Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Trattamento dietetico potenzialmente efficace per l'Alzheimer dei topi

I risultati di una nuova ricerca indicano che un trattamento dietetico, iniziato presto, può rallentare la progressione dell'Alzheimer, nei topi.


Lo studio, che sarà pubblicato nel numero di febbraio del Journal of Nutritional Biochemistry, ha visto un ruolo chiave dei ricercatori dell'Università della Finlandia Orientale, ed è stato effettuato nell'ambito del progetto LiPiDiDiet finanziato dall'Unione Europea.


Secondo le conoscenze attuali, l'Alzheimer si sviluppa lentamente e possono passare fino a 20 anni prima che appaiano i primi sintomi. Con lo sviluppo della diagnostica precoce della malattia, la questione di quali trattamenti offrire alle persone completamente sane, ma con un rischio più alto di sviluppare l'Alzheimer, diventa di fondamentale importanza nel campo della medicina. Diversi trattamenti dietetici sembrano una promettente alternativa.


Numerosi studi epidemiologici suggeriscono che l'acido docosaesaenoico (DHA), un acido grasso omega-3 presente nel pesce grasso, potrebbe ridurre il rischio di Alzheimer. Studi sperimentali hanno inoltre osservato una associazione positiva - anche se modesta - tra il DHA e diversi processi che sono alla base della malattia. Questo studio pubblicato di recente ha esaminato la possibilità di rafforzare l'efficacia del trattamento DHA con ulteriori sostanze nutritive.


Lo studio ha usato femmine di topi transgenici, portatrici di mutazioni APP e PS1 legate all'Alzheimer familiare, e topi normali. Su tutti i topi l'intervento dietetico è iniziato a 5 mesi ed è continuato fino a 13 mesi di età. Il contenuto di grassi del cibo di controllo è stato aumentato per corrispondere meglio alla dieta umana. Oltre al cibo di controllo, alcuni dei topi APP/PS1 sono stati alimentati con 3 cibi sperimentali arricchiti di olio di pesce e con un contenuto di grassi simile al cibo di controllo: (1) solo integratore di olio di pesce, (2) integratore di fitosteroli (steroli vegetali) o (3) integratore Fortasyn, che contiene uridina- monofosfato, fosfolipidi, vitamina B e antiossidanti.


Come previsto, i topi APP/PS1 sono andati significativamente peggio dei topi normali nel compito Morris di navigazione a nuoto, che misura la memoria spaziale a lungo termine. Tra i topi transgenici con dieta sperimentale, i topi con dieta Fortasyn sono andati altrettanto bene dei topi normali, mentre altri trattamenti dietetici non hanno mostrato alcun miglioramento. Tuttavia, tutte le diete del test hanno invertito il deficit di memoria dei topi APP/PS1 nel compito di riconoscimento degli odori.


Al termine dello studio è stato esaminato il livello di proteina amiloide-β accumulata nel cervello. E' stata osservata una significativa riduzione del livello di amiloide-β nel gruppo con steroli vegetali, mentre le altre diete sperimentali non hanno mostrato alcun effetto.


Eppure, perché questa riduzione sostanziale del livello di amiloide-β nel cervello non è stata accompagnata da un effetto positivo di memoria nel compito spaziale del gruppo con steroli vegetali? Una spiegazione è che la dieta con steroli vegetali aumenta la formazione di specie reattive dell'ossigeno nell'ippocampo, mentre la dieta Fortasyn, che ha dato i migliori risultati nel compito di memoria spaziale, tende ad avere un effetto opposto.


I risultati indicano che anche lievi variazioni nella composizione della dieta possono (in un periodo di tempo sufficientemente lungo e nella fase iniziale del processo di malattia) portare a cambiamenti significativi nel metabolismo cerebrale e migliorare le prestazioni della memoria. D'altra parte, la pura amiloidosi cerebrale dell'Alzheimer coinvolge diversi meccanismi ed è improbabile che un singolo cocktail di nutrienti possa fornire un risultato ottimale. Secondo i ricercatori, i risultati incoraggiano sicuramente l'ulteriore sviluppo di trattamenti dietetici per l'Alzheimer.


L'integratore Fortasyn ora studiato si trova nella formulazione del nutriente medico Souvenaid che è appena stato introdotto in Finlandia. Alla luce dei risultati attuali, il prodotto può essere vivamente raccomandato per il trattamento di topi affetti da deterioramento cognitivo lieve (pre-Alzheimer), ma può funzionare altrettanto efficaciemente negli esseri umani?


Avremo probabilmente la risposta tra un anno, quando sarà conosciuto il risultato di uno studio clinico parallelo al progetto LiPiDiDiet. Lo studio è coordinato dal «Brain Research Unit» del Centro di Ricerca Clinica dell'Università della Finlandia orientale.

 

 

 

 

 


Fonte: University of Eastern Finland.

Riferimenti:  Hennariikka Koivisto, Marcus O. Grimm, Tatjana L. Rothhaar, Róbert Berkecz, Dieter Lütjohann,rajsa Giniatullina, Mari Takalo, Pasi O. Miettinen, Hanna-Maija Lahtinen, Rashid Giniatullin,botond Penke, Tamás Janáky, Laus M. Broersen, Tobias Hartmann, Heikki Tanila. Special lipid-based diets alleviate cognitive deficits in the APPswe/PS1dE9 transgenic mouse model of Alzheimer's disease independent of brain amyloid deposition. The Journal of Nutritional Biochemistry, Volume 25, Issue 2, Pages 157-169, February 2014. DOI: 10.1016/j.jnutbio.2013.09.015

Pubblicato in uef.fi  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.