Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Test non invasivo delle onde cerebrali può rilevare chi ha un rischio alto di Alzheimer

Gli individui con lieve deterioramento cognitivo amnesico (aMCI) hanno un rischio doppio dei loro coetanei di progredire all'Alzheimer.


Anche se non esiste alcun test conclusivo per prevedere chi svilupperà l'Alzheimer, una nuova ricerca del Center for BrainHealth dell'Università del Texas di Dallas sta tentando di identificare un biomarcatore potenziale in grado di offrire un quadro più completo di chi è più a rischio.


In uno studio pubblicato nell'ultima edizione del Journal of Alzheimer’s Disease, dei ricercatori hanno individuato una variazione specifica delle onde cerebrali negli individui con aMCI.


I risultati rappresentano un modello di attività neurale ritardata che è direttamente correlato alla gravità della compromissione nella prestazione cognitiva, in un compito di ricerca di parole e può indicare una disfunzione precoce della progressione verso l'Alzheimer.


La compromissione della memoria episodica (la capacità di trattenere nuovi ricordi, come conversazioni recenti, eventi o appuntamenti in scadenza) è un sintomo caratteristico dell'Alzheimer. Anche se il lieve decadimento cognitivo (MCI) è lo stato clinico riconosciuto tra l'invecchiamento sano e l'Alzheimer, l'aMCI è un tipo specifico caratterizzato da deficit della memoria episodica.


L'approccio diagnostico potenziale usa la tecnologia di elettroencefalogramma (EEG), un'alternativa più conveniente e non invasiva di altri metodi disponibili, come la risonanza magnetica o un prelievo alla spina dorsale, per misurare le risposte neurali mentre i partecipanti accedono alla memoria semantica o memoria di lungo termine che rappresenta cultura e concetti generali.


"Questo è un inizio promettente nell'esaminare un gruppo di pazienti con MCI. L'obiettivo a lungo termine è verificare se un giorno questo può essere applicato ai singoli pazienti", dice il ricercatore senior dello studio John Hart Jr. MD, direttore di scienze mediche del Center for BrainHealth e docente emerito di Neuroscienze.


I risultati dello studio dimostrano che gli individui con aMCI ottengono risultati meno accurati e più lentamente sul compito di memoria semantica, rispetto ai controlli sani. I risultati della EEG evidenziano l'attività ritardata del cervello durante il compito. Quando i ricercatori hanno preso in considerazione le prestazioni su una valutazione della memoria episodica, hanno scoperto che peggiori erano le prestazioni della memoria episodica, maggiore era l'attività ritardata vista dalla EEG.


Per lo studio, 16 soggetti con aMCI e 17 coetanei sani sono stati monitorati con EEG e hanno visto coppie di parole che descrivevano le caratteristiche di un oggetto o erano abbinate in modo casuale. Ad esempio 'gobbe' e 'deserto' avrebbero dovuto evocare il ricordo della parola 'cammello', ma 'gobbe' e 'monitor' avrebbero dovuto essere considerate una coppia casuale. I partecipanti dovevano poi indicare, premendo un tasto, se la coppia evocava qualche ricordo particolare di oggetto o no.


"La maggior parte delle ricerche EEG in aMCI è concentrata sull'esame della mente 'a riposo', ma noi guardiamo il cervello mentre è impegnato nel processo di recupero della memoria dell'oggetto. Pensiamo che questo possa essere più sensibile e più specifico nell'evidenziare alcuni deficit cognitivi, in questo caso la memoria semantica, rispetto ad altri metodi non-EEG a disposizione, perché l'EEG riflette l'attività neurale diretta", ha spiegato l'autore dello studio Hsueh-Sheng Chiang MD/PhD, studente di dottorato di ricerca al Center for BrainHealth al momento dello studio, e ora borsista post-dottorato alla UT Southwestern. "Questo protocollo potrebbe potenzialmente fornire informazioni complementari per la diagnosi di fasi di pre-demenza, compreso l'MCI, e identificare i cambiamenti neurali che possono verificarsi nei casi di Alzheimer".


Chiang e Hart continueranno a convalidare questo strumento diagnostico futuro, che ha il potenziale di aiutare a identificare e prevedere chi può progredire verso l'Alzheimer. Il gruppo di ricerca prevede di reclutare più partecipanti e di seguirli longitudinalmente in combinazione con altre misure oggettive per esaminare le possibili applicazioni di questo strumento EEG come marcatore precoce della malattia.

 

**********
Il co-primo autore è Raksha Anand Mudar PhD, della University of Illinois di Urbana-Champaign, e hanno collaborato ricercatori della UT Southwestern e della John Hopkins University.

Questo lavoro è stato reso possibile da finanziamenti del National Institute of Health, della fondazione RGK, della Alzheimer's Association, della Berman Research Initiative del Center for BrainHealth, e della Linda and Joel Robuck Friends of BrainHealth.

 

 

 


Fonte: University of Texas at Dallas (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Hsueh-Sheng Chiang, Raksha A. Mudar, Athula Pudhiyidath, Jeffrey S. Spence, Kyle B. Womack, C. Munro Cullum, Jeremy A. Tanner, Justin Eroh, Michael A. Kraut, John Hart Jr..  Altered Neural Activity during Semantic Object Memory Retrieval in Amnestic Mild Cognitive Impairment as Measured by Event-Related Potentials. Journal of Alzheimer's Disease, vol. 46, no. 3, 2015, pp. 703-717 DOI: 10.3233/JAD-142781

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

I tuoi ricordi sono governati da timer nascosti nel tuo cervello

10.12.2025 | Ricerche

Uno dei compiti più essenziali del cervello è decidere quali esperienze immagazzinare co...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

'Evitare l'Alzheimer potrebbe essere più facile di quanto pensi'…

16.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Hai l'insulino-resistenza? Se non lo sai, non sei sola/o. Questa è forse la domanda più ...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Età degli organi biologici prevede il rischio di malattia con decenni di antic…

11.03.2025 | Ricerche

I nostri organi invecchiano a ritmi diversi e un esame del sangue che determina quanto ciascuno è...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)