Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come perdiamo la memoria? Un passo alla volta, dicono i ricercatori

Nei topi, nei ratti, nelle scimmie e nelle persone, l'invecchiamento può incidere sulle funzioni cognitive.


Un nuovo studio condotto da ricercatori della Yale University e dell'Université de Montréal rivela che esiste un denominatore comune nel declino di tutte queste specie: un aumento del livello della molecola Fosfatasi Arricchita da Striatal (STEP *, striatal-enriched phosphatase).


Livelli più alti di STEP nell'ippocampo, una struttura cerebrale cruciale per la formazione della memoria, sono stati trovati in topi e ratti con problemi di memoria, scimmie rhesus invecchiate e persone che soffrono di lieve deterioramento cognitivo (MCI), secondo quanto hanno riferito i ricercatori il 22 marzo sulla rivista Current Biology.


Livelli alti di STEP sono stati segnalati anche nel cervello dei malati di Alzheimer, notano gli autori.


La STEP sembra avere un ruolo chiave nel consolidamento della memoria, ma una quantità troppo alta sembra essere una brutta cosa. Topi giovani con livelli elevati di STEP hanno prestazioni più scarse nei test di labirinto, e in altri test di memoria, rispetto ai loro coetanei, e gli animali più vecchi con STEP inibito si comportano quasi come i loro simili giovani.


Gli scienziati ipotizzano che con l'avanzare dell'età perdiamo la capacità di degradare la STEP, portando a un accumulo malsano.


"Il seguito ovvio [dello studio] è cercare inibitori della STEP che funzionino nelle persone", ha detto l'autore senior Paul Lombroso, professore di neuroscienze e di psichiatria. Il primo autore della ricerca David Castonguay e l'altro autore senior Jonathan Brouillette, sono entrambi dell'Université de Montréal.

 

 

(*) STEP, che in inglese significa passo, guida il gioco di parole del titolo nella versione originale: uno 'step' (passo, ma anche molecola 'STEP') dopo l'altro.

 


Fonte: Bill Hathaway in Yale University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: David Castonguay, Julien Dufort-Gervais, Caroline Ménard, Manavi Chatterjee, Rémi Quirion, Bruno Bontempi, Jay S. Schneider, Amy F.T. Arnsten, Angus C. Nairn, Christopher M. Norris, Guylaine Ferland, Erwan Bézard, Pierrette Gaudreau, Paul J. Lombroso, Jonathan Brouillette. The Tyrosine Phosphatase STEP Is Involved in Age-Related Memory Decline. Current Biology, online 22 Mar 2018 DOI: 10.1016/j.cub.2018.02.047

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Il girovita può predire il rischio di demenza?

6.11.2019 | Ricerche

Il primo studio di coorte su larga scala di questo tipo ha esaminato il legame tra il girovita in...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)