Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Apnea del sonno: pericolo ancora maggiore per le donne

Ci sono cattive notizie per le donne con l'apnea del sonno.


Un nuovo studio della School of Nursing dell'UCLA dimostra che le risposte vegetative del corpo (i controlli che impattano funzioni come la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e la sudorazione) sono più deboli nelle persone con apnea ostruttiva del sonno, ma sono ancora più ridotte nelle donne.


Le donne con apnea ostruttiva del sonno possono sembrare sane (avendo, per esempio, una normale pressione sanguigna a riposo) ed i loro sintomi tendono anche ad essere più leggeri, il che spesso significa che il loro problema di sonno non è individuato e che ricevono diagnosi di altre condizioni.


"Ora sappiamo che l'apnea del sonno è un precursore di problemi di salute più gravi", ha detto Paul Macey, ricercatore principale dello studio in questione, apparso il 23 ottobre nella rivista a controllo dei pari PLoS ONE. "E per le donne in particolare, i risultati potrebbero essere mortali".


L'apnea ostruttiva del sonno è un disturbo grave che si verifica quando viene ripetutamente interrotta la respirazione di una persona durante il sonno, a volte centinaia di volte. Ogni volta scende il livello di ossigeno nel sangue, danneggiando alla fine molte cellule del corpo.


La condizione colpisce più di 20 milioni di adulti negli Stati Uniti ed è associata a una serie di gravi conseguenze per la salute e alla morte precoce. Le donne hanno una probabilità molto minore di ricevere questa diagnosi rispetto agli uomini.


Per lo studio, é stata misurata la risposta della frequenza cardiaca di uomini e donne (con e senza apnea ostruttiva del sonno) durante tre compiti fisici:

  • La manovra di Valsalva: i soggetti espirano forte con la bocca chiusa.
  • La sfida dell'impugnatura: i soggetti spremono forte con la mano.
  • La sfida del pressore freddo: il piede destro di un soggetto viene messo in acqua fredda quasi-congelata per un minuto.


In tutte e tre le prove, i cambiamenti alla normale frequenza cardiaca sono stati inferiori e ritardati nei pazienti con apnea ostruttiva del sonno, rispetto ai controlli sani. I ricercatori hanno scoperto che la differenza é ancora più pronunciata nelle donne.


"I risultati della frequenza cardiaca per questi test dimostrano che l'impatto dell'apnea del sonno, pur essendo negativo per gli uomini, è più grave nelle donne", ha detto Macey.


"Questo può significare che le donne hanno maggiori probabilità di sviluppare i sintomi di una malattia di cuore, così come altre conseguenze dello scarso adattamento ai compiti fisici quotidiani. Possono essere necessari una diagnosi e un trattamento precoce per la protezione dai danni al cervello e ad altri organi".


Il passo successivo della ricerca è vedere se le risposte autonomiche migliorano con i trattamenti, tipo la pressione positiva continua delle vie aeree (CPAP), la terapia normale per l'apnea del sonno, in cui si usa una macchina per aiutare un individuo a respirare meglio durante il sonno.


I ricercatori hanno anche l'intenzione di indagare l'effetto di altri trattamenti.


Lo studio è stato finanziato dal National Institutes of Health e dall'Istituto Nazionale di Ricerca Infermieristica.


Altri autori dello studio comprendono Rajesh Kumar, Mary Woo, Frisca Yan-Go e Ronald Harper, tutti dell'UCLA.

 

 

 

 

 

 

 


Fonte: University of California - Los Angeles.

Riferimenti: Paul M. Macey, Rajesh Kumar, Mary A. Woo, Frisca L. Yan-Go, Ronald M. Harper. Heart Rate Responses to Autonomic Challenges in Obstructive Sleep Apnea. PLoS ONE, 2013; 8 (10): e76631 DOI: 10.1371/journal.pone.0076631

Pubblicato da Laura Perry in newsroom.ucla.edu (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Perché vivere in un mondo ‘incredibilmente tossico’ aumenta il rischio di Alzh…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

Sei preoccupato per la minaccia del morbo di Alzheimer (MA), e ti stai chiedendo che cos...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)