Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Forma fisica scadente collegata a fibre cerebrali più deboli e rischio più alto di demenza

Forma fisica scadente collegata a fibre celebrali più deboli e rischio più alto di demenzaLe scansioni cerebrali mostrano pixel gialli e rossastri che rappresentano le aree in cui la funzionalità della sostanza bianca è associata a livelli più elevati di forma fisica. Le immagini si basano su dati cumulativi ottenuti da pazienti in uno studio che mostra potenziali legami tra idoneità fisica e deterioramento della sostanza bianca.

Gli scienziati hanno ottenuto altre prove che l'esercizio fisico migliora la salute del cervello e che potrebbe essere un ingrediente salvavita che previene il morbo di Alzheimer (MA).


In particolare, un nuovo studio eseguito alla University of Texas Southwestern suggerisce che minore è il livello di forma fisica, più veloce è il deterioramento delle fibre nervose vitali nel cervello. Questo deterioramento si traduce in declino cognitivo, che comprende i problemi di memoria caratteristici dei pazienti con demenza.


"Questa ricerca supporta l'ipotesi che il miglioramento della forma fisica delle persone possa migliorare la salute del cervello e rallentare il processo di invecchiamento", ha detto il dottor Kan Ding, neurologo del Peter O'Donnell Jr. Brain Institute, e primo autore dello studio.


Sostanza bianca

Lo studio, pubblicato sul Journal of Alzheimer's Disease, si è concentrato su un tipo di tessuto cerebrale chiamato «sostanza bianca», che è composto da milioni di fasci di fibre nervose usate dai neuroni per comunicare attraverso il cervello.


Il team del Dr. Ding ha arruolato pazienti anziani ad alto rischio di MA, che hanno segni precoci di perdita di memoria, o lieve deterioramento cognitivo (MCI). I ricercatori hanno stabilito che livelli di forma fisica più bassi sono associati a una sostanza bianca più debole, che a sua volta è correlata a una funzione cerebrale più carente.

 

Tattiche distintive

A differenza degli studi precedenti che chiedevano ai partecipanti di auto-valutare la propria forma fisica, la nuova ricerca ha misurato obiettivamente la forma cardiorespiratoria con una formula scientifica chiamata «assorbimento massimale di ossigeno». Gli scienziati hanno anche usato scansioni cerebrali per misurare la funzionalità della sostanza bianca di ogni paziente.


I pazienti si sono quindi sottoposti a test della memoria e altri test cognitivi per misurare la funzione cerebrale, consentendo agli scienziati di stabilire forti correlazioni tra esercizio, salute del cervello e cognizione.


Misteri persistenti

Lo studio si aggiunge al corpo crescente di evidenze che puntano a un mandato semplice, ma cruciale, per la salute umana: fare esercizio con regolarità.


Tuttavia, lo studio lascia senza risposta molte domande su come si intrecciano forma fisica e MA. Ad esempio, quale livello di forma fisica è necessario per ridurre notevolmente il rischio di demenza? È troppo tardi per intervenire quando i pazienti iniziano a mostrare i sintomi?


Alcuni di questi argomenti sono già in fase di studio in una sperimentazione clinica nazionale di cinque anni guidata dall'O'Donnell Brain Institute. Lo studio, che comprende 6 centri medici in tutto il paese, ha lo scopo di determinare se l'esercizio aerobico regolare e l'assunzione di farmaci specifici per ridurre i livelli di pressione sanguigna e colesterolo possono aiutare a preservare la funzionalità cerebrale. Esso coinvolge più di 600 anziani ad alto rischio di Alzheimer.


"Le evidenze suggeriscono che ciò che fa male al cuore fa male al cervello. Abbiamo bisogno di studi come questo per scoprire come i due si intrecciano e speriamo di trovare la formula giusta per aiutare a prevenire i MA", ha dichiarato il Dr. Rong Zhang dell'UT Southwestern, che sovrintende alla sperimentazione clinica ed è direttore del Laboratorio Cerebrovascolare nell'Istituto per l'Esercizio e la Medicina Ambientale del Texas Health Presbyterian Hospital di Dallas, dove viene eseguito il braccio di Dallas dello studio.

 

Risultati precedenti

La ricerca si basa su indagini precedenti che avevano collegato stili di vita sani a una migliore funzionalità cerebrale, compreso uno studio del 2013 del team del Dr. Zhang, secondo cui i messaggi neuronali sono trasmessi in modo più efficiente nel cervello degli anziani che si allenano.


Inoltre, altri gruppi dell'O'Donnell Brain Institute stanno progettando test per l'individuazione precoce dei pazienti che svilupperanno la demenza e stanno cercando i metodi per rallentare o fermare la diffusione di proteine tossiche associate alla malattia, come l'amiloide-beta e la tau, che sono sotto accusa per la distruzione di certi gruppi di neuroni nel cervello.


"Rimane ancora molto lavoro per capire e trattare meglio la demenza", ha detto il dott. Ding, ricercatore di neurologia e neuroterapia. "Ma alla fine, la speranza è che i nostri studi convincano le persone a fare più attività fisica".

 

 

 


Fonte: University of Texas Southwestern (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Kan Ding, Takashi Tarumi, David C. Zhu, Benjamin Y. Tseng, Binu P. Thomas, Marcel Turner, Justin Repshas, Diana R. Kerwin, Kyle B. Womack, Hanzhang Lu, C. Munro Cullum, Rong Zhang. Cardiorespiratory Fitness and White Matter Neuronal Fiber Integrity in Mild Cognitive Impairment. Journal of Alzheimer's Disease, 2017; 61 (2): 729 DOI: 10.3233/JAD-170415

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)