Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Possibile modo per proteggere i neuroni nel caso di Parkinson, Alzheimer e SLA

Valutando la morte dei neuroni (le cellule del cervello), biologi cellulari hanno ora dimostrato che, eliminando un ingrediente dal complesso cellulare, si prolunga la vita dei neuroni stressati da una sostanza chimica dei pesticidi.

La scoperta identifica un potenziale bersaglio terapeutico per rallentare i cambiamenti che portano a malattie neurodegenerative come Parkinson e Alzheimer.

I ricercatori, dell'Health Science Center della University of Texasa di San Antonio hanno scoperto che i neuroni privi di una sostanza chiamata Caspase-2 sono stati in grado di resistere maggiormente ai danni indotti da pesticidi ai centri di energia conosciuti come mitocondri.

Interrrutore principale - Il Caspase-2 sembra essere un interruttore generale che può innescare sia la morte cellulare che la sopravvivenza in base alla quantità di danni cellulari. I neuroni che mancavano di caspase-2 hanno mostrato un aumento dell'attività di protezione, compresa una degradazione efficiente delle proteine obsolete o utilizzate. Questo processo, chiamato autofagia, ritarda la morte delle cellule. "Questa ricerca dimostra, per la prima volta, che, in mancanza della caspasi-2, i neuroni aumentano l'autofagia per sopravvivere", ha detto il coautore dello studio Marisa Lopez-Cruzan, Ph.D., ricercatore nel dipartimento di biologia cellulare e strutturale all'Health Science Center.

Ruolo dei centri energetici - L'evidenza suggerisce che la disfunzione mitocondriale svolge un importante ruolo nella morte neuronale in malattie come il morbo di Parkinson, l'Alzheimer, la sclerosi laterale amiotrofica (SLA o morbo di Lou Gehrig) e la malattia di Huntington. "Identificare gli iniziatori del processo di morte cellulare è importante per definire approcci terapeutici che forniscono la massima protezione ai neuroni nelle malattie neurodegenerative", ha detto l'autore senior Brian Herman, Ph.D., vice presidente della ricerca e professore di biologia cellulare e strutturale all'Health Science Center.

Topi giovani adulti - Il team ha studiato i neuroni dai topi adulti giovani per definire il modello delle prime modifiche che hanno luogo nelle malattie neurodegenerative.

La ricerca è nel numero dell'11 marzo della rivista Journal of Biological Chemistry. La dssa Lopez-Cruzan, direttrice del laboratorio del Dr. Herman, ha avuto l'intuizione che la caspasi-2 protegge le cellule dallo stress mitocondriale. Meenakshi Tiwari, Ph.D., collega postdottorato, ha approfondito il lavoro iniziale, ed è primo autore del documento. Il lavoro è stato sostenuto dal National Institute on Aging ed è parte del secondo premio del National Institutes of Health MERIT ricevuto dal dottor Herman.

 


Fonte: Materiale fornito da University of Texas Health Science Center at San Antonio.

 

Riferimenti: M. Tiwari, M. Lopez-Cruzan, W. W. Morgan, B. Herman. Loss of Caspase-2-dependent Apoptosis Induces Autophagy after Mitochondrial Oxidative Stress in Primary Cultures of Young Adult Cortical Neurons. Journal of Biological Chemistry, 2011; 286 (10): 8493 DOI: 10.1074/jbc.M110.163824

Pubblicato su ScienceDaily il 14 Marzo 2011 Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)