Ricercatori della Università di Firenze hanno eseguito una revisione degli studi sui polifenoli presenti negli estratti da foglie di olivo, arrivando alla conclusione che possono essere utili contro diverse malattie neurodegenerative, incluso l'Alzheimer.
Ecco il riassunto dello studio.
Le placche amiloidi e i grovigli neurofibrillari presenti nel cervello di Alzheimer (AD) derivano dall'auto-agglomerazione in materiale fibrillare, rispettivamente, della proteina amiloide-β (Aβ) e della tau iperfosforilata, attraverso un processo patologico che parte dalla comparsa dell'aggregazione nel nucleo [della tau] e degli oligomeri neurotossici [dell'amiloide].
Di conseguenza si considera che la ricerca di inibitori della nucleazione e della crescita degli oligomeri sia un obiettivo promettente per prevenire la tossicità amiloide.
Negli ultimi anni, un certo numero di fattori dietetici (inclusi antiossidanti, vitamine e polifenoli) si sono caratterizzati per la loro capacità di proteggere le cellule sollecitate da diversi fattori, tra cui la presenza di depositi amiloidi e pure l'inibizione dell'autoassemblaggio e della citotossicità dell'amiloide e alcuni di essi sono attualmente in sperimentazione clinica.
La presente revisione riassume i risultati degli effetti benefici contro la neurodegenerazione e altre malattie infiammatorie e degenerative periferiche dell'aglicone oleuropeina (OLE), un fenolo naturale abbondante nell'olio extra vergine di oliva.
I dati attualmente disponibili suggeriscono che l'OLE potrebbe fornire un effetto protettivo e terapeutico contro un certo numero di patologie, tra cui l'Alzheimer, l'obesità, il diabete di tipo 2, l'epatite non alcolica, e altre condizioni patologiche fisiche o sperimentalmente indotte.
Tale protezione potrebbe risultare, almeno in parte, in un notevole miglioramento dei segnali patologici derivanti dalle condizioni di stress, come lo stress ossidativo, un'eccessiva risposta infiammatoria, e la presenza di materiale citotossico aggregato.
In particolare, i dati recenti sui correlati cellulari e molecolari della neuroprotezione dell'OLE suggeriscono che potrebbe anche avere un ruolo terapeutico contro l'Alzheimer.
Fonte: IOS Press (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Fiorella Casamenti, Cristina Grossi, Stefania Rigacci, Daniela Pantano, Ilaria Luccarini, Massimo Stefani. Oleuropein Aglycone: A Possible Drug against Degenerative Conditions. In Vivo Evidence of its Effectiveness against Alzheimer's Disease.Journal of Alzheimer's Disease, vol. 45, no. 3, 2015. DOI: 10.3233/JAD-142850
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