Tra le persone che sviluppano la demenza frontotemporale, quelle che hanno un lavoro più impegnativo possono vivere circa tre anni più a lungo di chi ha un lavoro meno qualificato, secondo un nuovo studio pubblicato sulla rivista Neurology.
La demenza frontotemporale, che spesso insorge prima dei 65 anni, provoca cambiamenti nella personalità o nel comportamento e problemi con il linguaggio, ma non influenza la memoria.
"Questo studio suggerisce che avere un livello occupazionale più elevato protegge il cervello da alcuni degli effetti di questa malattia, permettendo alle persone di vivere più a lungo dopo averla sviluppata", ha detto l'autore dello studio Lauren Massimo PhD/CRNP, dell'Università della Pennsylvania di Filadelfia, della Pennsylvania State University in State College, e membro della American Academy of Neurology.
I risultati dello studio supportano la teoria della "riserva cognitiva", che afferma che fattori come una maggiore istruzione, un lavoro impegnativo e l'attività mentale costruiscono più connessioni nel cervello, creando un tampone contro la malattia. "Le persone con demenza frontotemporale di solito vivono da 6 a 10 anni dopo l'emersione dei sintomi, ma sappiamo poco sui fattori che contribuiscono a questo tempo", ha detto la Massimo.
Per lo studio, i ricercatori hanno esaminato le cartelle cliniche di 83 persone alle quali è stata fatta l'autopsia dopo la morte per confermare la diagnosi di demenza frontotemporale o Alzheimer. Hanno confrontato queste informazioni con l'occupazione principale delle persone.
I lavori sono stati classificati secondo le categorie del «US Census», dove le carriere come operaio e lavoratore dei servizi sono al livello più basso; lavori come operaio specializzato e addetti alle vendite sono nel livello successivo; lavoratori professionali e tecnici, come avvocati e ingegneri, sono al livello più alto.
I ricercatori hanno esaminato il momento di insorgenza dei sintomi di demenza, se riferiti dai famigliari che parlano di un comportamento anormale persistente. La sopravvivenza è stata definita come tempo dal momento di inizio dei sintomi fino alla morte.
Secondo i risultati, le 34 persone che avevano sviluppato la demenza frontotemporale hanno avuto un tempo medio di sopravvivenza di circa sette anni. Quelli con i lavori più impegnativi hanno avuto più probabilità di avere tempi di sopravvivenza più lunghi rispetto a quelli con lavori meno impegnativi.
I pazienti affetti da demenza frontotemporale con il livello di occupazione più alto sono sopravvissuti in media 116 mesi, mentre le persone del gruppo di occupazione più basso sono sopravvissute in media 72 mesi, il che suggerisce che le persone con posti di lavoro più impegnativi possono vivere fino a tre anni in più.
I risultati hanno dimostrato che il livello occupazionale non era legato ad una maggiore durata in color che avevano la demenza di Alzheimer. Il numero di anni di istruzione di una persona non era legata a una vita più lunga per entrambi i tipi di demenza (Ndt: quest'ultimo risultato contrasta con quello di altri studi, e forse può essere spiegato dal limitato numero di casi esaminati).
Fonte: Traci Pedersen in Psych Central (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Lauren Massimo, Jarcy Zee, Sharon X. Xie, Corey T. McMillan, Katya Rascovsky, David J. Irwin, Ann Kolanowski, Murray Grossman. Occupational attainment influences survival in autopsy-confirmed frontotemporal degeneration. Neurology, Published online before print April 22, 2015, doi: 10.1212/WNL.0000000000001595
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