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Probabilità di demenza fortemente legate al numero di disturbi mentali coesistenti

stigma mental diseaseImage 9525570 by pikisuperstar on Freepik

Le probabilità di sviluppare la demenza sono fortemente legate al numero di disturbi coesistenti di salute mentale, che aumentano dal doppio per 1 disturbo a 11 volte di più dai 4 disturbi in su, secondo una ricerca pubblicata su BMJ Mental Health. In particolare, i risultati indicano che la combinazione tra disturbi coesistenti dell'umore e dell'ansia è legata a una probabilità di demenza fino al 90%.


I disturbi psichiatrici, come la depressione, l'ansia e il disturbo bipolare, sono stati associati singolarmente ad un aumento del rischio di demenza, ma il corpo di ricerche esistente non ha valutato l'impatto di diversi disturbi psichiatrici coesistenti, affermano i ricercatori. Nel tentativo di colmare questo divario di conoscenza, hanno attinto alle informazioni estratte dal database clinico del Dipartimento di Psichiatria dell'ospedale Bicêtre di Parigi.


Hanno incluso 3.688 pazienti over-45 diagnosticati con uno o più dei disturbi psichiatrici più comuni (depressione, ansia, psicosi, uso improprio di sostanze, disturbo della personalità e disturbo bipolare) tra agosto 2009 e ottobre 2023. E hanno considerato ogni tipo di demenza e difficoltà cognitiva. L'età media dell'intero gruppo era 67 anni: 70 per quelli con demenza e 66 per quelli senza. E il ritardo medio tra la diagnosi del primo disturbo psichiatrico e la diagnosi di demenza era di 18 mesi, ma variava da 7 mesi a 13 anni.


Quasi il 71% (2.608) dei pazienti aveva un disturbo psichiatrico, il 21,5% (789) ne aveva due, il 6% (226) ne aveva tre e il 2% (65) aveva quattro o più. Dopo avere aggiustato i dati per età, sesso e fattori di rischio cardiovascolare, le probabilità di demenza sono aumentate in tandem con il numero di disturbi psichiatrici.


Rispetto a quelli con 1 disturbo psichiatrico, quelli con 2, avevano il doppio delle probabilità di ricevere la diagnosi di demenza, mentre quelli con 3, avevano più di 4 volte le probabilità di riceverla. E quelli con 4 o più, avevano 11 volte più probabilità di avere demenza. In particolare, la combinazione tra i disturbi concomitanti dell'umore e dell'ansia era legata a probabilità di demenza fino al 90%.


L'effetto dei disturbi psichiatrici simultanei sembra essere specifico della demenza e suggerisce che potrebbero essere segnali precoci di avvertimento, perché ulteriori analisi approfondite che hanno testato i potenziali effetti sulla probabilità di altre malattie, in questo caso insufficienza renale, non hanno mostrato un qualsiasi collegamento, notano i ricercatori.


Questo è uno studio osservazionale e, come tale, non si possono trarre conclusioni ferme su causa ed effetto. E i ricercatori avvertono che le diagnosi di demenza potrebbero essere state ritardate e, senza conferma clinica, potrebbe essersi verificata una classificazione errata. Tutti i partecipanti allo studio venivano da un solo dipartimento psichiatrico, quindi potrebbero non rappresentare tutti i pazienti con disturbi della salute mentale, e in più non erano disponibili informazioni su diversi fattori potenzialmente influenti, come stato socioeconomico, storia familiare, durata del disturbo psichiatrico, trattamento e scansioni cerebrali.


Tuttavia, i ricercatori della Université Paris-Saclay e del Kremlin Bicêtre di Parigi, concludono: “I risultati di questo studio evidenziano la forte associazione tra la coesistenza di disturbi psichiatrici e una maggiore probabilità a posteriori di sviluppare la demenza, in particolare per gli schemi con ansia e disturbi dell'umore.

“Recenti progressi nelle diagnosi di demenza, come la disponibilità di biomarcatori nel sangue e nel liquido cerebrospinale, nonché l'uso della tomografia a emissione di positroni, incoraggiano un rilevamento precedente e più accurato della demenza.

"L'integrazione di questi strumenti nella pratica clinica per gli individui ad alto rischio, in particolare quelli con comorbidità psichiatriche specifiche identificate in questo studio, potrebbe migliorare significativamente la gestione delle loro cure, dati i recenti progressi nel trattamento della demenza".

 

 

 


Fonte: BMJ Group (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: E Baudouin, [+6], R Colle. Strong association between psychiatric disorders co-occurrence and dementia: a Bayesian approach on a 14-year clinical data warehouse. BMJ Mental Health, 2025, DOI

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Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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