Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Impianto nel cervello potrebbe aumentare la funzione cognitiva con demenza e ictus

Macaco RhesusScienziati stanno sviluppando un impianto che può consentire loro di manipolare l'attività neurale di scimmie Rhesus (Macaca mulatta), permettendo di contribuire a recuperare la capacità decisionale persa nei primati.

Il dispositivo tecnologico potrebbe un giorno aiutare coloro che soffrono di demenza, ictus, lesioni cerebrali o malattie cerebrali diverse.

L'impianto cibernetico è stato creato da un team composto da ricercatori della University of Southern California (USC), dall'Università del Kentucky, e dal Wake Forest Baptist Medical Center. Tale impianto, spiega Jason Mick di Daily Tech, comprende una protesi formata da un elettrodo collegato a due parti della corteccia neurale della scimmia.


Il dispositivo ha permesso loro di "manipolare l'attività neurale di scimmie rhesus per assisterle nel processo decisionale quando le loro capacità cognitive si sono deteriorate a causa della somministrazione di cocaina", ha aggiunto Joseph Stromberg del Science Surprising blog della Smithsonian. Nell'ambito della ricerca, pubblicata nel Journal of Neural Engineering, gli scienziati hanno prima addestrato le scimmie per farle completare un compito semplice che consiste nell'abbinare immagini sullo schermo del computer, ha detto Stromberg.


Hanno monitorato le scimmie Rhesus, e premiato ogni sforzo di successo con una goccia di succo. "Nel corso di diversi mesi, ogni scimmia ha capito come deve eseguire il compito e si è allenata fino a che non è stata in grado di selezionare l'immagine corretta il 40-75 per cento delle volte, a seconda del numero di foto viste" ha detto Stromberg, notando che la squadra ha "monitorato da vicino i modelli neurali delle scimmie con cilindri di registrazione che erano stati impiantati nella corteccia prefrontale delle scimmie, una zona del cervello conosciuta per essere attiva durante i compiti decisionali".


Hanno poi cominciato ad iniettare cocaina nelle scimmie, un farmaco noto per avere un impatto negativo sulla concentrazione e sulle capacità decisionali, mentre erano nel mezzo dell'esecuzione delle attività. Gli animali intossicati, hanno visto una diminuzione del tasso di successo del 13%, ha detto l'autore Smithsoniano. L'uso degli elettrodi non solo ha invertito gli effetti negativi, ma ha "in realtà migliorato la memoria della scimmia al di sopra della linea di base originale", secondo Mick.


Il dispositivo è stato impiantato attraverso la fronte delle scimmie, e negli strati di rivestimento esterno sottile L-2/3 e L-5 del cervello, noto anche come corteccia cerebrale, ha spiegato al New York Times lo scrittore Benedict Carey. Questi due strati inviano segnali avanti e indietro quando il cervello è tenuto a prendere decisioni, proprio come alle creature è stato chiesto di fare durante il gioco di abbinamento al computer. "Il team di ricerca ritiene che il dispositivo potrebbe rappresentare il prototipo di un dispositivo di assistenza per coloro che hanno avuto lesioni cerebrali, ictus, o affetti da malattie neurodegenerative, e può aiutare queste persone a completare le attività di base" ha detto Jon Bardin del Los Angeles Times. "Ma deve essere fatto molto più lavoro prima che sia chiaro esattamente quanto possa essere utile un tale dispositivo".


"I risultati suggeriscono che le protesi neurali potrebbero un giorno essere usate per recuperare le funzioni specifiche del cervello in pazienti con lesioni cerebrali o malattie del cervello localizzate", ha aggiunto Susan Young di Technology Review. "Anche se i risultati ... possono richiedere molti anni per essere applicati agli esseri umani, essi suggeriscono che anche i processi cognitivi, come il decidere o meno di prendere una tazza di caffè o di ricordare dove si sono lasciate le chiavi, potrebbero un giorno essere migliorati da chip cerebrali".

 

 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

 

 

***********************
Fonte: Staff redOrbit & Reports Wire - Your Online Universe

Riferimento: Robert E Hampson, Greg A Gerhardt, Vasilis Marmarelis, Dong Song, Ioan Opris, Lucas Santos, Theodore W Berger, Sam A Deadwyler. Facilitation and restoration of cognitive function in primate prefrontal cortex by a neuroprosthesis that utilizes minicolumn-specific neural firing. 2012 Journal of Neural Engineering. 9 056012 doi:10.1088/1741-2560/9/5/056012

Pubblicato in RedOrbit il 17 Settembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari. - Image Credit: Photos.com

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.