Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Declino dei sensi può impattare su salute mentale e solitudine degli anziani

senior covering eyes mouth with hands Image by krakenimages.com on Freepik.com

La maggior parte delle persone - fino al 94% degli adulti statunitensi - sperimenta sempre più di frequente almeno un po' di attenuazione dei sensi con l'età, trovandosi a strizzare gli occhi sugli schermi, bramare sapori più forti e mancare frammenti di conversazione. I ricercatori dell'Università di Chicago (UChicago) stanno esaminando come questi cambiamenti possono andare oltre il semplice inconveniente e peggiorare la salute mentale generale degli anziani.


"Quando i tuoi sensi declinano, non puoi nemmeno sperimentare il mondo", ha dichiarato Jayant Pinto MD, medico ed esperto di disfunzione olfattiva della UChicago Medicine. “Non senti colleghi o amici a tavola; non discerni cosa sta succedendo nel tuo ambiente; potresti avere difficoltà a leggere o fare le cose quando sei nel tuo quartiere. Rende tutti i tuoi impegni cognitivi un po' più difficili, e probabilmente ti logora nel tempo e provoca problemi di salute mentale".


Insieme ad Alexander Wang, laureando della Facoltà di Medicina, Pinto ha condotto di recente uno studio che ha esaminato la prevalenza e l'impatto del deterioramento sensoriale tra gli anziani. Hanno scoperto che le persone con disabilità sensoriali tendono ad avere una salute mentale peggiore e che tipi diversi di disabilità sensoriale erano associati ad aspetti diversi della salute mentale.

 

Associazioni tra percezione ed emozione

I ricercatori della UChicago hanno analizzato i dati sulla funzione sensoriale (vista, udito e olfatto) e la salute mentale auto-segnalata di quasi 4.000 anziani, raccolti su 10 anni di studio nell'ambito del National Social Life, Health & Aging Project.


Hanno scoperto che le persone che avevano diversi sensi compromessi avevano più solitudine e una salute mentale auto-segnalata significativamente peggiore in generale, e le persone con tre disabilità sensoriali avevano maggiori probabilità di episodi depressivi frequenti. Nelle analisi che differenziavano tra i sensi, la compromissione della vista era quella associata con più forza sia alla solitudine che alla cattiva salute mentale auto-valutata.


Gli scienziati stanno ancora esplorando come i cambiamenti in tutti e cinque i sensi possano avere un impatto sulle persone, ma i ricercatori di UChicago possono già indicare molti modi in cui il declino sensoriale contribuisce direttamente al senso di solitudine, tristezza e noia.


Gli anziani con compromissione della vista possono avere difficoltà a uscire di casa o vedere i volti dei loro amici e familiari, e la perdita dell'udito può rendere le conversazioni difficili e frustranti. Anche la perdita di odorato può influire sulla capacità di qualcuno di trovare gioia in profumi familiari - come un pasto preferito in casa o un profumo di una persona cara - e a percepire i feromoni, che (sebbene non registrati consapevolmente) contribuiscono alle dinamiche sociali.


"Abbiamo visto che la disabilità dell'udito e della vista tendeva ad essere associata a una salute mentale inferiore e a sentimenti di solitudine, ma la disabilità olfattiva aveva un'associazione più debole", ha detto Wang. “Questo mi ha colpito perché le disabilità dell'udito e della vista tendono ad essere molto più stigmatizzate della disabilità olfattiva. Questo mi ha fatto riflettere sui modi in cui lo stigma sociale potrebbe guidare questa peggiore salute mentale".

 

Prendersi cura l'uno dell'altro in una società che invecchia

Di fronte a tale stigma, i ricercatori affermano che i loro risultati evidenziano l'importanza di migliorare l'accesso ai servizi di salute mentale e aumentare la consapevolezza della connessione tra perdita sensoriale e angoscia mentale.


In particolare, capire come diverse disabilità sensoriali influiscono sulla salute mentale a lungo termine degli anziani potrebbe aiutare i professionisti sanitari, in particolare i fornitori di cure primarie, otorinolaringoiatri e oftalmologi, a individuare le condizioni di salute mentale quando identificano la perdita sensoriale nei loro pazienti, offrendo opportunità per interventi tempestivi e personalizzati.


