Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Anche facili passeggiate possono attutire il declino cognitivo

Nuovi risultati di uno studio eseguito all'Università del Kansas, presentato alla riunione annuale della Gerontological Society of America a Washington, DC, rafforzano l'adagio «un cuore sano è un cervello sano». L'indagine rivela che i quartieri che motivano il cammino possono allontanare il declino cognitivo degli anziani.

Anche facili passeggiate possono attutire il declino cognitivoIl ricercatore ha valutato la pedonabilità con dei sistemi di informazioni geografiche: in sostanza mappe che misurano e analizzano dati spaziali. (Fonte: University of Kansas)

"Le persone possono camminare per andare da qualche parte o nel tempo libero", ha detto Amber Watts, assistente professore di psicologia clinica, che ha condiviso le sue scoperte al simposio, Domenica 9 novembre. "A seconda del modo di camminare in cui si è interessati, un quartiere potrebbe avere caratteristiche diverse", ha detto. "Quelle del quartiere che incoraggiano a camminare per trasporto devono avere un posto in cui vale la pena di andare, come le case dei vicini, i negozi e i parchi".


La Watts ha detto che i quartieri che ispirano a camminare per il tempo libero sono anche pieni di cose piacevoli da guardare, come i percorsi pedonali o l'ombra degli alberi. Inoltre, tali zone devono far sentire le persone sicure di camminare. "Per gli anziani, la sicurezza è una questione fondamentale nella pedonabilità" ha detto. "Questo include cose come semafori che danno tutto il tempo per attraversare, marciapiedi in buono stato di manutenzione, e panchine per fermarsi e riposare".


Il ricercatore ha giudicato la pedonabilità con sistemi di informazione geografica: in sostanza mappe che misurano e analizzano i dati spaziali. "I dati GIS possono dirci delle strade, dei marciapiedi, dell'elevazione, del terreno, delle distanze tra i luoghi e altre informazioni", ha detto la Watts. "Poi usiamo un processo chiamato Space Syntax per valutare queste caratteristiche, compreso il numero di intersezioni, le distanze tra luoghi o connessioni tra la casa di una persona e altre destinazioni possibili che potrebbe raggiungere a piedi. Siamo anche interessati a quant'è complicato il percorso per andare da un posto ad un altro. Ad esempio, dal punto A al punto B c'è una linea retta, o servono molti giri per arrivare?".


La Watts ha detto che le comunità con passeggiate facili hanno apportato risultati migliori sia alla salute fisica (come massa corporea e pressione inferiore), che a quella cognitiva (per esempio una memoria migliore) delle 25 persone con Alzheimer lieve e ai 39 anziani senza deficit cognitivo che lei ha monitorato. Lei crede che gli anziani, gli operatori sanitari, i caregiver, gli architetti e gli urbanisti potrebbero trarre beneficio dai risultati dello studio.


La ricercatrice della KU ed i suoi colleghi hanno usato i dati Space Syntax per stimare un "punteggio di pedonabilità" dell'indirizzo di casa dei soggetti. Hanno poi stimato la relazione tra i punteggi dei quartieri delle persone e le loro prestazioni nei test cognitivi per più di due anni, tenendo in conto i fattori come l'età, il sesso, l'istruzione e la ricchezza, che potrebbero influenzare i punteggi cognitivi delle persone, indipendentemente dalle caratteristiche del quartiere.


È interessante notare la sua scoperta che le conformazioni [geografiche] intricate delle comunità potrebbero aiutare a mantenere forte la cognizione, piuttosto che essere fonte di confusione per gli anziani. "Sembra che ci sia un componente nella rappresentazione mentale dell'ambiente spaziale; per esempio la capacità di immaginare le strade come una mappa mentale", ha detto la Watts. "Gli ambienti complessi possono richiedere processi mentali più complessi per navigare. I nostri risultati suggeriscono che le persone dei quartieri che richiedono maggiore complessità mentale in realtà hanno un minor declino nel loro funzionamento mentale nel corso del tempo".


La Watts ha detto che gli anziani, proprio come tutte le persone, tendono a scegliere il percorso disponibile più facile  o il percorso di minor resistenza. "Se c'è un ascensore subito disponibile, perché dovremmo scegliere le scale?", Ha detto. "Quando l'ambiente presenta sfide che sono ragionevoli e nelle capacità di una persona, esso mantiene in buona salute il nostro corpo e la mente", ha detto Watts. "Abbiamo bisogno di quella stimolazione. Per quanto riguarda la complessità della conformazione delle strade del quartiere (per esempio il numero di curve necessarie per andare dal punto A al punto B) i nostri risultati dimostrano che i quartieri più complessi sono associati a prestazioni cognitive conservate nel tempo. Pensiamo che questo potrebbe essere dovuto al fatto che le sfide mentali ci fanno bene. Aiutano a mantenerci attivi e funzionanti al livello ottimale invece di scegliere il percorso di minor resistenza".


La Watts ha detto che i test cognitivi dei soggetti della ricerca erano di tre categorie: attenzione (riorganizzare mentalmente schemi di lettere e numeri); memoria verbale (ricordare le parole immediatamente e dopo una pausa); e lo stato mentale (test di screening per i sintomi di demenza).


Il lavoro si è basato sull'interesse di lunga data della Watts nei comportamenti sanitari, nelle strategie di prevenzione e nei processi bio-comportamentali associati al declino cognitivo e alla demenza. "Sono sempre stata interessata al motivo per cui le persone scelgono di impegnarsi in comportamenti sani o no", ha detto. "Mi ero sempre concentrata molto sulle questioni della persona fino a quando ho incontrato e iniziato a lavorare con architetti che studiano come il mondo fisico che ci circonda influenza le nostre scelte. Ho trovato ciò affascinante, e volevo inserirlo nel mio lavoro sui comportamenti sanitari".

 

*******
La ricerca è stata finanziata National Institute on Aging e dalla KU.

 

 

 

 

 


FonteUniversity of Kansas  (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)