Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Rilevati segni 'sconcertanti' di demenza nei primi soccoritori dell'11 Settembre

 

Uno studio dimostra che molti dei primi soccorritori dell'11/9 al World Trade Center stanno soffrendo un aumento dei sintomi di demenza in età giovane, risultati che i medici definiscono "sconcertanti".


La ricerca, pubblicata sulla rivista Alzheimer's & Dementia: Diagnosis, Assessment & Disease Monitoring, suggerisce che da 3.740 a 5.300 dei primi soccorritori soffriranno potenzialmente di deterioramento cognitivo debilitante, e da 240 a 810 individui saranno colpiti dalla demenza.


Il 15° anniversario degli attacchi del 11/9 è il mese prossimo. Il rapporto suggerisce che il disturbo post-traumatico da stress (PTSD) e la demenza subiti dai soccorritori del 11/9 sono simili a quelli che affrontano i veterani di guerra. "Questi numeri sono da capogiro, se si considera che l'età media dei soccorritori era di 53 anni durante questo studio", ha detto il co-autore Sean A. Clouston, assistente professore della Stony Brook University.


Secondo gli autori dello studio, un quinto dei primi soccorritori del World Trade Center dell'11 settembre 2001, ha in seguito sviluppato il PTSD.


"Migliaia di soccorritori che hanno contribuito alla ricerca, al soccorso, e agli sforzi di pulizia dopo i fatti del World Trade Center, sono stati esposti a una straordinaria serie di traumi psicologici e a esposizioni tossiche. Anche se pochi sono stati feriti fisicamente dai loro sforzi, molti soccorritori hanno assistito al disastro, alla morte e allo smembramento di altri, hanno aiutato i civili a fuggire, hanno perso colleghi nel crollo della torre e hanno scavato tra i detriti per cercare sopravvissuti. Da allora, i ricercatori che esaminano i soccorritori del WTC hanno trovato alti tassi di PTSD cronico", si legge nello studio.


Preoccupati dal peggioramento dei soccorritori, i Centers for Disease Control and Prevention hanno aperto un programma un anno dopo, al quale si sono iscritti circa 33.000 soccorritori.


Lo studio ha esaminato gli indicatori di demenza e di deficit cognitivo su 813 di quei soccorritori, trovando: "Circa un soccorritore su sette (12,8%) del campione ... si è rivelato positivo al deficit cognitivo, mentre il 1,2% ha una probabile demenza. Se rappresentassero veramente la prevalenza nella coorte generale di 33.000 soccorritori, i risultati possono tradursi in 3,740-5,300 e 240-810 individui rispettivamente con deficit cognitivo e demenza, in quella popolazione di pazienti".

 

 

 


Fonte: Paul Bedard in Washington Examiner (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sean A.P. Clouston, Roman Kotov, Robert H. Pietrzak, Benjamin J. Luft, Adam Gonzalez, Marcus Richards, Camilo J. Ruggero, Avron Spiro III, Evelyn J. Bromet. Cognitive impairment among World Trade Center responders: Long-term implications of re-experiencing the 9/11 terrorist attacks. Alzheimer's & Dementia: Diagnosis, Assessment & Disease Monitoring, In press. DOI: http://dx.doi.org/10.1016/j.dadm.2016.08.001

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

4 Benefici segreti di un minuto di esercizio al giorno

29.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Conosci tutti gli effetti positivi dell'esercizio fisico sul tuo corpo e sulla tua mente...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Come rimodellare con le arti l'assistenza alla demenza

14.12.2020 | Esperienze & Opinioni

Da bambina, Anne Basting è andata a trovare la nonna nella casa di riposo. 'Impressionante' è la ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

L'Alzheimer è in realtà un disturbo del sonno? Cosa sappiamo del legame t…

28.02.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una forma di demenza che insorge quando c'è un accumulo di ...

Come vivere in modo sicuro con la demenza a casa tua

12.11.2020 | Esperienze & Opinioni

C'è un malinteso comune che la persona con una diagnosi di demenza perde la sua indipend...

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.