Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il cervello blocca nuovi ricordi per salvaguardare il consolidamento di quelli esistenti

Nel corso della nostra vita da svegli siamo esposti a un flusso continuo di stimoli ed esperienze. Alcune di queste esperienze innescano il rafforzamento delle connessioni tra i neuroni nel cervello, e inizia il processo di formazione dei ricordi. Tuttavia, queste tracce iniziali di memoria sono fragili e solo un piccolo numero diventerà ricordi a lungo termine con il potenziale di durare una vita.


Perché avvenga questa trasformazione, il cervello deve stabilizzare la tracce di memoria attraverso un processo chiamato «consolidamento», durante il quale, il cervello produce nuove proteine ​​che rafforzano le tracce di memoria fragili. Tuttavia, se una nuova esperienza insorge mentre si sta consolidando una traccia di memoria esistente, i nuovi stimoli potrebbero disturbare o addirittura alterare il processo di consolidamento.


Il cervello risolve parzialmente il problema posticipando parte del consolidamento della memoria a un periodo in cui le nuove esperienze sono minime: mentre dormiamo. Ma cosa succede se ci svegliamo mentre il consolidamento è ancora in corso? Come fa il cervello a impedire agli eventi che si verificano subito dopo il risveglio di interrompere il processo di consolidamento?


Un nuovo studio del Prof. Abraham Susswein, della Bar-Ilan University, pubblicato su eLife, ha ora risposto a questa domanda usando un soggetto apparentemente improbabile per lo studio, vale a dire la lumaca di mare Aplysia. Queste lumache marine sono comode per le indagini neuroscientifiche a causa dei loro semplici sistemi nervosi e dei grandi neuroni, e perché hanno dimostrato di essere capaci di forme semplici di apprendimento.


Subito dopo l'allenamento durante le ore di veglia, le proteine ​​sono sintetizzate per avviare il consolidamento della nuova memoria. Le proteine ​​di consolidamento sono prodotte ancora una volta in grande quantità durante il sonno per supportare i processi successivi sulla traccia di memoria. I ricercatori hanno scoperto che il blocco della produzione di proteine ​​di consolidamento nelle lumache di mare addormentate impedisce a queste creature la formazione di ricordi a lungo termine, confermando che, come noi, consolidano i ricordi durante il sonno.


Susswein, Levy e Levitan ora dimostrano che l'esposizione delle lumache di mare a nuovi stimoli subito dopo che si svegliano non innesca la formazione di nuovi ricordi. Gli animali sono stati addestrati a un paradigma di apprendimento che influenza la loro attività di alimentazione, dopo essere stati risvegliati dal sonno. Al risveglio, sono impedite le interazioni tra nuove esperienze e il consolidamento, perché il cervello blocca la memoria a lungo termine derivante da nuovi stimoli.


Tuttavia quando, appena prima della formazione [della memoria], i ricercatori hanno trattato le lumache con un farmaco che inibisce la produzione di proteine, hanno trovato che i nuovi stimoli potrebbero generare memoria a lungo termine. Questi risultati dimostrano che le proteine ​​che bloccano la formazione di nuovi ricordi impediscono a un'esperienza al risveglio di essere efficace nel produrre memoria.


La rimozione di questo blocco (che inibisce la produzione di proteine) permette alle esperienze che nascono appena dopo il risveglio di essere codificate in memoria. Questo vale anche per le esperienze che sono troppo brevi per innescare la formazione di memoria nelle lumache di mare completamente sveglie.


Dice Susswein: "L'intuizione importante di questa ricerca è che c'è un processo attivo nel cervello che inibisce la capacità di imparare cose nuove e protegge il consolidamento dei ricordi".


I ricercatori hanno anche confrontato l'apprendimento delle lumache di mare completamente sveglie addestrate in modo isolato e quelle allenate con i compagni. Hanno scoperto che la formazione [di memoria] in isolamento sociale sembra inibire il nuovo apprendimento, e hanno identificato dei processi molecolari simili, comuni sia alla formazione in isolamento che alla formazione al risveglio.


"Il seguito di questo lavoro", dice Susswein, "è individuare queste proteine che bloccano la memoria ​​e capire come impediscono la formazione di nuovi ricordi. Potrebbe anche saltar fuori che il processo di blocco è responsabile del mancato ricordo dei nostri sogni quando ci svegliamo".


Una sfida futura importante è verificare se le stesse proteine ​​potrebbero infine essere usate per bloccare i ricordi indesiderati, per esempio, nei casi di disturbo da stress post-traumatico.


Questa ricerca è stata finanziata dalla Israel Science Foundation (ISF).

 

 

 


Fonte: Bar-Ilan University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Roi Levy, David Levitan, Abraham J Susswein. New learning while consolidating memory during sleep is actively blocked by a protein synthesis dependent process. eLife, 2016; 5 DOI: 10.7554/eLife.17769

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)