Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Un passo ulteriore verso la riparazione delle cellule nervose danneggiate

Un team di ricercatori dell'Institut de recherches cliniques de Montreal, guidato da Frédéric Charron PhD, in collaborazione con i bioingegneri della McGill University, ha scoperto un nuovo tipo di sinergie nello sviluppo del sistema nervoso, che spiega un meccanismo importante richiesto perché i circuiti neurali si formino correttamente.


La loro scoperta, pubblicata ieri sulla rivista scientifica PLoS Biology, potrebbe in definitiva aiutare a sviluppare strumenti per riparare le cellule nervose a seguito di una lesione del sistema nervoso (come il cervello e il midollo spinale).


I ricercatori del laboratorio del Dr. Charronin studiano i neuroni, le cellule nervose che compongono il sistema nervoso centrale, così come le loro lunghe estensioni chiamate assoni. Durante lo sviluppo, gli assoni devono seguire percorsi specifici nel sistema nervoso per formare adeguatamente i circuiti neurali e permettere ai neuroni di comunicare tra loro.


I ricercatori dell'IRCM stanno studiando un processo chiamato «indirizzamento degli assoni» [axon guidance] per capire meglio come gli assoni riescono a seguire i percorsi corretti. "Per raggiungere il loro obiettivo, gli assoni che crescono si basano su molecole chiamate «indizi di indirizzamento» [guidance cues], che li istruiscono su quale direzione prendere, respingendoli o attirandoli alla loro destinazione", spiega il Dr. Charron, Direttore dell'unità di ricerca «Biologia Molecolare dello Sviluppo Neuronale» dell'IRCM.


Negli ultimi decenni, la comunità scientifica ha faticato a capire perché dovrebbe essere necessario agli assoni più di un indizio di indirizzamento per raggiungere l'obiettivo corretto. In questo lavoro, gli scienziati dell'IRCM hanno scoperto che gli assoni usano le informazioni provenienti da più indizi di indirizzamento per prendere le loro decisioni sul percorso da prendere.


Per farlo, hanno studiato il cambiamento relativo di concentrazione degli indizi di indirizzamento nell'ambiente del neurone, che viene indicato come «pendenza del gradiente».


"Abbiamo scoperto che la pendenza del gradiente è un fattore critico per l'indirizzamento degli assoni; più è ripida la pendenza, meglio rispondono gli assoni agli indizi di indirizzamento"
, dice Tyler FW Sloan, dottorando del laboratorio del Dr. Charron e primo autore dello studio. "Inoltre, abbiamo dimostrato che il gradiente di un indizio di indirizzamento potrebbe non essere sufficientemente inclinato per orientare gli assoni. In questi casi, abbiamo svelato che una combinazione di indizi di indirizzamento può comportarsi in sinergia con altre per aiutare l'assone ad interpretare la direzione del gradiente".


In collaborazione con il Program in Neuroengineering della McGill University, il team del Dr. Charron ha sviluppato una tecnica innovativa per ricreare in vitro i gradienti di concentrazione degli indizi di indirizzamento, vale a dire che essi possono ora studiare gli assoni in sviluppo al di fuori del loro contesto biologico.


"Questo nuovo metodo ci offre diversi vantaggi rispetto alle tecniche precedenti, e ci permette di simulare condizioni più realistiche incontrate nello sviluppo di embrioni, di condurre esperimenti a lungo termine per osservare l'intero processo di orientamento degli assoni, e di ottenere dati quantitativi estremamente utili", aggiunge Sloan. "Esso unisce conoscenze dal campo della microfluidica (che utilizza i fluidi su scala microscopica per miniaturizzare esperimenti biologici) con gli studi cellulari, biologici e molecolari che conduciamo nei laboratori".


"Questo è vero lavoro multidisciplinare, e un ottimo esempio di ciò che il Program in Neuroengineering si propone di realizzare in situazioni in cui i neurobiologi come me hanno una questione specifica che vogliono affrontare, ma non hanno gli strumenti adatti per trovare la risposta", dice il Dr. Charron. "Così, grazie a questo programma unico, abbiamo collaborato con i bioingegneri, gli esperti di modellazione microfluidica e matematica della McGill, per creare il dispositivo necessario per il nostro studio".


"Questa scoperta scientifica potrebbe portarci più vicino a riparare le cellule nervose danneggiate a seguito di lesioni del sistema nervoso centrale", afferma il Dr. Charron. "Capire meglio i meccanismi coinvolti nell'indirizzamento degli assoni ci potrà offrire nuove possibilità per lo sviluppo di tecniche per il trattamento di lesioni derivanti da lesioni del midollo spinale, e forse anche delle malattie neurodegenerative".


Le lesioni del sistema nervoso centrale influenzano migliaia di canadesi ogni anno e possono portare a disabilità permanente. Queste lesioni, causate il più delle volte da incidenti, ictus o malattie, sono attualmente molto difficili da riparare. E' quindi necessaria ricerca per sviluppare nuovi strumenti per riparare i danni al sistema nervoso centrale.

 

 

 

 

 


Fonte: Institut de recherches cliniques de Montreal (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Tyler F. W. Sloan, Mohammad A. Qasaimeh, David Juncker, Patricia T. Yam, Frédéric Charron. Integration of Shallow Gradients of Shh and Netrin-1 Guides Commissural Axons. PLoS One, March 2015 DOI: 10.1371/journal.pbio.1002119

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

3 modi per trasformare l'auto-critica in auto-compassione

14.08.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai mai sentito una vocina parlare nella tua testa, riempiendoti di insicurezza? Forse l...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

36 abitudini quotidiane che riducono il rischio di Alzheimer

2.07.2018 | Esperienze & Opinioni

Sapevi che mangiare carne alla griglia potrebbe aumentare il rischio di demenza? O che s...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Demenza: mantenere vive le amicizie quando i ricordi svaniscono

16.01.2018 | Esperienze & Opinioni

C'è una parola che si sente spesso quando si parla con le famiglie di persone con demenz...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.