Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Proporzioni inferiori di alcune fasi del sonno legate ai cambiamenti cerebrali associati all'Alzheimer

Una nuova ricerca, pubblicata sul Journal of Clinical Sleep Medicine, rivela che proporzioni più basse di stadi specifici del sonno sono associate a un volume ridotto del cervello nelle regioni vulnerabili allo sviluppo del morbo di Alzheimer (MA) nel tempo.

sleep apnea Image 7556636 by Kampus on Pexels

I risultati mostrano che gli individui con tempi minori trascorsi nel sonno a onda lenta (sonno profondo) e nel sonno REM (movimento rapido degli occhi) avevano volumi più piccoli in regioni cerebrali cruciali, in particolare la regione parietale inferiore, nota per subire cambiamenti strutturali precoci nel MA. I risultati sono stati corretti per potenziali confondenti che includono caratteristiche demografiche, fumo, alcol, ipertensione e malattia coronarica.


"I nostri risultati forniscono prove preliminari che una ridotta neuroattività durante il sonno può contribuire all'atrofia cerebrale, aumentando così il rischio di MA", ha affermato la prima autrice Gawon Cho, dottorato in sanità pubblica e post-dottorato alla Yale University di New Haven, Connecticut/USA. "Questi risultati sono particolarmente significativi perché aiutano a caratterizzare il modo in cui la carenza del sonno, un disturbo prevalente nella mezza età e nell'anzianità, si può legare alla patogenesi del MA e della compromissione cognitiva".


Secondo l'Alzheimer's Association, il MA è una malattia cerebrale degenerativa e la causa più comune di demenza che colpisce circa 6,7 milioni di americani over-65, un numero che si prevede raddoppierà entro il 2060, in mancanza di sviluppi medici per prevenire, rallentare o curare la malattia.


Lo studio ha comportato un'analisi dei dati di 270 partecipanti con un'età media di 61 anni, tutti bianchi e il 53% donne. Sono stati esclusi dall'analisi gli individui che avevano avuto in precedenza un ictus o una probabile demenza o altre patologie cerebrali significative. La ricerca ha usato la polisonnografia per valutare l'architettura di base del sonno. Sono state usate tecniche di scansione cerebrale avanzate per misurare i volumi del cervello da 13 a 17 anni dopo.


Secondo gli autori, lo studio dimostra un'importante associazione tra sonno e salute del cervello a lungo termine ed evidenzia potenziali opportunità per ridurre il rischio di MA.


"L'architettura del sonno può essere un fattore di rischio modificabile per il MA e le demenze correlate, configurando l'opportunità di esplorare gli interventi per ridurre il rischio o ritardare l'insorgenza della malattia", ha affermato la Cho.


I ricercatori hanno sottolineato che sono necessarie ulteriori indagini per comprendere appieno le relazioni causali tra architettura del sonno e progressione del MA.

 

 

 


Fonte: American Academy of Sleep Medicine (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: G Cho, [+3], B Miner. Lower slow wave sleep and rapid eye movement sleep are associated with brain atrophy of AD-vulnerable regions. J Clin Sleep Med, 2025, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)