo in energia e colpisce circa 1 adulto statunitense su 10. Il MA, una forma di demenza che provoca un declino progressivo delle capacità di memoria e di pensiero, è tra le prime 10 cause di morte negli Stati Uniti.


Sappiamo che l'alimentazione influenza lo sviluppo del diabete e la gravità del suo impatto sulla salute. Per scoprire come quello che mangiamo può influenzare lo sviluppo del MA nelle persone con diabete, i ricercatori hanno esaminato come una particolare proteina nell'intestino influenza il cervello.


Hanno scoperto che una dieta ricca di grassi sopprime l'espressione della proteina Jak3, e che i topi senza di essa subiscono una cascata di infiammazione a partire dall'intestino, attraverso il fegato e sul cervello. In definitiva, i topi hanno mostrato sintomi simili al MA nel cervello, come la sovra-espressione di amiloide-beta e tau iperfosforilata, nonché prove di compromissione cognitiva.


"Essendo il fegato il metabolizzatore di tutto ciò che mangiamo, pensiamo che il percorso dall'intestino al cervello passi attraverso il fegato", ha detto Kumar.


Il suo laboratorio studia le funzioni della Jak3 da molto tempo, ha aggiunto, e ora sanno che l'impatto del cibo sui cambiamenti nell'espressione di Jak3 porta a un intestino permeabile. Ciò a sua volta provoca infiammazione cronica di basso grado, diabete, capacità ridotta del cervello di eliminare le sue sostanze tossiche e i sintomi simili alla demenza osservati nel MA.


La buona notizia, secondo Kumar, è che potremmo interrompere questo percorso infiammatorio con un'alimentazione sana e tenendo sotto controllo lo zucchero nel sangue prima possibile. In particolare, le persone con prediabete - che includono circa 98 milioni di adulti statunitensi - potrebbero trarre benefici da cambiamenti nello stile di vita per invertire il prediabete, impedire la progressione nel diabete di tipo 2 e ridurre potenzialmente il rischio di MA.

 

 

 


Fonte: Anne Frances Johnson in ASBMB (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Presentation abstract

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.