Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il triangolo Zucchero-Diabete-Demenza

Quando consumiamo zucchero, crescono molte cose, compreso il rischio di diabete e demenza. Una nuova ricerca sull'ormone "amilina" ne rivela il motivo.


Il Dr. Robert Lustig dell'Università della California, ha recentemente costituito un team di statistici ed epidemiologi per esaminare il rapporto tra cibo e rischio di diabete. L'ormai famoso articolo sullo zucchero e il diabete, pubblicato sulla rivista scientifica PLoS One, ha scoperto che maggiore è lo zucchero presente sul mercato in 175 paesi, più alto è il tasso di diabete nel paese.


Il Professor Lustig ha detto: "Non sto suggerendo che lo zucchero sia l'unica causa del diabete. Ma in questa analisi è l'unica cosa che l'ha predetto. E vale per tutto il mondo e da più di un decennio". I ricercatori hanno scoperto che per ogni lattina di bibita zuccherata disponibile per persona al giorno (150 calorie), il diabete nella popolazione aumenta dell'1%. Lo stesso numero di calorie di qualsiasi altro tipo di cibo ha provocato solo un aumento dello 0,1 per cento nel tasso di diabete della stessa popolazione negli ultimi dieci anni. I ricercatori hanno preso in considerazione l'obesità, l'esercizio fisico, insieme a diverse variabili sociali ed economiche. Essi esibiscono dati completi che dimostrano che più è lo zucchero che una persona mangia, più alto è il rischio di demenza.


Tutta questa ricerca è collegata? C'è un triangolo zucchero - diabete - demenza? Lo studio condotto al Centro Alzheimer dell'Università della California di Davis, finanziato dal NIA, suggerisce che i tre sono collegati da un ormone chiamato "amilina".


I depositi dell'ormone amilina nel cervello possono indicare il rischio di sviluppare demenza e diabete di tipo 2, secondo questo studio pubblicato online sulla rivista Annals of Neurology. L'analisi è la prima ad identificare i depositi di amilina nel tessuto cerebrale post-mortem in persone anziane che avevano una diagnosi di Alzheimer o demenza vascolare e diabete. I risultati indicano anche che, nel processo dell'Alzheimer, l'amilina può avere un ruolo simile alla proteina amiloide, un segno distintivo della malattia.


L'amilina (nota anche come isolotto polipeptide amiloide) è un ormone espresso e secreto con l'insulina. Essa influenza i livelli di zucchero nel sangue; quando ne è secreto troppo, aumenta il rischio di sviluppare il diabete. Questi nuovi risultati mostrano che i depositi di amilina possono anche accumularsi e formare placche nel cervello, simili alle placche amiloidi presenti nell'Alzheimer.


I ricercatori hanno esaminato il tessuto cerebrale post-mortem di tre gruppi di volontari, tutti over 70: quelli che avevano diabete e demenza (demenza vascolare e Alzheimer), quelli che avevano l'Alzheimer, ma senza diabete, e quelli liberi di questi disturbi. Gli investigatori hanno scoperto consistenti depositi di amilina nel tessuto cerebrale delle persone sia con demenza che diabete. Hanno anche trovato con sorpresa l'amilina nelle persone con Alzheimer, ma senza diabete, forse perché questi individui avevano l'insulino-resistenza non diagnosticata. I controlli sani avevano pochi depositi di amilina.


Lo studio, condotto dal Dott. Florin Despa, può spiegare perché le persone con diabete hanno un rischio di demenza. Come l'amiloide, l'amilina circola nel sangue e, durante il processo della malattia, è prodotta in eccesso e non viene eliminata normalmente, accumulandosi nel cervello. Nel tempo, entrambe le proteine portano alla perdita di cellule cerebrali e a danni cerebrali. L'accumulo di amilina nei vasi sanguigni del cervello può anche avere un ruolo nella formazione di amiloide e contribuire al rischio di Alzheimer, secondo lo studio.


Tutta questa nuova ricerca rafforza inoltre il crescente corpo di prove che punta all'Alzheimer come una forma di diabete di tipo 3.

 

 

 

 

 


Fonte: National Institute on Aging

Reference: Jackson K, et al. Amylin deposition in the brain: A second amyloid in Alzheimer’s disease? Annals of Neurology. Published online June 22, 2013; DOI: 10.1002/ana.23956.

Pubblicato
in Dementia Weekly (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Per capire l'Alzheimer, ricercatori di Yale si rivolgono alla guaina di m…

4.07.2025 | Ricerche

L'interruzione degli assoni, la parte simile a una coda nelle cellule nervose che trasme...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Il nuovo collegamento tra Alzheimer e inquinamento dell'aria

13.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Il mio primo giorno a Città del Messico è stato duro. Lo smog era così fitto che, mentre...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.