Fattori specifici di rischio cardiovascolare, come il consumo di alcol, il fumo, l'obesità e il diabete, sono associati a minori volumi cerebrali regionali, che possono essere indicatori precoci di Alzheimer e di demenza, secondo uno studio pubblicato online sulla rivista Radiology.
"Sappiamo già che i fattori di rischio vascolare danneggiano il cervello e possono portare a deficit cognitivo", ha detto Kevin S. King MD, assistente professore di radiologia alla University of Southern California di Los Angeles. "Ma i nostri risultati ci danno un'idea più concreta sul rapporto tra fattori specifici di rischio vascolare e salute del cervello".
Studi precedenti avevano collegato i fattori di rischio cardiovascolare al declino cognitivo, ma il nuovo studio si è concentrato su fattori specifici di rischio e ha esaminato tre aree del cervello principali: l'ippocampo, il precuneo e la corteccia cingolata posteriore. A causa del legame di ognuna di queste aree con il recupero della memoria, una perdita di volume della materia grigia in queste aree può essere un fattore predittivo di Alzheimer e demenza.
Nel nuovo studio, il dottor King e i colleghi hanno analizzato i risultati di 1.629 individui del Dallas Heart Study (DHS) e hanno diviso i partecipanti in due gruppi di età: 805 partecipanti under-50 e 824 over-50. I ricercatori hanno valutato i dati dei partecipanti fin dalla visita basale iniziale, che comprendeva analisi di laboratorio e cliniche, e la visita di follow-up sette anni più tardi, costituita da una risonanza magnetica del cervello e da un test cognitivo, che misura il decadimento cognitivo lieve (MCI) e l'Alzheimer preclinico.
Confrontando la visita iniziale (in cui sono stati individuati i fattori di rischio cardiovascolare) con i risultati della risonanza magnetica e i punteggi cognitivi, il team è riuscito a distinguere i fattori di rischio specifici di consumo di alcol, di fumo, di diabete e di obesità e il loro rapporto con volumi inferiori nelle tre aree mirate del cervello. I risultati hanno confermato che punteggi più bassi dei test cognitivi si correlano a un minore volume del cervello in ogni area.
Lo studio ha trovato che i fattori di rischio del consumo di alcol e del diabete sono associati con il volume più basso totale del cervello, mentre il fumo e l'obesità sono collegati a volumi ridotti della corteccia cingolata posteriore, l'area del cervello connessa con il recupero della memoria, così come con il comportamento emotivo e sociale. Inoltre una massa inferiore dell'ippocampo si è legata sia al consumo di alcol che al fumo, mentre l'uso di alcol, l'obesità e alti valori di glicemia a digiuno si sono correlati con dimensioni ridotte del precuneo.
I risultati suggeriscono anche che volumi minori dell'ippocampo e del precuneo, nei pazienti over-50, possono essere indicatori di rischio precoce di declino cognitivo, mentre volumi minori del cingolato posteriore sono migliori predittori nei pazienti sotto i 50 anni.
Il dr King ritiene che ulteriori studi possano fornire la capacità di identificare meglio l'impatto di fattori specifici di rischio cardiovascolare sul cervello e migliorare la comprensione dei pazienti con patologie del cervello: "Al momento non disponiamo di trattamenti efficaci per l'Alzheimer, per cui siamo concentrati sulla prevenzione. In futuro, potremmo essere in grado di fornire ai pazienti informazioni utili e fruibili sull'impatto che potrebbero avere diversi fattori di rischio sulla salute del cervello durante le scansioni cliniche di routine. E dal momento che non è necessario alcuna apparecchiatura speciale di scansione, c'è un grande potenziale per fornire questo servizio in molti centri di tutto il paese".
Fonte: Radiological Society of North America via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti: Rajiv N. Srinivasa, Heidi C. Rossetti, Mohit K. Gupta, Roger N. Rosenberg, Myron F. Weiner, Ronald M. Peshock, Roderick W. McColl, Linda S. Hynan, Richard T. Lucarelli, Kevin S. King. Cardiovascular Risk Factors Associated with Smaller Brain Volumes in Regions Identified as Early Predictors of Cognitive Decline. Radiology, July 2015. DOI: http://dx.doi.org/10.1148/radiol.2015142488
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