Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il colesterolo "buono" riduce il rischio di Alzheimer

Elevati livelli di lipoproteine ad alta densità (HDL), note anche come colesterolo "buono", sembrano essere associati con un rischio ridotto di malattia di Alzheimer negli anziani, secondo un rapporto pubblicato nel numero di dicembre di Archives of Neurology, una delle edizioni di JAMA/Archives.

"Dislipidemia [colesterolo alto totale e trigliceridi] e insorgenza tardiva della malattia di Alzheimer sono molto frequenti nelle società occidentali," scrivono gli autori, come informazioni di base nell'articolo. "Più del 50 per cento della popolazione adulta degli Stati Uniti ha il colesterolo alto. Circa l'1 per cento delle persone tra 65 e 69 anni sviluppano l'Alzheimer, e la prevalenza aumenta a più del 60 per cento per le persone di età superiore ai 95 anni."

Christiane Reitz

Christiane Reitz, MD, Ph.D. (foto a destra) e colleghi del Taub Institute della Columbia University, New York, hanno studiato 1.130 adulti anziani per esaminare l'associazione tra i livelli di lipidi nel sangue (grasso) e l'Alzheimer. Lo studio ha coinvolto un campione casuale di beneficiari del programma Medicare di 65 anni e più, residenti a nord di Manhattan, senza una storia di demenza o di deficit cognitivo. I ricercatori hanno definito da 55mg per decilitro in poi come alti livelli di colesterolo HDL.

Per determinare questa associazione, i dati sono stati raccolti da valutazioni mediche, neurologiche e neuropsicologiche. Inoltre, gli autori hanno assegnato la diagnosi di "probabile" Alzheimer quando l'insorgenza di demenza non poteva essere spiegata da qualsiasi altro disordine. La diagnosi di "possibile" Alzheimer è stata fatta quando la causa più probabile di demenza era l'Alzheimer, ma c'erano altre patologie che avrebbero potuto contribuire alla demenza, come l'ictus o la malattia di Parkinson.

Nel corso dello studio, ci sono stati 101 nuovi casi di Alzheimer, di cui 89 probabili e 12 possibili. L'età media degli individui al momento della comparsa dell'Alzheimer probabile e possibile era di 83 anni, e in confronto alle persone a cui non è stata diagnosticata, erano più spesso ispanici e avevano una maggiore prevalenza di diabete all'inizio dello studio.

Livelli plasmatici più elevati di colesterolo HDL sono stati associati ad un ridotto rischio di malattia, sia probabile che possibile, di Alzheimer, anche dopo la correzione per i fattori di rischio vascolari e i trattamenti ipolipemizzanti. Sebbene anche il colesterolo plasmatico totale più alto, il colesterolo non-HDL e il colesterolo LDL siano stati associati a minori rischi di Alzheimer probabile e possibile, queste associazioni sono diventate non significative dopo l'aggiustamento dei risultati per i fattori di rischio vascolari e i trattamenti ipolipemizzanti.

"In questo studio, più elevati livelli di colesterolo HDL sono associati ad un ridotto rischio di Alzheimer sia probabile che possibile", concludono gli autori."Una considerazione importante per l'interpretazione dei risultati è che si è svolto in una comunità multietnica urbana di anziani con un'alta prevalenza di fattori di rischio per la mortalità e la demenza. Perciò i risultati potrebbero non essere generalizzabili a gruppi di individui più giovani o per persone con un più basso carico patologico".

Nota del redattore: Questo studio è stato sostenuto da donazioni del National Institute on Aging, del Charles S. Robertson Memorial Gift for Research in Alzheimer's Disease e del Blanchette Hooker Rockefeller Foundation. L'articolo originale contiene ulteriori informazioni, compresi gli altri autori, contributi ed affiliazioni dell'autore, rilevazioni finanziarie, finanziamento e supporto, ecc.

Alzheimer's Reading Room, 13 dicembre 2010

Notizie da non perdere

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

5 tipi di ricerca, sottostudiati al momento, potrebbero darci trattamenti per …

27.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Nessun ostacolo fondamentale ci impedisce di sviluppare un trattamento efficace per il m...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)