Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il cervello comincia a calare a 45 anni: molto prima di quanto si pensava

La memoria e le altre capacità del cervello cominciano a declinare dall'età di 45 anni, molto prima di quanto si pensasse, dicono i ricercatori.

Un importante studio dimostra che la capacità del cervello della memoria, del ragionamento e della comprensione iniziano a calare in mezza età, piuttosto che da 60 anni in poi.

Gli esperti dicono che la scoperta è importante perché i giovani devono essere incoraggiati ad migliorare il potere del loro cervello con una vita più sana, mentre altri potrebbero beneficiare di farmaci per scongiurare un ulteriore declino. Con una popolazione che sta invecchiando (un britannico su quattro avrà più di 65 anni entro il 2035) i medici sostengono che "l'invecchiamento cognitivo sarà una delle sfide di questo secolo".

I ricercatori del Centro per la Ricerca in Epidemiologia e Salute della Popolazione in Francia e dell'University College London nel Regno Unito, hanno studiato più di 7.000 persone nell'arco di un periodo di 10 anni. Lo studio ha esaminato i funzionari pubblici di età compresa tra i 45 e 70 anni, che lavoravano a Londra quando i test cognitivi sono iniziati dal 1997 al 1999. E' stata misurata la funzione cognitiva per tre volte in 10 anni, per valutare le abilità di memoria, linguaggio, uditive e di comprensione visiva.

I compiti comprendevano il ricordare per iscritto il maggior numero possibile di parole che iniziano con S e tutti i nomi di animali che si ricordavano. Tutti i punteggi cognitivi, ad eccezione del vocabolario, sono declinati in tutte le fasce d'età durante lo studio, e non c'è stata evidenza di declino più veloce tra gli anziani.

Cervello memoria grafica
Titolo giornale: Cominciamo a perdere
memoria a 45 anni.
Moglie: "Tu hai cominciato a dimenticare
il nostro anniversario di matrimonio a 32"

Negli uomini, c'è stato un calo del 3,6 per cento nel ragionamento dopo 10 anni tra coloro che avevano un'età compresa tra 45 e 49 anni all'inizio dello studio e del 9,6 per cento tra quelli da 65 a 70 anni. Nelle donne, il calo è stato del 3,6 per cento e del 7,4 per cento a pari età, afferma un rapporto pubblicato online sul British Medical Journal.

Il Dr Archana Singh-Manoux, che ha condotto lo studio, ha detto che prima c'era discussione sul momento in cui inizia il declino delle abilità mentali, poichè alcuni ricercatori dicevano che c'erano poche prove dei problemi prima dei 60 anni. Ma questo è stato smentito dai risultati dello studio, ha aggiunto, perchè "il declino cognitivo è già evidente nella mezza età, tra i 45 e i 49 anni. I risultati di tutti i test, tranne che quelli del linguaggio, hanno mostrato diminuzioni significative in tutte le categorie di età sia per gli uomini che per le donne".

Lo studio dice che le malattie come la demenza richiedono almeno 20 o 30 anni per svilupparsi, ma potrebbe aiutare promuovere stili di vita sani e la buona salute del cuore. "Sta emergendo un consenso sul principio che 'ciò che è bene per il cuore è un bene anche per la testa', rendendo urgente far diventare obiettivi chiave per la pratica clinica e la sanità pubblica il controllo aggressivo dei fattori di rischio comportamentali e cardiovascolari" ha detto, aggiungendo che, poichè farmaci e di altri interventi medici funzionano meglio in età più giovane, potrebbero essere somministrati a persone il cui declino cognitivo è più veloce rispetto alla media.

Precedenti ricerche suggeriscono che circa la metà delle persone con diagnosi di deterioramento cognitivo lieve (MCI) sviluppano in seguito l'Alzheimer. Una persona con MCI ha problemi cognitivi o di memoria più marcati rispetto alla tipica perdita di memoria legata all'età, ma non ancora così gravi come quelli che si trovano nell'Alzheimer.

I ricercatori per la società del Alzheimer ha detto che il risultato è chiaro se la gente poi andare avanti a soffrire di demenzaIl dottor Simon Ridley, direttore della ricerca dell'Alzheimer Research UK, ha detto che "gli esperti ritengono che l'Alzheimer, la causa più comune di demenza, comincia a svilupparsi a mezza età. Anche se questo studio non ha esaminato la demenza, sarebbe importante seguire ulteriormente tali partecipanti per vedere se in seguito sviluppano la condizione, e sarebbe utile vedere studi simili condotti in un campione più ampio. La ricerca precedente suggerisce che la nostra salute nella mezza età influenza il rischio di demenza nell'anzianità, e questi risultati danno a noi tutti una ragione in più per attenersi ai buoni propositi per il Nuovo Anno. Anche se non abbiamo ancora un metodo infallibile per prevenire la demenza, sappiamo che semplici cambiamenti dello stile di vita (come una dieta sana, non fumare, e mantenere la pressione sanguigna e il colesterolo sotto controllo) possono ridurre il rischio di demenza.

Con 820.000 persone nel Regno Unito affette da demenza, è vitale investire nella ricerca per trovare nuovi modi per prevenire e curare questa patologia devastante".

La Dssa Anne Corbett, direttrice di ricerca dell'Alzheimer's Society, ha detto: "Questo grande e importante studio aggiunge informazioni vitali per il dibattito sul momento in cui inizia il declino cognitivo. Tuttavia, lo studio non ci dice se qualcuna di queste persone ha continuato sviluppando la demenza, né come sarebbe fattibile ai medici di base rilevare questi cambiamenti iniziali. E' necessaria più ricerca per aiutarci a capire pienamente come i cambiamenti misurabili nel cervello possono guidarci a migliorare la diagnosi di demenza. Una diagnosi precoce è fondamentale in quanto può fornire l'accesso al supporto e a potenziali trattamenti che possono migliorare notevolmente la qualità della vita delle persone".

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 


 


Pubblicato da Jenny Hope in MailOnliine il 6 gennaio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:


Notizie da non perdere

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)