Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Studio individua collegamento stretto tra Alzheimer e diabete

Ricercatori dell'Università di Medicina e Odontoiatria del New Jersey (UMDNJ), collaborando con colleghi della Northwestern University in Illinois, hanno fornito la prova sperimentale diretta che il diabete è legato alla comparsa dell'Alzheimer.

Lo studio, pubblicato online questa settimana sul Journal of Alzheimer Disease, ha utilizzato un modello sperimentale che dimostra di essere un nuovo importante potenziale strumento per le indagini sull'Alzheimer e sui farmaci sviluppati per curare il morbo stesso.


peter Frederikse
Peter Frederikse (foto a sinistra), PhD, e Chinnaswamy Kasinathan, PhD, ricercatori UMDNJ, hanno collaborato con William Klein, PhD, della Northwestern University, per ampliare studi precedenti del laboratorio di Klein e di altri, che indicavano stretti legami tra l'Alzheimer e il diabete. Lavorando con Claudine Bitel e Rajesh Kaswala, studenti della UMDNJ, i ricercatori hanno testato se il diabete non trattato può costituire un modello fisiologico della neuropatologia di Alzheimer.


"I risultati sono sorprendenti"
, ha detto Frederikse. "Poiché abbiamo usato il diabete come istigatore della malattia, il nostro studio mostra - per la prima volta direttamente - il legame fra Alzheimer e diabete". I ricercatori hanno trovato aumenti sostanziali della patologia del peptide beta amiloide - una caratteristica dell'Alzheimer - nella corteccia cerebrale e nell'ippocampo in concomitanza con il diabete.


Hanno trovato anche patologia beta amiloide significativa nella retina e, per contrasto, quando il diabete non era presente, si è verificata l'assenza di patologia visibile nel cervello o nella retina. "In secondo luogo, il nostro studio ha esaminato la retina, che è considerata un'estensione del cervello, ed è più accessibile per esami diagnostici", ha aggiunto Frederikse. "I nostri risultati indicano che gli scienziati potrebbero essere in grado di seguire l'insorgenza e la progressione dell'Alzheimer attraverso l'esame della retina, che potrebbe fornire un segno a lungo ricercato di allerta precoce della malattia".


Questo modello sperimentale ha replicato la formazione spontanea di insiemi di "oligomeri" beta-amiloidi, nel cervello e nella retina, fatto che può aiutare a spiegare uno dei sintomi dell'Alzheimer riconosciuti più ampiamente. "Questo è emozionante", ha detto Klein. "Gli oligomeri sono le neurotossine ora considerate causa di perdita di memoria nell'Alzheimer. Quello che le faceva apparire e accumularsi nell'Alzheimer ad esordio tardivo era un mistero, quindi queste nuove scoperte con il diabete rappresentano un passo importante".


La ricerca precedente indicava che l'insulina svolge un ruolo importante nella formazione di ricordi. Una volta attaccati ai neuroni, gli oligomeri provocano l'eliminazione dei recettori dell'insulina dalle membrane superficiali, contribuendo alla resistenza all'insulina nel cervello. Questo avvia un circolo vizioso per cui il diabete induce accumulo di oligomero che rende i neuroni ancora più resistenti all'insulina.


"In vista del prossimo aumento epidemico dell'Alzheimer e del diabete oggi, lo sviluppo di un modello fisiologico della neuropatologia di Alzheimer è un obiettivo importante"
, ha aggiunto Kasinathan. "Questo ci consente di identificare un biomarcatore potenziale per l'Alzheimer e può dare anche un importante contributo ai test e allo sviluppo di farmaci per l'Alzheimer".


La ricerca corrente è stata finanziata dal National Eye Institute dei National Institutes of Health, dal National Institute of Aging e dalla Neuroscience Research and Education Foundation. I dottori Kasinathan e Frederikse hanno richiesto la protezione dei brevetti per quanto riguarda questo nuovo modello sperimentale della neuropatologia di Alzheimer.

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della University of Medicine and Dentistry of New Jersey (UMDNJ).

Riferimento:
Claudine L. Bitel, Chinnaswamy Kasinathan, Rajesh H. Kaswala, William L Klein, Peter H. Frederikse. Amyloid-β and Tau Pathology of Alzheimer's Disease Induced by Diabetes in an Animal Model. Journal of Alzheimer's Disease, 2012 (in press).

Pubblicato in ScienceDaily il 18 Luglio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Come evitare che la demenza derubi i tuoi cari del loro senso di personalità, …

25.11.2025 | Esperienze & Opinioni

Ogni tre secondi, qualcuno nel mondo sviluppa la demenza; sono oltre 57 milioni di perso...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

[Domenic Praticò] Consigli pratici per diventare un super-anziano

1.12.2025 | Esperienze & Opinioni

Quando si parla di invecchiamento, sappiamo che esso non è un processo uniforme e uguale per tutt...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Nuova 'teoria unificata della mente': implicazioni per la prevenzion…

17.07.2025 | Ricerche

In un nuovo studio con implicazioni sulla prevenzione del morbo di Alzheimer (MA) e altr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)