Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Estrogeni prodotti dai neuroni sono importanti per creare ricordi

Dr. Darrell Brann and graduate student Yujiao Lu Il Dott. Darrell Brann e il primo autore Yujiao Lu.

Degli scienziati riferiscono che gli estrogeni nel cervello sono importanti per mantenere la comunicazione tra i neuroni e per creare ricordi.


I neuroni sia dei maschi che delle femmine producono estrogeni e gli scienziati hanno dimostrato che quando non lo fanno il cervello ha spine e sinapsi significativamente meno dense (entrambi punti chiave di comunicazione per i neuroni) nella parte più grande del cervello, chiamata proencefalo.


"Riteniamo che questo dimostri che l'estrogeno ha un ruolo chiaro nella plasticità sinaptica, nel modo in cui i neuroni comunicano e nella memoria", afferma il Dr Darrell Brann, presidente ad interim del Dipartimento di Neuroscienze e Medicina Rigenerativa nel Medical College of Georgia dell'Università di Augusta.


Brann ed i suoi colleghi riferiscono su The Journal of Neuroscience di aver scoperto che i topi i cui neuroni non producono estrogeni hanno la memoria di riferimento spaziale alterata (come un giocatore di baseball che non sa dove si trova il piatto base e cosa significa arrivarci), oltre alla memoria di riconoscimento e alla memoria della paura contestuale (quindi problemi a ricordare cosa è pericoloso).


Il ripristino dei livelli di estrogeni nell'area del cervello recupera queste funzioni compromesse, segnalano Brann e i suoi colleghi.


Sapevamo che l'aromatasi, l'enzima che converte il testosterone in estrogeno, è prodotto nell'ippocampo e nella corteccia cerebrale del cervello in varie specie, compreso l'uomo, dice Brann, e che tutti possono avere deficit di memoria quando viene bloccata l'aromatasi. Anche le pazienti che assumono un inibitore dell'aromatasi per il  carcinoma mammario estrogeno-dipendente riferiscono problemi di memoria.


Quindi, per questi studi sui topi, hanno eliminato l'aromatasi dal proencefalo, che include l'ippocampo (che ha un ruolo nella memoria a lungo termine e nella memoria spaziale), e nella corteccia cerebrale, che è importante per la memoria, l'attenzione, la consapevolezza e il pensiero.


Hanno tolto l'aromatasi solo nei neuroni eccitatori - chiamati così perché aiutano a fare qualche azione come un pensiero - nel proencefalo, per concentrarsi sul ruolo degli estrogeni prodotti da queste cellule cerebrali. Il risultato era una diminuzione del 70-80% dei livelli di aromatasi e di estrogeni nei neuroni in queste aree del cervello. L'altro risultato: "I topi knockout (=senza aromatasi) non possono ricordare come i normali topi", dice Brann.


Hanno sottoposto i topi maschi e femmine ad ampi test comportamentali. Hanno incluso topi con le ovaie rimosse come controllo, per garantire che nessun estrogeno circolante finisse nel cervello.


Studi elettrofisiologici su sezioni del cervello alterato da estrogeni hanno dimostrato che, mentre il potenziamento a lungo termine (quando le sinapsi si rafforzano per formare una memoria) funzionava, non lo faceva allo stesso grado. Ma, mettendo un estrogeno equivalente direttamente sulle fettine dell'ippocampo, si ripristina quella capacità in pochi minuti.


Gli scienziati scrivono che l'eliminazione dell'aromatasi ha anche diminuito l'espressione di CREB, un fattore di trascrizione importante noto per il suo ruolo chiave nell'apprendimento e nella memoria, così come del fattore neurotrofico derivato dal cervello (BDNF) che nutre i neuroni.


Nonostante i difetti cognitivi, gli scienziati hanno visto solo un comportamento simile alla depressione negli animali con le ovaie rimosse, e i livelli di movimento e ansia erano normali in tutti i topi.


Gli scienziati dicono che questi risultati implicano l'estrogeno derivato dai neuroni come un nuovo neuromodulatore, fondamentalmente un messaggero critico a cui si affida un neurone per comunicare con gli altri, il che è essenziale per funzioni chiave come la cognizione.


"È una prova genetica diretta di questo ruolo e penso che sia importante avere", dice Brann.


I neuromodulatori devono essere creati e rilasciati rapidamente, spiega Brann, che è il modo in cui gli estrogeni vengono prodotti nel cervello. Tutti noi abbiamo livelli basali che possono essere rapidamente indotti quando necessario, aggiunge. Probabilmente è il glutammato, il neurotrasmettitore eccitatorio più abbondante del cervello, essenziale per l'apprendimento e la memoria, ad indurre la produzione di estrogeni dei neuroni, aggiunge Brann.


Nel frattempo gli astrociti, un altro tipo di cellula cerebrale che nutre e alleva in altro modo i neuroni, sembra produrre estrogeni solo in risposta alle ferite. In quello scenario, è probabile che anche le citochine, sostanze secrete dalle cellule immunitarie, possano far accadere qualcosa, che induce gli astrociti di supporto ad iniziare la produzione, affermano gli scienziati che hanno un altro progetto che guarda specificamente agli astrociti.


Gli scienziati stanno ora creando topi con doppio knockout (doppia carenza), in cui l'aromatasi è esaurita sia nei neuroni che negli astrociti, dal momento che il benessere di questi due tipi di cellule cerebrali è collegato. È interessante notare che la produzione di estrogeni del neurone può diminuire in risposta alle lesioni mentre la produzione degli astrociti aumenta. Brann osserva che sembra essere ancora un altro modo in cui gli astrociti proteggono i neuroni.


Ci sono molte caselle vuote da riempire prima che il processo naturale sia compreso e si possa esaminare un trattamento potenziale, dice. Ciò include imparare di più su ciò che regola l'aromatasi cerebrale, se i livelli di estrogeni cerebrali diminuiscono con il normale invecchiamento e, se lo fanno, cosa potrebbe essere usato per aumentare la produzione di aromatasi e di estrogeni nel cervello, dice Brann.


L'estrogeno, presumibilmente prodotto dalle ovaie, è considerato da tempo come una protezione dalle malattie cardiovascolari, incluso l'ictus, per le donne in premenopausa. Anche l'estrogeno cerebrale sembra dare un certo vantaggio alle donne perché, mentre ci sono deficit di memoria in entrambi i sessi quando è compromessa la produzione, i deficit sono più significativi nelle femmine, osserva Brann.


Anche le ovaie usano l'aromatasi, sebbene una forma leggermente diversa, per convertire il testosterone in estrogeno. Le prove trovate fino ad oggi, incluso il nuovo studio, indicano che la rimozione delle ovaie non ha un impatto sui livelli cerebrali di estrogeni, suggerendo gli uni non dipendono dagli altri, dice Brann.

 

 

 


Fonte: Toni Baker in Augusta University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Yujiao Lu, Gangadhara R. Sareddy, Jing Wang, Ruimin Wang, Yong Li, Yan Dong, Quanguang Zhang, Jinyou Liu, Jason OConnor, Jianhua Xu, Ratna K. Vadlamudi and Darrell Brann.Neuron-Derived Estrogen Regulates Synaptic Plasticity and Memory. Journal of Neuroscience, 6 Feb 2019, DOI: 10.1523/JNEUROSCI.1970-18.2019

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.