Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il genere conta: coprire il divario tra i sessi nella ricerca di Alzheimer

 

Per prevenire e curare il morbo di Alzheimer (MA), gli scienziati devono capire meglio come la malattia differisce tra donne e uomini, secondo una ricerca pubblicata il 12 giugno su Alzheimer's & Dementia: The Journal of the Alzheimer's Association.


Scritto dalla Rete Interdisciplinare sull'Alzheimer della Society for Women's Health Research, il documento afferma che sono necessarie ulteriori ricerche sulle differenze sessuali nel MA, per migliorare la prevenzione, la diagnosi e il trattamento sia per le donne che per gli uomini.


"Un corpo di ricerca crescente ci mostra che il MA differisce tra donne e uomini", scrive Pauline M. Maki PhD, presidente della Interdisciplinary Network on Alzheimer's Disease e co-autrice della ricerca. "Per migliorare la diagnosi della malattia e accelerare lo sviluppo di nuovi trattamenti e interventi, dobbiamo capire meglio come le differenze biologiche e socioculturali tra donne e uomini influenzano lo sviluppo, la progressione e il trattamento del MA".


Negli Stati Uniti ci sono circa 5,7 milioni di persone che vivono attualmente con il MA, due terzi dei quali sono donne. Il MA è la quinta causa di morte per le donne e l'ottava causa di morte per gli uomini. Il MA e le altre forme di demenza costeranno agli Stati Uniti circa 277 miliardi di dollari quest'anno, e con la sua attuale traiettoria, i costi annuali potrebbero salire a più di $ 1,1 trilioni di dollari entro il 2050.


Sebbene siano stati compiuti progressi nella ricerca sul MA, è stata data poca attenzione alle differenze tra donne e uomini, con conseguente mancanza di conoscenza e consapevolezza su questo argomento nella comunità di ricerca e nel pubblico, notano i ricercatori.


Il sesso biologico ha un ruolo nel rischio di MA. Ad esempio, alcuni fattori di rischio hanno un effetto più forte in uno dei sessi. Il fattore di rischio genetico più comune per il MA è l'APOE ε4, ma le donne con APOE ε4 hanno un rischio più alto di sviluppare il MA rispetto agli uomini con APOE ε4.


Anche la presentazione e la progressione del MA differiscono tra i sessi. Dopo aver ricevuto una diagnosi di demenza, le donne hanno un declino più veloce rispetto agli uomini. Le donne hanno anche maggiori probabilità di mostrare segni esteriori di demenza rispetto agli uomini che hanno la stessa quantità di patologia di MA, come placche e grovigli nel cervello. Ma non abbiamo ancora capito perché.


Per promuovere la ricerca futura, il documento identifica le lacune nelle conoscenze come queste e formula raccomandazioni su aree ad alta priorità, che includono:

  1. Fattori di rischio potenziali che colpiscono solo un sesso, come la menopausa e i disturbi della gravidanza, e l'influenza degli ormoni sessuali come gli estrogeni sulla funzione cerebrale.
  2. Differenze tra donne e uomini nei fattori di rischio che colpiscono entrambi i sessi, come le malattie cardiovascolari, il diabete, l'esercizio fisico e la depressione.
  3. Differenze di sesso nei fattori di rischio genetici come l'APOE ε4.
  4. Differenze tra sesso e genere nei sottogruppi razziali ed etnici.
  5. Differenze di genere nel caregiving e in che modo il carico del caregiving influenza il rischio di MA per il caregiver.
  6. Differenze tra donne e uomini in risposta alle terapie attuali e quelle in fase di sviluppo.
  7. Differenze tra donne e uomini nel rilevamento, nella diagnosi, nella progressione, nella gestione e nel trattamento del MA.

 

 

 


Fonte: Society for Women's Health Research (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Rebecca A. Nebel, Neelum T. Aggarwal, Lisa L. Barnes, Aimee Gallagher, Jill M. Goldstein, Kejal Kantarci, Monica P. Mallampalli, Elizabeth C. Mormino, Laura Scott, Wai Haung Yu, Pauline M. Maki, Michelle M. Mielke. Understanding the impact of sex and gender in Alzheimer's disease: A call to action. Alzheimer's & Dementia: The Journal of the Alzheimer's Association, Published online: 12 June 2018 DOI: 10.1016/j.jalz.2018.04.008

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Nuova terapia che distrugge i grovigli di tau si dimostra promettente

30.09.2024 | Ricerche

Degli scienziati hanno sviluppato potenziali terapie che rimuovono selettivamente le proteine ​​t...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)