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Farmaco off-label è inefficace nella demenza frontotemporale

Hodges Group Un studio randomizzato e controllato ha deluso le speranze che la terapia con memantina potesse dare benefici ai pazienti con demenza frontotemporale (FTD).

"Questi risultati dello studio sono ovviamente deludenti, soprattutto in considerazione dei benefici positivi costanti dimostrati nell'Alzheimer moderato-grave e in altre sindromi di demenza", dice John Hodges (nella foto, di Neuroscience Research Australia e dell'Università del New South Wales di Sydney) in un commento che accompagna lo studio su The Lancet Neurology.


La memantina è molto usata off-label [per una destinazione diversa da quella approvata] dai pazienti con FTD. In effetti, Adam Boxer (dell'University of California di San Francisco) e il suo team, non sono stati in grado di reclutare i 140 pazienti previsti per lo studio, in parte perché molti hanno preferito utilizzare la memantina off-label piuttosto che rischiare di essere assegnati al gruppo che riceveva un placebo.


Il team ha infine reclutato 81 pazienti che avevano la caratteristica atrofia del cervello e la variante comportamentale della FTD secondo i criteri Neary (n = 64) o la demenza semantica (n = 17). Durante le 26 settimane di trattamento, la memantina non ha avuto alcun effetto significativo sui punteggi Neuropsychiatric Inventory (NPI) dei pazienti o sui punteggi dell'impressione di cambiamento clinico globale (CGIC), rispetto al placebo. In particolare, c'è una differenza media non significativa di 2.2 punti di cambiamento nei punteggi NPI tra i 39 pazienti assegnati alla memantina (20 mg/die) e i 42 ai quali è stato somministrato unplacebo. I due gruppi hanno avuto un cambiamento identico nei punteggi CGIC.


Sebbene lo studio non sia riuscito a reclutare il numero previsto di pazienti, i risultati negativi sono in linea con quelli di uno studio precedente randomizzato, che ha coinvolto 49 pazienti. Gli esiti secondari funzionali e motori non sono stati influenzati dalla assegnazione al trattamento. Tuttavia, i pazienti trattati con memantina hanno avuto un declino significativamente più veloce su due dei sette test cognitivi - simboli di cifre e nomi Boston - rispetto ai pazienti trattati con placebo.


Hodges dice che il messaggio degli due unici studi randomizzati fatti fino ad oggi è chiaro: "La memantina non deve essere prescritta ai pazienti con demenza frontotemporale, e il trattamento potrebbe, infatti, accelerare il declino cognitivo". Anche se avverte che la prova del declino è "piuttosto incoerente".


Hodges dice che farmaci come la memantina hanno poca probabilità di offrire un beneficio. "Il tentativo di migliorare i sintomi della demenza frontotemporale con farmaci che alterano l'equilibrio dei neurotrasmettitori in una malattia così devastante e con progressione rapida può essere come ri-organizzare le sedie a sdraio sul Titanic".


Egli ritiene che sono necessari nuovi farmaci che puntano direttamente al processo patologico, anche se è difficile a causa della patologia eterogenea della FTD. Circa la metà dei pazienti ha la patologia tau inclusa, e egli osserva che sono in corso sperimentazioni di farmaci che modificano la tau.

 

 

 

 

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Pubblicato da Eleanor McDermid in News-Medical.net il 14 Gennaio 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

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