Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il maggiore fattore di rischio dell'Alzheimer e il vino rosso

Il principale fattore di rischio genetico per l'Alzheimer (AD), presente in circa i due terzi delle persone che sviluppano la malattia, è l'ApoE4, la proteina che trasporta il colesterolo, con la quale nasce circa un quarto delle persone.


Ma uno dei misteri irrisolti dell'AD è come ApoE4 possa provocare il rischio della malattia neurodegenerativa incurabile.


Nella ricerca pubblicata questa settimana in Proceedings of the National Academy of Sciences, i ricercatori del Buck Institute hanno trovato un legame tra ApoE4 e SirT1, una "proteina anti-invecchiamento", che viene presa di mira dal resveratrolo, presente nel vino rosso.


I ricercatori del Buck hanno scoperto che l'ApoE4 provoca una riduzione drammatica della SirT1, una delle sette sirtuine umane. Gli scienziati Rammohan Rao, PhD, e Dale Bredesen, MD, fondatore / amministratore delegato dell'Istituto Buck, dicono che la riduzione è presente sia nelle cellule neuronali in coltura, che nei campioni di cervello di pazienti con ApoE4 e AD. "I meccanismi biochimici che legano l'ApoE4 all'Alzheimer sono una sorta di scatola nera. Tuttavia, un recente lavoro di una serie di laboratori, compreso il nostro, ha cominciato ad aprirla", ha detto Bredesen.


Il gruppo del Buck ha anche scoperto che le anomalie associate con ApoE4 e AD, come ad esempio la creazione di tau-fosforilata e amiloide-beta, potrebbero essere evitate aumentando la SirT1. Essi hanno identificato dei farmaci candidati che esercitano lo stesso effetto. "Questa ricerca offre un nuovo tipo di visuale alla prevenzione e al trattamento dell'Alzheimer", ha detto Rammohan V. Rao, PhD, co-autore dello studio e professore associato di ricerca al Buck. "Uno dei nostri obiettivi è individuare un trattamento non tossico e sicuro, a favore dei portatori del gene ApoE4 per prevenire lo sviluppo dell'AD".


In particolare, i ricercatori hanno scoperto che la riduzione della SirT1 é associata ad un cambiamento nel modo in cui viene elaborata la proteina precursore dell'amiloide (APP). Rao ha detto che l'ApoE4 favorisce la formazione del peptide amiloide-beta associato con le placche appiciccaticce che sono una delle caratteristiche principali della malattia.


Ha detto che, con l'ApoE3 (che non conferisce alcun aumento al rischio di AD), c'é un più alto rapporto del peptide anti-Alzheimer sAPP alfa prodotto, in confronto al peptide amiloide-beta che é pro-Alzheimer. Questa scoperta si adatta molto bene alla riduzione della SirT1, poiché si é dimostrato in precedenza che la SirT1 sovraespressa aumenta l'ADAM10, la proteasi che fende l'APP per produrre sAPP alfa e prevenire l'amiloide-beta.


L'AD colpisce oltre 5 milioni di americani; non ha trattamenti in grado di curarne o di arrestane la progressione, ed i suoi sintomi includono perdita di memoria e linguaggio. Sono necessari trattamenti preventivi soprattutto per quel 2,5% della popolazione che porta due geni di ApoE4, che assegnano un rischio circa 10 volte maggiore di sviluppare AD, così come per quel 25% della popolazione con una singola copia del gene.


Il gruppo si augura che l'attuale lavoro possa individuare terapie semplici e sicure per i portatori di ApoE4, per prevenire lo sviluppo dell'Alzheimer. Il lavoro è stato finanziato dal National Institutes of Health, dalla Joseph Drown Foundation, e dalla Stephen D. Bechtel Jr. Foundation.

 

 

 

 


Fonte: Buck Institute for Age Research.

Riferimenti: Rammohan Rao, Veena Theendakara, Alexander Patent, Clare A. Peters Libeu, Brittany Philpot, Sonia Flores, Olivier Descamps, Karen S. Poksay, Qiang Zhang, Gabriellee Cailing and Varghese John, Matthew Hart, Dale Bredesen et al. Neuroprotective Sirtuin ratio reversed by ApoE4. PNAS, October 2013

Pubblicato in buckinstitute.org (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Cervello del toporagno si restringe in inverno e rinasce in estate: c'è q…

10.09.2025 | Ricerche

I toporagni comuni sono uno dei pochi mammiferi noti per restringere e far ricrescere in...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

Ricetta per una vita felice: ingredienti ordinari possono creare lo straordina…

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Se potessi porre ad ogni essere umano sulla Terra una domanda - qual è la ricetta per un...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)