Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Condizioni degli occhi danno una nuova lente per individuare l'Alzheimer

Il morbo di Alzheimer (MA) è difficile da diagnosticare e trattare, ma i ricercatori ora hanno uno strumento di esame, nuovo e promettente, che usa la finestra del cervello: l'occhio.


Uno studio su 3.877 pazienti, selezionati a caso, ha trovato un collegamento significativo tra il MA e tre malattie degenerative dell'occhio: degenerazione maculare da età, retinopatia diabetica e glaucoma.


I risultati offrono ai medici un nuovo modo di individuare le persone con un rischio più alto di questo disturbo, che causa perdita di memoria e altri sintomi di declino cognitivo. I ricercatori, della Università di Washington, del Kaiser Permanente Washington Health Institute e della Facoltà di Infermieristica della UW, hanno riferito i loro risultati l'8 agosto su Alzheimer & Dementia.


"Non vogliamo dire che le persone con queste condizioni oculari avranno il MA", ha detto la prima autrice Cecilia Lee, assistente professore di oftalmologia della UW. "Il messaggio principale di questo studio è che gli oftalmologi dovrebbero essere più consapevoli dei rischi di sviluppare demenza per le persone con queste condizioni oculistiche e i medici di assistenza primaria che vedono i pazienti con queste condizioni oculari potrebbero essere più attenti nel controllare la possibile demenza o perdita di memoria".


I partecipanti allo studio avevano da 65 anni in su e non avevano il MA al momento dell'iscrizione. Facevano parte del database Adult Changes in Thought, avviato nel 1994 dal dott. Eric Larson, del Kaiser Permanente Washington Health Research Institute. Durante lo studio di 5 anni, un comitato di esperti di demenza ha diagnosticato 792 casi di MA. I pazienti con degenerazione maculare senile, retinopatia diabetica o glaucoma presentavano un rischio maggiore dal 40% al 50% di sviluppare MA rispetto a persone simili senza queste condizioni oculari. La diagnosi di cataratta non era un fattore di rischio del MA.


"Quello che abbiamo trovato non era evanescente", ha detto il dott. Paul Crane, professore di medicina della UW. "Questo studio conferma che guardando gli occhi ci sono cose meccanicistiche del cervello che possiamo imparare".


Più di 46 milioni di anziani sono affetti da demenza in tutto il mondo e 131,5 milioni di casi sono attesi entro il 2050. Il MA è la demenza più comune, e la scoperta di fattori di rischio può portare a diagnosi precoci e misure preventive, hanno scritto i ricercatori nel loro studio.


La Lee ha detto che qualsiasi cosa accada negli occhi può riflettere ciò che sta accadendo nel cervello, un'estensione del sistema nervoso centrale. Le connessioni possibili richiedono più studio. Ha detto che una migliore comprensione della neurodegenerazione negli occhi e del cervello potrebbe portare più successo nella diagnosi precoce del MA e nello sviluppo di trattamenti migliori.


I ricercatori hanno detto che diversi fattori suggeriscono che gli effetti che hanno scoperto sono specifici delle condizioni oftalmiche e non semplicemente dei fenomeni legati all'età. Larson ha detto che per anni i ricercatori di MA si sono concentrati sull'accumulo di amiloide nel tessuto cerebrale, ma questo non ha portato molti benefici ai pazienti. "Questo studio punta a una nuova area di opportunità", ha affermato.

 

 

 


Fonte: University of Washington via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Cecilia S. Lee, Eric B. Larson, Laura E. Gibbons, Aaron Y. Lee, Susan M. McCurry, James D. Bowen, Wayne C. McCormick, Paul K. Crane. Associations between recent and established ophthalmic conditions and risk of Alzheimer's disease. Alzheimer's & Dementia, online 8 Aug 2018 DOI: 10.1016/j.jalz.2018.06.2856

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.