Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


L'apparecchio acustico può aiutare a proteggere il cervello in età avanzata

Un nuovo studio ha concluso che le persone che portano un apparecchio acustico per problemi uditivi legati all'età, mantengono nel tempo una funzione cerebrale migliore rispetto a quelli che non lo fanno.


Lo studio si è basato su importanti ricerche raccolte negli ultimi anni dalla Lancet Commission on Dementia Prevention, Intervention and Care, dove l'ipoacusia è emersa come un importante fattore di rischio per la demenza. Quest'ultima ricerca suggerisce che portare un apparecchio acustico può mitigare tale rischio.


La ricerca è stata condotta all'Università di Exeter e al King's College di Londra partendo dallo studio online PROTECT di 25.000 persone over-50, ed è stata presentata alla Conferenza Internazionale dell'Alzheimer's Association in corso a Los Angeles.


I risultati forniscono prove preliminari che incoraggiare le persone a portare un apparecchio acustico efficace può aiutare a proteggere il loro cervello e ridurre il rischio di demenza.


Entrambi i gruppi hanno effettuato test cognitivi annuali per due anni. Dopo quel periodo, il gruppo che portava gli apparecchi acustici ha ottenuto risultati migliori nelle misurazioni della memoria di lavoro e degli aspetti dell'attenzione. Nella misurazione dell'attenzione, le persone che portavano apparecchi acustici mostravano tempi di reazione più rapidi: in termini quotidiani, questo è un riflesso della concentrazione, ad esempio, 'sforzarsi di sentire un suono', 'scrutare attentamente un oggetto di grande interesse', 'ascoltare intensamente qualcuno che parla'.


La dottoressa Anne Corbett, dell'Università di Exeter, ha dichiarato: "Precedenti ricerche hanno dimostrato che la perdita di udito è legata a perdita di funzionalità cerebrale, di memoria e a un aumento del rischio di demenza. Il nostro lavoro è uno dei più grandi studi a esaminare l'impatto di un apparecchio acustico e suggerisce che il suo uso potrebbe effettivamente proteggere il cervello. Ora abbiamo bisogno di più ricerca e di una sperimentazione clinica per testare questo e forse alimentare una politica che aiuti a mantenere le persone in buona salute in età avanzata".


Il professor Clive Ballard, dell'Università di Exeter, ha dichiarato: "Sappiamo che potremmo ridurre di un terzo il rischio di demenza se tutti noi interveniamo dalla mezza età. Questa ricerca fa parte di un corpo di lavoro essenziale per scoprire cosa funziona davvero per mantenere il nostro cervello sano. Questa è una scoperta preliminare e necessita di ulteriori indagini, ma ha un potenziale eccitante. Il messaggio qui è che se ti viene consigliato un apparecchio acustico, trovane uno che funzioni per te. Per lo meno migliorerà il tuo udito e potrebbe anche aiutarti a mantenere il cervello a posto".

 

 

 


Fonte: University of Exeter (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Poster ‘Use of Hearing Aids in Older Adults with Hearing Loss Is Associated with Improved Cognitive Trajectory’ at Alzheimer’s Association International Conference in Los Angeles.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)