Uno studio condotto da ricercatori della UC Davis ha trovato che topi geneticamente modificati per essere suscettibile di comportamenti simili all'autismo e che sono stati esposti a un ignifugo comune sono risultati meno fertili.
E i loro figli erano più piccoli, meno socievoli e con deficit marcati nell'apprendimento e nella memoria a lungo termine se confrontati con la prole di topi normali non esposti.
I ricercatori hanno detto che lo studio è il primo a collegare genetica ed epigenetica con l'esposizione a una sostanza chimica che ritarda la combustione, ed è pubblicato on-line il 16 febbraio sulla rivista Human Molecular Genetics. Sarà presentato in un simposio il 18 febbraio, in occasione della riunione annuale della American Association for the Advancement of Science (AAAS) di Janine LaSalle (foto in alto), professore del Dipartimento di Microbiologia e Immunologia della School of Medicine dell'UC Davis e dell'UC Davis Genome Center.
"Questo studio mette in evidenza l'interazione tra epigenetica e gli effetti dell'esposizione precoce agli ignifughi", ha detto Janine LaSalle, autore senior dello studio e ricercatore affiliato del MIND Institute dell'UC Davis. "I nostri esperimenti con i topi mutanti di tipo selvaggio indicano che l'esposizione ai ritardanti di fiamma presenta un rischio indipendente di deficit neurologico legato a socialità e apprendimento ridotti".
L'epigenetica descrive le cambiamenti ereditari nell'espressione genica causati da meccanismi diversi da quelli della sequenza del DNA. Uno di questi meccanismi è la metilazione del DNA, in cui i geni vengono silenziati quando la loro attivazione non è necessaria. La metilazione del DNA è essenziale per il normale sviluppo. I ricercatori hanno scelto un topo geneticamente e epigeneticamente suscettibile di deficit comportamentali sociali, al fine di comprendere l'effetto potenziale di questo inquinante ambientale, sugli esseri umani geneticamente predisposti.
La LaSalle e i suoi colleghi hanno esaminato gli effetti della sostanza chimica BDE-47 (etere Tetrabromodifenile), un membro della classe di ritardanti di fiamma chiamato eteri difenili polibromurati, o PBDE, utilizzati in una vasta gamma di prodotti, tra cui l'elettronica, le imbottiture, i tappeti e i mobili. Si è dimostrato che persistono nell'ambiente e si accumulano negli organismi viventi, e la sperimentazione tossicologica ha scoperto che possono causare tossicità epatica, tossicità tiroidea e tossicità dello sviluppo neurologico, secondo la US Environmental Protection Agency. Il BDE-47 è il PBDE trovato in alte concentrazioni nel sangue umano e nel latte materno, sollevando preoccupazioni sui suoi potenziali effetti neurotossici durante la gravidanza e lo sviluppo neonatale.
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Fonte: Materiale della University of California - Davis Health System.
Riferimento: Rima Woods, Roxanne O. Vallero, Mari Golub, Joanne K Suarez, Tram Anh Ta, Dag H. Yasui, Lai-Har Chi, Paul J. Kostyniak, Isaac N. Pessah, Robert F. Berman, and Janine M. LaSalle. Long-lived epigenetic interactions between perinatal PBDE exposure and Mecp2308 mutation. Human Molecular Genetics, 2012 DOI: 10.1093/hmg/dds046.
Pubblicato in ScienceDaily il 16 Febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.
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