Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Neuroni muoiono in Alzheimer per difetti nel controllo del ciclo cellulare, prima che appaiano placche e grovigli

Secondo una ricerca presentata il 17 Dicembre alla riunione annuale della Società Americana per la Biologia Cellulare a San Francisco, le due proteine scellerate, beta-amiloide (Aβ) e tau, che caratterizzano la fase avanzata dell'Alzheimer (AD), mettono i neuroni sani sulla strada della morte cellulare molto prima della comparsa delle placche e grovigli mortali, lavorando insieme per riattivare il ciclo cellulare presumibilmente bloccato nelle cellule cerebrali.

Lavorando con un modello di topo di AD, George Bloom, PhD, della University of Virginia (UVA) riferisce che nell'AD i neuroni iniziano a morire perché infrangono la prima legge della sicurezza neuronale umana: restano fuori dal ciclo cellulare.


Schema di neurone umano
La maggior parte dei neuroni adulti normali (vedi schema a sinistra, da Wikipedia) sono permanentemente postmitotici; hanno cioè finito di dividersi e sono chiusi fuori del ciclo cellulare. Al contrario, i neuroni in AD spesso rientrano nel ciclo cellulare, ma non riescono a completare la mitosi, e alla fine muoiono.


Considerando questa prospettiva innovativa sull'AD come un problema del ciclo cellulare, il dottor Bloom e i colleghi dell'UVA e della University of Alabama di Birmingham, hanno scoperto quello che chiamano un "percorso ironico" verso la morte delle cellule neuronali.


Il processo richiede l'azione coordinata sia della Aβ che della tau, gli elementi costitutivi rispettivamente di placche e grovigli. I risultati del Dr. Bloom mostrano quanto possono essere tossiche le due proteine anche quando sono libere in soluzione e non aggregate in placche e grovigli. Usando neuroni di topo in coltura, i ricercatori dell'UVA hanno scoperto che gli oligomeri Aβ (piccoli aggregati, ciascuno composta solo da poche molecole di Aβ) inducono i neuroni a rientrare nel ciclo cellulare.


È interessante notare che i neuroni devono produrre ed accumulare tau perché avvenga questo ciclo cellulare di rientro. Il meccanismo di questo rientro fuori posto nel ciclo cellulare richiede che gli oligomeri Aβ attivino diversi enzimi chinasi, ciascuno dei quali deve quindi attaccare un fosfato ad un sito specifico sulla proteina tau.


A seguito dei risultati della coltura cellulare, il dottor Bloom e colleghi hanno confermato che il ciclo cellulare di rientro, indotto dall'Aβ e tau-dipendente, avviene nel cervello dei topi geneticamente modificati per simulare il cervello umano con AD. Il cervello dei topi, a 6 mesi, ha dimostrato di accumulare un numero massiccio di neuroni passati da uno stato di stop permanente del ciclo cellulare, noto come G0 (G zero), al G1, la prima fase del ciclo cellulare. Sorprendentemente, i topi altrimenti identici che non avevano i geni funzionali tau, non hanno evidenziato alcun segno di rientro nel ciclo cellulare, confermando i risultati delle cellule in coltura.


Il rientro neuronale nel ciclo cellulare, un passo fondamentale per lo sviluppo di AD, può quindi essere causato dalla segnalazione dell'Aβ attraverso la tau. Quindi Aβ e tau sono complici nell'innescare gli eventi seminali della patogenesi di AD, indipendentemente dalla loro incorporazione in placche e grovigli. E' molto importante rilevare che il dottor Bloom ritiene che le proteine chinasi attivate e le forme fosforilate di tau identificate in questo studio rappresentino potenziali bersagli per la diagnosi precoce e il trattamento di AD.


Questa ricerca è stata finanziata dall'Alzheimer's Association, dalla Owens Family Foundation (GSB), e dalla NIH / NIGMS.


 

 

 

***********************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

***********************
Fonte: Materiale della American Society for Cell Biology, via EurekAlert!, a service of AAAS.

Pubblicato in ScienceDaily il 17 Dicembre 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)