Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Le tossine dalle cellule cerebrali malate peggiorano le malattie mentali

A volte il nostro sistema immunitario attacca le nostre stesse cellule. Quando questo accade nel cervello vediamo malattie neurodegenerative come demenza, Alzheimer e morbo di Parkinson.

Ma se la difesa immunitaria viene inibita, i risultati potrebbero essere disastrosi. Ricercatori dell'Università di Copenhagen hanno scoperto uno dei meccanismi del combattimento molecolare nel cervello che va fuori controllo in queste malattie. Con il tempo questo potrebbe consentire a terapie mirate di rallentare la malattia senza danneggiare il paziente.


"Nel tentativo di recuperare, le cellule cerebrali malate liberano prodotti di rifiuto chimici nel cervello", spiega Frederik Vilhardt, Professore Associato alla Facoltà di scienze mediche e sanitarie. "Purtroppo questo provoca la vendetta dei soldati automatizzati di difesa immunitaria nel cervello, provocando alti livelli di radicali liberi (il loro modo di fare con le infezioni) e purtroppo anche attaccando le cellule nervose sane. Questo avvia un circolo vizioso. Abbiamo scoperto aspetti finora sconosciuti del meccanismo biologico che le cellule immunitarie utilizzano per creare i radicali liberi. Ciò può portare a terapie per rallentare le malattie neurodegenerative".


Le tante e diverse truppe del sistema immunitario includono i macrofagi. Sono come aspirapolvere robotici con il pilota automatico, sempre al lavoro per rimuovere eventuali corpi estranei che incontrano. Lo fanno ingerendo i resti di microrganismi e cellule, mettendoli in una sorta di stomaco, e poi bombardandoli con radicali liberi come il familiare perossido di idrogeno, che distrugge chimicamente il contenuto dello stomaco.

pLe cellule cerebrali sono particolarmente sensibili ai radicali liberi

I macrofagi creano i loro radicali liberi con una batteria di pistole molecolari mobili (note come Ossidasi NADPH tra gli scienziati) un'enzima che si trova sulla superficie delle cellule immunitarie neonate. Esso secerne i radicali liberi per distruggere i corpi estranei che incontra il macrofago, ma può anche usare i radicali liberi per segnalare le truppe logistiche del sistema immunitario: le cellule T. Questo si verifica quando il macrofago ingerisce un virus e deve informare il sistema immunitario che c' è una minaccia.

Ma normalmente la batteria di radicali viene spostata all'interno del macrofago dove elimina il virus e altri corpi estranei ingeriti. Quindi, in circostanze normali, questa cellula immunitaria rilascia solo alcuni radicali liberi nei suoi ambienti, quando lotta contro l'invasione dei microrganismi. Questa opzione può significare vita o morte nel cervello, dove le cellule nervose sono estremamente sensibili ai radicali liberi.

Il malfunzionamento della batteria da combattimento può uccidere

"Questa batteria è un componente vitale di un efficiente sistema immunitario", prosegue il Professore Associato Vilhardt. "Se l'ossidasi NADHP non funziona nei macrofagi, il paziente diventa così ammalato che muore". Questo perché se i macrofagi non rimuovono i corpi estranei, il sistema immunitario decide invece di incapsulare virus, batteri, funghi e parassiti inspeciali involucri. Questi granulomi si accumulano nel corpo fino a quando non uccidono il paziente prima che quest'ultimo abbia raggiunto i 30 anni. Questa malattia è nota come malattia granulomatosa cronica. "Le cose devono essere in equilibrio", dice il Professore Associato Vilhardt. "Nelle malattie neurodegenerative come l'Alzheimer e la demenza, il livello di radicali liberi nel cervello è fuori equilibrio: è troppo alto".

Una nuova ricerca riguarderà il trattamento di malattie cerebrali

Lui e i suoi colleghi hanno scoperto che alti livelli di radicali liberi nascono nel cervello perché i macrofagi reagiscono ai prodotti di scarto o alle cellule cerebrali malate mediante il trasferimento delle batterie di combattimento in superficie, e le cellule nervose vulnerabili vengono sommerse da alti livelli di radicali liberi. "Purtroppo è una cattiva idea impedire completamente l'attività della batteria di radicali liberi dei macrofagi, perché allora non possono uccidere i batteri e gli altri corpi estranei, facendo insorgere la malattia granulomatosa cronica nel paziente", dice.

"Abbiamo invece bisogno di convincere i macrofagi nel cervello a ritirare le batterie nel loro interno. Allora non saranno più in grado di emettere radicali liberi nel cervello, ma continueranno ad essere in grado di ingerire e distruggere i prodotti di scarto della cellule nervose malate. Questo ci permetterà di inibire le malattie neurodegenerative. Questo è il progetto su cui io e i miei colleghi stiamo iniziando a lavorare".

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Fonte: Materiale della University of Copenhagen.

Riferimento: P. Ejlerskov, DP Christensen, D. Beyaie, JB Burritt, M.-H. P. Ejlerskov, DP Christensen, D. Beyaie, JB Burritt, M.-H. Paclet, A. Gorlach, B. van Deurs, F. Vilhardt. NADPH Oxidase Is Internalized by Clathrin-coated Pits and Localizes to a Rab27A/B GTPase-regulated Secretory Compartment in Activated Macrophages. Journal of Biological Chemistry, 2011; 287 (7): 4835 DOI: 10.1074/jbc.M111.293696.

Pubblicato in ScienceDaily il 22 febbraio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

10 cose da non fare con i malati di Alzheimer

10.12.2015 | Esperienze & Opinioni

Mio padre aveva l'Alzheimer.

Vederlo svanire è stata una delle esperienze più difficili d...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Acetil-L-carnitina può aiutare la memoria, anche insieme a Vinpocetina e Huper…

27.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Demenza grave, neuropatie (nervi dolorosi), disturbi dell'umore, deficit di attenzione e...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.