Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaco di Alzheimer di un professore della UNCP si dimostra promettente

Ben BahrLa chiave per trattare con successo - e forse invertire - l'Alzheimer può essere più vicina di quanto pensiamo.

Il Dott. Ben Bahr (foto), professore di biotecnologie alla University of North Carolina a Pembroke, ha scoperto un farmaco che secondo lui può rallentare e perfino invertire la progressione della malattia.


Ben 5,4 milioni di americani vivono con l'Alzheimer, la forma più comune di demenza. Gli esperti prevedono che entro il 2050, senza un trattamento efficace, il numero di americani con l'Alzheimer raddoppierà, e le relative spese sanitarie potrebbero salire a 1 trilione di dollari all'anno. Non esiste una cura. Ma Bahr spera che il suo farmaco, Z-Phe-Aladi azomethylketone (PADK), possa contribuire alla soluzione.


Anche se c'è ancora un dibattito tra i neuroscienziati per quanto riguarda la causa specifica della malattia, Bahr ha detto che la maggior parte di essi credono che l'accumulo di proteine beta amiloidi (Abeta) nell'ippocampo interrompa la capacità dei neuroni di trasmettere informazioni attraverso le sinapsi provocando problemi con la memoria, il pensiero e il comportamento, che sono i sintomi dell'Alzheimer.


I lisosomi agiscono come "tritarifiuti", liberando le cellule cerebrali delle proteine tossiche, ha detto Bahr. Ma con l'invecchiamento, i lisosomi diventano meno attivi, provocando l'accumulo di proteine Abeta chiamate placche. "Tutti noi perdiamo sinapsi con l'età, ma i malati di Alzheimer li perdono ad un ritmo molto più elevato", ha detto Bahr. "Se potessimo accelerare l'ingestione lisosomiale di Abeta e rallentare la patologia sinaptica, saremmo in grado di ripristinare tali trasmissioni di memoria". Bahr dice che il composto PADK fa semplicemento questo nelle prove di laboratorio su tessuto cerebrale di coltura affetto da Alzheimer, così come nei topi vivi geneticamente modificati con il gene umano legato all'Alzheimer.


La scoperta del farmaco è stata accidentale. "L'ho scoperto in laboratorio, quasi per sbaglio", ha detto Bahr. Circa dieci anni fa, in un laboratorio dell'Università del Connecticut, Bahr stava conducendo delle ricerche sui diversi modi di eliminare le placche di proteina Abeta. Stava utilizzando una formula altamente concentrata di PADK quando gli venne in mente di provare una versione annacquata. "Così ha migliorato la capacità lisosomiale", ha detto Bahr. "E' stato un lento, interminabile momento di 'Eureka!' ".


Photo Story"Ma in quel momento i lisosomi non erano ritenuti un fattore chiave nell'eliminare le proteine tossiche di Abeta dal cervello", ha detto. "Quindi sono passati mesi prima che mi rendessi conto delle implicazioni". Ha pubblicato un documento nel 2003 suggerendo il legame dei lisosomi con la malattia e ha continuato la sua ricerca operando nell'ambito di tale teoria fino a quando altri scienziati l'hanno corroborata. "Sono contento di essere rimasto su quell'idea", ha detto Bahr.

 

L'arrivo a Pembroke

Nel 2009, Bahr è diventato presidente della William C. Friday Distinguished Research alla UNCP, assieme a una sovvenzione di $ 200.000 dal Centro di Biotecnologie NC per dotare il suo laboratorio situato fuori dal campus principale della UNCP, nel Centro Commerciale e Tecnologico della Carolina (Comtech). Quindi, poche settimane fa, Bahr e il suo collaboratore Dennis Wright, professore associato di chimica farmaceutica all'Università del Connecticut, hanno ricevuto il brevetto No. 8.163.953 per una serie di strutture di farmaci PADK che hanno in programma di testare in modo da trovare la formula più stabile ed efficace per una sperimentazione clinica.


La composizione originale del farmaco è troppo debole per essere trattata in forma di pillola, dice Bahr, perché gli acidi dello stomaco la scomporrebbero prima che possa essere introdotta nel cervello. "Ora, con il brevetto, dobbiamo giocare con la struttura", ha detto. "Abbiamo bisogno di più ricerca per vedere quale farmaco fa quello che vogliamo: essere una terapia che modifica la malattia". Recenti risultati hanno dimostrato che non ci sono effetti negativi del farmaco. Questi effetti ("tutte le cose che si sente in uno spot di un farmaco", ha detto Bahr) potrebbero includere diarrea, convulsioni e morte, tra gli altri, a causa di livelli di tossicità di un farmaco.


Bahr intende presentare questi risultati positivi ad una conferenza internazionale di neuroscienze in Louisiana nel mese di ottobre. Ci sono voluti tre anni per ottenere il brevetto, ha detto, e potrebbero servirne altri tre o quattro anni prima che il farmaco sia pronto per il test umano, purchè si trovi un finanziamento. "Questa è la spesa più grande", ha detto Bahr. "Scegliere la molecola che si desidera testare sugli esseri umani". Bahr stima che l'intero processo potrebbe costare da 200 a 300 milioni di dollari. "Una società ha speso 200 milioni per scoprire che il farmaco non funziona nei pazienti", ha detto.


Bahr e il suo team di ricerca stanno ora cercando sovvenzioni e investitori nel settore medico. Hanno presentato una domanda di sovvenzione alla National Institutes of Health per far parte dell'iniziativa nazionale di Alzheimer del Presidente Obama. L'amministrazione del presidente ha recentemente annunciato il suo piano per investire 130 milioni di dollari in ricerche nel corso dei prossimi due anni.

[...]

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Pubblicato da Ali Rockett in FayObserver.com il 2 Giugno 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Stimolazione dell'onda cerebrale può migliorare i sintomi di Alzheimer

15.03.2019 | Ricerche

Esponendo i topi a una combinazione unica di luce e suono, i neuroscienziati del Massach...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Il cammino può invertire l'invecchiamento del cervello?

2.09.2021 | Esperienze & Opinioni

Il cervello è costituito principalmente da due tipi di sostanze: materia grigia e bianca...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.