Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificato il controllore principale della memoria

Quando si verifica un nuovo evento, il nostro cervello ne codifica una memoria alterando le connessioni tra i neuroni. Ciò richiede l'accensione di molti geni in quei neuroni.

Ora, neuroscienziati del MIT hanno identificato quello che potrebbe essere un gene che controlla questo processo complesso. La scoperta, descritta sul numero del 23 dicembre di Science, non solo rivela alcune delle basi molecolari della formazione della memoria, ma può anche aiutare i neuroscienziati ad individuare l'esatta posizione dei ricordi nel cervello.

Il team di ricerca, guidato da Yingxi Lin, del McGovern Institute for Brain Research del MIT (foto a sinistra), si è concentrato sul gene Npas4, che si attiva subito dopo nuove esperienze, come dimostrato da studi precedenti. Il gene è particolarmente attivo nell'ippocampo, una struttura del cervello ritenuta critica nella formazione di ricordi a lungo termine.

Lin e i suoi colleghi hanno scoperto che il Npas4 accende una serie di altri geni che modificano le connessioni interne del cervello, regolando la forza delle sinapsi, le connessioni tra neuroni. "Si tratta di un gene in grado di connettersi dall'inizio dell'esperienza fino al cambio finale del circuito", dice Lin, assitente professore di ricerca Frederick and Carole Middleton in scienze del cervello e cognizione.

Per studiare i meccanismi genetici di formazione della memoria, i ricercatori hanno studiato un tipo di apprendimento noto come condizionamento alla paura contestuale: i topi ricevono una leggera scossa elettrica quando entrano in una specifica camera. In pochi minuti, i topi imparano a temere la camera, e la prossima volta che vi entrano, si bloccano. I ricercatori hanno dimostrato che il Npas4 è attivato molto presto nel corso di questo condizionamento. "Questo mette il Npas4 in una posizione divresa da molti altri geni regolati dalle attività", dice Lin. "Molti di loro sono indotti ubiquitariamente da tutti questi diversi tipi di stimoli; in realtà non sono specifici dell'apprendimento".

Inoltre, l'attivazione del Npas4 avviene principalmente nella regione CA3 dell'ippocampo, ritenuta necessaria per l'apprendimento veloce. "Pensiamo che il Npas4 sia l'innesto iniziale che si attiva, e poi a sua volta, nel posto giusto nel cervello, attiva tutti questi altri bersagli a valle. Alla fine andranno a modificare le sinapsi, in un modo che, probabilmente, cambia l'inibizione sinaptica o per qualche altro processo che stiamo cercando di capire", afferma Kartik Ramamoorthi, studente laureato nel laboratorio di Lin e autore principale dello studio.

[...]

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 


Fonte: Materiale del McGovern Institute for Brain Research del Massachusetts Institute of Technology (MIT), via Newswise.

Riferimento: K. Ramamoorthi, R. Fropf, GM Belfort, HL Fitzmaurice, RM McKinney, RL Neve, T. Otto, Y. Lin. Npas4 Regulates a Transcriptional Program in CA3 Required for Contextual Memory Formation. Science, 2011; 334 (6063): 1669 DOI: 10.1126/science.1208049.

Pubblicato in ScienceDaily il 6 gennaio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese.
I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare a informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Curare l'Alzheimer: singolo proiettile magico o sparo di doppietta?

20.03.2025 | Esperienze & Opinioni

Perché i ricercatori stanno ancora annaspando nella ricerca di una cura per quella che è...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)