Oltre a trattare in modo proattivo la salute mentale degli anziani, i ricercatori hanno indicato i passi che si possono fare per ridurre direttamente gli effetti quotidiani delle difficoltà sensoriali, che a loro volta diminuirebbero le implicazioni negative sulla salute mentale.


“Abbiamo una società anziana; ognuno ha un parente che sta invecchiando e sta passando momenti duri di vita. È un peso che tutti noi dovremmo condividere", ha detto Pinto. "Ridurre i gravami dei parenti e amici che invecchiano può avere un impatto enorme sulla vita delle persone, sulla loro produttività e sulla loro qualità di vita".


A livello personale, familiari e amici possono aiutare restando pazienti e trovando modi per comunicare in modo più efficace, come parlare in modo chiaro o usare note scritte. A livello sociale, le politiche pubbliche e i programmi comunitari possono garantire l'accessibilità negli spazi pubblici e fornire risorse che migliorano la qualità della vita.


Pinto ha anche messo in evidenza una vasta gamma di tecnologie e interventi medici che possono aiutare a compensare la compromissione sensoriale:

  • Per la perdita dell'udito, ci sono impianti cocleari, apparecchi acustici e altri dispositivi di assistenza all'udito, che secondo la ricerca potrebbero rallentare il declino cognitivo oltre a migliorare la qualità della vita.
  • Per la perdita di vista, ci sono occhiali, contatti, chirurgia della cataratta e chirurgia LASIK, insieme a programmi di sintesi vocale per computer.
  • Anche per il senso dell'olfatto, gli esperti di salute a volte possono aiutare riducendo l'infiammazione sinusale o insegnando esercizi di allenamento per l'odore.


"In molti casi, possiamo mitigare le difficoltà sensoriali in modi che potrebbero effettivamente migliorare la vita, la salute mentale e il senso di solitudine delle persone, che è un'enorme epidemia", ha detto Pinto. "Questi sono semplici modi in cui possiamo intervenire per aiutare le persone e potenzialmente avere un impatto enorme sulla società".

 

Riconoscere e de-stigmatizzare la disabilità sensoriale

I ricercatori hanno affermato di aver usato intenzionalmente la parola 'disabilità' in tutto il resoconto dello studio per sottolineare l'impatto significativo delle menomazioni sensoriali sulla vita degli individui. Questa terminologia si allinea anche agli sforzi per de-stigmatizzare queste condizioni e promuovere un approccio più inclusivo all'assistenza sanitaria.


"In una certa misura, la nostra società considera già una riduzione della funzione sensoriale: pensiamo alle comunità per ciechi e non udenti", ha detto Wang. “Come molte comunità emarginate, la comunità disabile ha storicamente una relazione molto controversa con il campo medico, che può causare angoscia e limitare l'accesso ai servizi di salute mentale. Con una migliore comprensione e compassione, possiamo sforzarci di migliorare le cure che forniamo agli anziani e ai pazienti disabili".


Ha aggiunto che inquadrando i dati in questo modo, spera di incoraggiare più fornitori sanitari ad allontanarsi dal pensiero in termini di Modello Medico di Disabilità e spostarsi verso il Modello Sociale di Disabilità.


"La mia comprensione è che il Modello Medico caratterizza la disabilità come qualcosa di 'carente' in una persona, che richiede così una sorta di 'riparazione' dell'individuo", ha spiegato. "Il Modello Sociale caratterizza la disabilità come più che identità, quindi le limitazioni relative alla disabilità derivano dalla mancanza di accessibilità e sistemazione di una società per i disabili".


Riconoscere le menomazioni sensoriali come disabilità e riconoscere il loro impatto sulla salute mentale sono passi importanti verso una cura più completa e compassionevole. Affrontando le barriere mediche, sociali e ambientali che aggravano queste menomazioni, i medici e la società nel suo insieme, possono sostenere meglio gli anziani nel mantenere la loro indipendenza.

 

 

 


Fonte: Grace Niewijk in University of Chicago (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: AZ Wang, [+2], JM Pinto. Types of sensory disability are differentially associated with mental health in older US adults over time. J Am Ger Soc, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)