Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Bere con moderazione protegge dalla demenza nella vecchiaia

Gli anziani che si godono una bevanda hanno meno probabilità di sviluppare la demenza, secondo un nuovo studio. Gli scienziati hanno scoperto che, per i pensionati di 75 anni o più, una pinta di birra (circa mezzo litro) al giorno o un bicchiere di vino, contribuiscono ad allontanare la senilità.

Coloro che bevono alcol hanno il 30 per cento in meno di probabilità di sviluppare la demenza e il 40 per cento in meno di probabilità di soffrire di Alzheimer rispetto a coloro che sono astemi, secondo la ricerca.

Uno studio ha studiato oltre 3.200 tedeschi di oltre 75 anni senza demenza, e li ha controllati 18 mesi e tre anni dopo, esaminando le associazioni tra il consumo di alcol, il tipo di alcool (vino, birra, bevande alcoliche miste) e la demenza incidente. "Le persone devono essere consapevoli che stiamo parlando di consumo lieve / moderato di alcol", ha detto il professor Siegfried Weyerer dell'Istituto Centrale di Salute Mentale di Mannheim, in Germania. "Non c'è alcun dubbio che l'abuso di alcool a lungo termine è dannoso per la funzionalità della memoria e può provocare malattie neurodegenerative".

Su 3.202 volontari liberi da demenza all'inizio, 217 l'hanno contratta in seguito. Ma quelli che consumavano alcol avevano circa il 30 per cento in meno di demenza nell'insieme e il 40 per cento in meno ha contratto l'Alzheimer rispetto agli astemi. "Non abbiamo rilevato alcuna differenza significativa tra i vari tipi di bevanda alcolica consumata", dice il rapporto. "Nel complesso, questi risultati sono simili a diversi studi precedenti in persone molto anziane e suggeriscono che bere moderatamente è associato a minore demenza, anche tra gli individui di 75 anni e più". Le conclusioni degli autori suggeriscono che il consumo leggero/moderato di alcool è inversamente proporzionale alla demenza, anche tra gli ultrasettantacinquenni.

Negli ultimi 31 anni l'associazione tra consumo moderato di alcol e la funzione cognitiva è stata valutata in 71 studi comprendenti 153.856 uomini e donne di varie popolazioni con diverse abitudini di consumo. La maggior parte degli studi hanno mostrato un'associazione tra consumo leggero/moderato di alcol e una migliore funzione cognitiva e un ridotto rischio di demenza, tra cui quella vascolare e l'Alzheimer.

Commentando i risultati il dottor Harvey Finkel, del Medical Center della Boston University negli Stati Uniti, ha dichiarato: "L'età non è un'etichetta che avverte che inizia la fragilità. Però credo che non si dovrebbe iniziare a bere solo perché uno ha raggiunto l'età anziana, né si deve fermare. Gli anziani maneggiano l'alcool con più responsabilità di quanto non facciano i giovani, e possono derivare benefici per una migliore salute dal bere moderato. L'età non è un motivo di astinenza".

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Age and Ageing.

 


Scritto da Richard Alleyne, corrispondente scientifico su The Telegraph il 22 maggio 2011 - Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:


Notizie da non perdere

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Svelati nuovi percorsi per la formazione di memoria a lungo termine

31.12.2024 | Ricerche

Ricercatori del Max Planck Florida Institute for Neuroscience hanno scoperto un nuovo percorso pe...

Farmaco per Alzheimer non cambia l'eliminazione dei rifiuti a breve termi…

24.11.2025 | Ricerche

Dopo il trattamento con il farmaco, le scansioni MRI non mostrano alcun cambiamento a breve termi...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Perché è importante la diagnosi precoce di demenza?

31.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Vedere problemi di memoria nel tuo caro anziano può essere davvero spaventoso. Magari no...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

La nostra identità è definita dal nostro carattere morale

24.06.2019 | Esperienze & Opinioni

Ti sei mai chiesto cos'è che ti rende te stesso? Se tutti i tuoi ricordi dovessero svani...

Chiarito il meccanismo che porta all'Alzheimer e come fermarlo

30.08.2017 | Ricerche

Nel cervello delle persone con Alzheimer ci sono depositi anomali di proteine ​​amiloide-beta e ​...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

I dieci psicobiotici di cui hai bisogno per un cervello felice

9.09.2019 | Esperienze & Opinioni

Psicobiotici? Cosa sono gli psicobiotici?? Bene, cosa penseresti se io dicessi che la tu...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Questo approccio di medicina di precisione potrebbe aiutarti a ritardare la de…

5.12.2025 | Ricerche

Secondo un nuovo studio condotto alla Università della California di San Francisco, la c...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.