Uno studio aumenta le evidenze che il particolato fine PM2.5 è dannoso per la memoria e la cognizione delle persone di tutte le età.
Un nuovo studio eseguito alla University of Southern California di Los Angeles, e pubblicato su Environmental Health Perspectives, analizzando 8.500 bambini di tutto il paese, ha rivelato che una forma di inquinamento atmosferico, derivante in gran parte delle emissioni agricole, è legata a scarse prestazioni di apprendimento e memoria nei ragazzi di 9-10 anni.
Il componente specifico dell'inquinamento atmosferico da particolato fine (PM2.5), il nitrato di ammonio, è implicato anche nel rischio di Alzheimer e demenza negli adulti, il che suggerisce che il PM2.5 può causare danni neurocognitivi per tutta la vita. Il nitrato di ammonio si forma quando il gas di ammoniaca e l'acido nitrico, prodotti rispettivamente da attività agricole e da combustione di combustibili fossili, reagiscono nell'atmosfera.
"Il nostro studio evidenzia la necessità di ricerche più dettagliate sulle fonti e sui componenti chimici del particolato", ha affermato l'autrice senior Megan Herting, prof.ssa associata di scienze della popolazione e di sanità pubblica dell'USC. "Suggerisce che capire queste sfumature è cruciale per informare le norme sulla qualità dell'aria e comprendere gli effetti neurocognitivi a lungo termine".
La Herting lavora da diversi anni sui dati del più grande studio sul cervello in tutta l'America, l'Adolescent Brain Cognitive Development Study, per capire come il PM2.5 può influenzare il cervello.
PM2.5: un pericolo per i polmoni
Il PM2.5, un indicatore chiave della qualità dell'aria, è una miscela di polvere, fuliggine, composti organici e metalli che si presentano in una gamma di particelle con diametro inferiore a 2,5 micrometri. Il PM2.5 può viaggiare in profondità nei polmoni, dove queste particelle passano nel flusso sanguigno e superano la barriera emato-encefalica, causando gravi problemi di salute.
La combustione di combustibili fossili è una delle maggiori fonti di PM2.5, in particolare nelle aree urbane, ma anche altre fonti sono importanti, come incendi, agricoltura, aerosol marini e reazioni chimiche. Nel 2020, la Herting e i suoi colleghi hanno pubblicato uno studio in cui hanno esaminato il PM2.5 nel suo insieme e il suo impatto potenziale sulla cognizione nei bambini, senza trovare una relazione.
Per questo studio, hanno usato tecniche statistiche speciali per osservare 15 componenti chimici del PM2.5 e le loro fonti. È così che il nitrato di ammonio nell'aria - che di solito è il risultato di operazioni agricole e di allevamento - è apparso come il sospetto principale.
"Non importa come l'abbiamo esaminato, da solo o con altri inquinanti, la scoperta più robusta era che le particelle di nitrato di ammonio erano collegate ad apprendimento e memoria più carenti", ha detto la Herting. "Ciò suggerisce che il PM2.5 complessivo è una cosa, ma per la cognizione, è un effetto della miscela di quello a cui sei esposto".
Per il loro prossimo progetto, i ricercatori sperano di esaminare come queste miscele e fonti possano corrispondere alle differenze individuali nei fenotipi cerebrali durante lo sviluppo di bambini e adolescenti.
Fonte: Leigh Hopper in University of Southern California (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: K Sukumaran, [+10], MM Herting. Associations between Fine Particulate Matter Components, Their Sources, and Cognitive Outcomes in Children Ages 9–10 Years Old from the United States. Envir Health Persp, 2024, DOI
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