Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il Buphenyl può essere un farmaco utile nell'Alzheimer?

Il Buphenyl, un farmaco approvato dalla FDA per l'iperammoniemia, può proteggere la memoria e prevenire la progressione dell'Alzheimer. L'iperammoniemia è una condizione che mette in pericolo di vita, che può colpire i pazienti a qualsiasi età. E' causata da livelli anormalmente elevati di ammoniaca nel sangue.

Gli studi condotti su topi con Alzheimer (AD) hanno dimostrato che il fenilbutirrato sodico, noto come Buphenyl, aumenta con successo i fattori di crescita neuronale e protegge l'apprendimento e la memoria, secondo ricercatori neurologici del Centro Medico della Rush University.


I risultati dello studio, finanziato dal National Institutes of Health, sono stati pubblicati di recente sul Journal of Biological Chemistry. "Capire come funziona la malattia è importante per sviluppare farmaci efficaci che proteggono il cervello e arrestano la progressione dell'Alzheimer", afferma Kalipada Pahan, PhD, professore "Floyd A. Davis" di neurologia alla Rush e ricercatore principale di questo studio.


Una famiglia di proteine ​​note come fattori neurotrofici aiutano la sopravvivenza e la funzione dei neuroni. La ricerca precedente indica che queste proteine ​​sono ridotte drasticamente nel cervello di pazienti con AD. "Proteine ​​del fattore neurotrofico potrebbero essere aumentate nel cervello mediante una iniezione diretta o trasportando il gene", dice Pahan.  "Tuttavia, potrebbe essere una migliore opzione clinica l'uso di un farmaco orale per aumentare il livello di queste proteine​​ e un modo conveniente per aumentare il livello di queste proteine ​​direttamente nel cervello".


"Il nostro studio ha rilevato che, dopo l'alimentazione orale, il Buphenyl entra nel cervello, aumenta queste proteine ​​benefiche nel cervello, protegge i neuroni e migliora la memoria e l'apprendimento nei topi con patologia di tipo AD", scrive Pahan.


Nel cervello di un paziente con AD, si sospetta che a danneggiare e uccidere le cellule nervose siano due strutture anomale chiamate placche e grovigli. Mentre i neuroni muoiono, altre cellule cerebrali non muoiono, come le astroglia.I risultati dello studio indicano che il Buphenyl aumenta i fattori neurotrofici dell'astroglia. Il Buphenyl stimola la proteina CREB (proteina di risposta ciclica AMP che si lega all'elemento) correlata alla memoria, usando un'altra proteina nota come proteina chinasi C (PKC) ed aumenta i fattori neurotrofici nel cervello.


"Ora dobbiamo tradurre questa scoperta nella pratica clinica e testare il Buphenyl in pazienti con Alzheimer", dice Pahan. "Se questi risultati fossero replicati nei pazienti con Alzheimer, si aprirebbe una strada promettente per il trattamento di questa devastante malattia neurodegenerativa".


Altri ricercatori coinvolti in questo studio sono Grant Corbett, studente laureato in neuroscienze alla Rush e Avik Roy, professore assistente di ricerca alla Rush.


Il morbo di Alzheimer è una malattia irreversibile e  progressiva del cervello che distrugge lentamente la memoria e la capacità di pensiero, e, infine, anche la possibilità di svolgere i compiti più semplici. Nella maggior parte delle persone con Alzheimer, i primi sintomi compaiono dopo i 60 anni. L'Alzheimer è la causa più comune di demenza tra gli anziani e colpisce ben 5,3 milioni di americani.

 

 

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.
The original English version EnFlag
of this article is here.

 

 

 

 


Fonte: Rush University Medical Center.

Riferimento: G. Corbett, A. Roy, K. Pahan. Sodium phenylbutyrate enhances astrocytic neurotrophin synthesis via PKC-mediated activation of CREB: Implications for neurodegenerative disorders. Journal of Biological Chemistry, 2013; DOI: 10.1074/jbc.M112.426536.

Pubblicato in Science Daily il 8 Marzo 2013 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:




Notizie da non perdere

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

Piccola area del cervello ci aiuta a formare ricordi specifici: nuove strade p…

6.08.2025 | Ricerche

La vita può dipanarsi come un flusso continuo, ma i nostri ricordi raccontano una storia...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.