Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Semplice esame del sangue per individuare l'Alzheimer 5 anni prima

Innovazione? Un nuovo esame del sangue potrebbe macchia di Alzheimer prima che sviluppa, permettendo malati di cambiare la loro dieta e stile di vita per combattere i suoi effettiUn semplice esame del sangue potrebbe rilevare l'Alzheimer almeno cinque anni prima che i sintomi iniziano a essere visibili. Il creatore del test spera che sarà usato in modo diffuso entro tre anni.

Una più rapida diagnosi della malattia potrebbe permettere un trattamento precoce e, con l'aiuto di nuovi farmaci, quelli il cui test è positivo potrebbero evitarne del tutto lo sviluppo. Quelli avvertiti presto potrebbero anche adottare misure preventive, come ad esempio cambiare la dieta e fare più esercizio fisico.

L'Alzheimer e le altre forme di demenza colpiscono più di 800.000 cittadini britannici. La cifra è destinata a raddoppiare in una generazione. Attualmente, i malati hanno la diagnosi solo dopo che la malattia ha già causato gravi danni al cervello. Ma il nuovo test si propone di individuare i segni di Alzheimer anni prima, distinguendo tra mera dimenticanza e i vuoti di memoria più pericolosi che la demenza segnala nelle sue prime fasi.

Studio: il professor Matej Oresic ha detto che ritardare l'insorgenza del morbo di Alzheimer è quasi buono come prevenire la malattia, come il ritardo può migliorare enormemente la qualità di una persona della vita
Studio: il professor Matej Oresic dice
che ritardare l'insorgenza dell'Alzheimer
è importante quasi quanto prevenire la
malattia, poichè il ritardo può migliorare
enormemente la qualità della vita della persona.

L'inventore del test ha detto ieri sera che individuare l'Alzheimer presto darebbe 'immensi' benefici agli anziani. Il Professore Matej Oresic (foto a sinistra) ha fatto la scoperta dopo aver analizzato il sangue di 226 uomini e donne attorno a 70 / 80 anni e poi ha monitorato la loro salute per una media di cinque anni.

All'inizio dello studio, 37 persone avevano già diagnosi di Alzheimer; degli altri, 46 non hanno avuto problemi di memoria ma 143 erano affetti da dimenticanza. Alla fine dello studio, 52 dei 143 avevano ricevuto diagnosi di Alzheimer.

Il confronto dei loro campioni di sangue con quelli di coloro che avevano semplici dimenticanze ha rivelato differenze chiare nella concentrazione di tre metaboliti - sostanze chimiche prodotte dalle reazioni del corpo. Elaborando come queste sostanze chimiche si relazionano alla progressione dell'Alzheimer potrebbe aiutare a sviluppare nuovi trattamenti per la malattia. Il loro test nelle persone anziane che soffrono di dimenticanza potrebbe portare a importanti avvertimenti precoci prima dell'insorgere della demenza, riporta la rivista Translational Psychiatry.

Quelli che si trovano ad avere problemi di memoria legati all'Alzheimer potrebbero fare esercizi mentali e fisici e cambiare la loro dieta, nel tentativo di mantenere il cervello sano il più a lungo possibile. Il Professore Oresic, del VTT Technical Research Centre della Finlandia, ha detto che ritardare l'insorgenza dell'Alzheimer nelle persone anziane 'è quasi come prevenirlo', aggiungendo: 'Un ritardo anche di un paio di anni potrebbe migliorare immensamente la qualità della vita'. Ha detto che è necessario più lavoro per dimostrare quanto sia accurata la sua prova, ma lui spera che il kit sarà in uso entro un anno su piccola scala, e ampiamente utilizzato in due o tre.

Il dottor Simon Ridley, capo della ricerca per l'organizzazione senza fini di lucro Alzheimer Research UK, ha dichiarato il lavoro del professor Oresic ha già raggiunto 'primi risultati promettenti'. Ha aggiunto che le sostanze chimiche prodotte da miliardi di reazioni che avvengono nel corpo presentano un 'miniera' di informazioni potenzialmente utili per gli scienziati.

Se la ricerca su tali sostanze chimiche porta allo sviluppo di farmaci che possono arrestare la progressione dell'Alzheimer, quelli che ricevono un risultato positivo precoce nel test del professor Oresic non svilupperanno mai pienamente la malattia, dopo tutto.

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 


Pubblicato da Fiona Macrae su DailyMail OnLine il 13 dicembre 2011 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.