Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Hunger Games: il cervello "brunisce" il grasso per aiutare a perdere peso

I ricercatori della School of Medicine della Università di Yale hanno scoperto che un processo molecolare del cervello, conosciuto per controllare l'assunzione di cibo, trasforma il grasso bianco in grasso bruno.


Questo processo impatta la quantità di energia che si brucia e quanto peso si può perdere.


I risultati sono stati pubblicati nel numero del 9 ottobre della rivista Cell.


L'obesità è un'epidemia globale in aumento. Il tessuto adiposo in eccesso è un fattore di rischio per il diabete di tipo 2, per le malattie cardiovascolari, l'ipertensione, i disturbi neurologici [ndt: compreso l'Alzheimer], e il cancro. Le persone diventano sovrappeso e obesi, quando l'assunzione di energia sovrasta il dispendio energetico, e le calorie in eccesso vengono immagazzinate nei tessuti adiposi.


L'organo adiposo è costituito da grasso sia bianco che bruno. Mentre il grasso bianco immagazzina principalmente l'energia come trigliceridi, il grasso bruno dissipa energia chimica sotto forma di calore. Più grasso bruno si ha, più peso si può perdere.


E' stato precedentemente dimostrato che il grasso bianco che immagazzina energia ha la capacità di trasformarsi in grasso «simil-bruno» brucia-energia. In questo nuovo studio, i ricercatori del Program in Integrative Cell Signaling and Neurobiology of Metabolism della Yale dimostrano che i neuroni che controllano la fame e l'appetito nel cervello controllano la "brunatura" del grasso bianco.


L'autore principale Xiaoyong Yang, professore associato di medicina e fisiologia comparata alla Yale School of Medicine, ha condotto lo studio con Tamas Horvath, professore e cattedra di medicina comparativa, e professore di neurobiologia e ostetricia/ginecologia alla Yale School of Medicine, e i loro collaboratori.


Il team ha stimolato nei topi questo processo di brunatura da parte del cervello e ha scoperto che esso protegge gli animali dall'obesità, pur con una dieta ricca di grassi. Il team ha poi studiato i cambiamenti molecolari nei neuroni che promuovono la fame nell'ipotalamo e ha scoperto che attaccare un singolo zucchero chiamato "O-GlcNAc" ai canali ionici del potassio agisce da interruttore per controllare l'attività cerebrale della bruciatura dei grassi.


"I nostri studi fanno risaltare la "brunatura" del grasso bianco come un processo fisiologico altamente dinamico, controllato dal cervello", ha detto Yang. "Questo lavoro indica che le modifiche comportamentali promosse dal cervello potrebbero influenzare come viene bruciata la quantità di cibo che mangiamo e il grasso che è conservato".


Yang ha detto che la fame e l'esposizione al freddo sono due variabili di storia della vita durante lo sviluppo e l'evoluzione dei mammiferi. "Abbiamo osservato che la privazione del cibo domina sull'esposizione al freddo nel controllo neurale della «brunatura» del grasso bianco. Questo sistema normativo può essere evolutivamente importante in quanto può ridurre la produzione di calore per mantenere l'equilibrio energetico quando siamo affamati. Modulare questa connessione dal cervello al grasso rappresenta una nuova strategia potenziale per combattere l'obesità e le malattie associate".

 

*****
Altri autori dello studio includono Hai-Bin Ruan, Marcelo O. Dietrich, Zhong-Wu Liu, Marcelo R. Zimmer, Min-Dian Li, Jay Prakash Singh, Kaisi Zhang, Ruonan Yin e Jing Wu. Lo studio è stato finanziato dai National Institutes of Health, dalla American Diabetes Association, dalla Ellison Medical Foundation, dall'American Heart Association, e da CNPq/Brasile. 

 

 

 

 

 


Fonte:  Karen N. Peart in Yale University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti:  Hai-Bin Ruan, Marcelo O. Dietrich, Zhong-Wu Liu, Marcelo R. Zimmer, Min-Dian Li, Jay Prakash Singh, Kaisi Zhang, Ruonan Yin, Jing Wu, Tamas L. Horvath, Xiaoyong Yang. O-GlcNAc Transferase Enables AgRP Neurons to Suppress Browning of White Fat. Cell, 2014; 159 (2): 306 DOI: 10.1016/j.cell.2014.09.010

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Dana Territo: 'La speranza può manifestarsi da molte fonti nella cerchia …

14.01.2025 | Esperienze & Opinioni

Come trovi speranza nel nuovo anno con una diagnosi di Alzheimer?

Avere speranza...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Falsi miti: perché le persone sono così pessimiste sulla vecchiaia?

4.06.2020 | Esperienze & Opinioni

Non smettiamo di giocare perché invecchiamo, ma invecchiamo perché smettiamo di giocare ...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.