Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Socialità, spiritualità ed esercizio fisico per mantenersi sani invecchiando

Piccoli e sani cambiamenti dello stile di vita e il coinvolgimento in attività significative (andare oltre la semplice dieta e l'esercizio fisico) sono fondamentali per un invecchiamento sano, secondo un nuovo studio della University of Southern California (USC).

Guidati da consulenti sullo stile di vita, gli anziani che hanno partecipato allo studio, hanno effettuato piccoli cambiamenti sostenibili nella loro routine (come visitare un museo con un amico una volta a settimana) che ha portato a miglioramenti misurabili nella qualità della vita, tra cui una minore incidenza della depressione e una migliore soddisfazione con la vita.

Lo studio conferma la tendenza attuale delle strategie della sanità pubblica che si concentra sulla prevenzione delle malattie e della disabilità, invece di curare i problemi una volta che è già cominciato l'impatto negativo sulla salute, secondo il responsabile della ricerca Florence Clark.

"E' fondamentale che, invecchiando, noi continuiamo ad essere impegnati nella vita attraverso un mix sostenibile di attività produttive, sociali, fisiche e spirituali. Questo obiettivo della prevenzione e del benessere è davvero una chiave per la riforma sanitaria, e si traduce in risparmi di costi per la società ", ha detto Clark, professore e preside associato della divisione di Scienze di Medicina del Lavoro e Terapia Professionale alla Facoltà di Odontoiatria Ostrow Herman della USC, e presidente della American Occupational Therapy Association. "L'enfasi è ora sulla prevenzione", ha detto. "Ci sono interventi non farmacologici che funzionano".

Lo studio Well Ederly 2 è stato eseguito tra il 2004 e il 2009, e il rapporto appare nel numero del 2 giugno del Journal of Epidemiology and Community Health. Durante i periodi di sei mesi, terapeuti professionali hanno assistito più di 200 individui di 60 e più anni per sviluppare stili di vita sani e sostenibili e vedere se hanno migliorato la qualità generale di vita dei partecipanti. "La chiave dei piani individualizzati era quello di renderli sostenibili", ha detto Clark.

Per esempio, alcune persone gradiscono andare in palestra per rimanere fisicamente sani, ma altri trovano assolutamente aberrante il pensiero di sgobbare in una stanza al chiuso per tre volte la settimana, tanto che, a dispetto delle buone intenzioni, non cominciano nemmeno. Per tali soggetti, una strategia più efficace e più duratura per migliorare la salute fisica può essere invece camminare per un'ora circa nel loro quartiere ogni sera.

I terapeuti professionali hanno anche fornito una guida per l'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico, tenendo i partecipanti al largo dei bus e facendoli uscire nel mondo. "Sei in grado di andare in un museo, in un parco ... ti si può aprire un intero mondo di opportunità", ha detto Clark. In un caso, i terapeuti hanno aiutato una donna, che aveva fatto una brutta caduta mentre saliva a bordo di un autobus, a ricostruire una fiducia sufficiente a utilizzarlo ancora. Alla fine, fu in grado di prendere l'autobus per andare a fare volontariato - l'unico passatempo riempitivo di cui sentiva molto la mancanza, ha detto Clark.

"Essere impegnati in una vita sociale ha un effetto positivo sulla salute", ha detto, "ma il pubblico non è sufficientemente consapevole di quanto sia fondamentale per un invecchiamento sereno". I partecipanti più anziani sono stati descritti come "buoni" perché vivono nella comunità, non in una struttura d'assistenza specializzata o altra istituzione.

Per determinare i risultati dello studio, la qualità di vita è stata misurata utilizzando una varietà di indicatori, tra cui la salute fisica, la salute mentale, il benessere sociale e la soddisfazione della vita. I partecipanti al programma sono stati confrontati con un gruppo di controllo che non sono stati interessati dall'intervento. Anche se i due gruppi si equivalevano più o meno all'inizio, il gruppo di intervento ha mostrato miglioramenti significativi nel ridurre il dolore fisico e la depressione, migliorando la vitalità, la funzione sociale, la salute mentale e la soddisfazione di vita complessiva. Ci sono stati guadagni minori, anche se comunque misurabili, nelle condizioni generali di salute e nelle capacità fisiche.

Al termine della prima fase dello studio, al gruppo di controllo è stato fornito lo stesso trattamento che era stato dato al gruppo di intervento - e ha compiuto progressi identici. I risultati dello studio replicano i risultati dell'influente Well Ederly 1, ma si estendono ad una popolazione più diversificata etnicamente che vive in una vasta gamma di ambienti comunitari, dimostrando il valore del programma di stile di vita per il grande pubblico. I risultati dello studio Well Ederly1, condotto nel 1997, sono stati utilizzati dal National Institute for Health and Clinical Excellence (NICE) con sede a Londra e Manchester, per elaborare le raccomandazioni per le politiche della sanità pubblica britannica. "Anche se le persone vivono più a lungo, è importante che vivano anche meglio. Il risultato di questo intervento è una migliore qualità della vita e fornisce un mezzo per mantenere la salute con l'età", ha detto Clark.

Lo studio Well Ederly2 ha dimostrato che, rispetto ad altri interventi, questo intervento sullo stile di vita è stato efficace in termini di costo. Per ogni dollaro speso, c'è stato un aumentonei risultati sanitari, abbastanza significativo da giustificare le spese, secondo Clark. "Il pubblico americano ha bisogno di essere informato", ha detto. "Fare cambiamenti positivi nel modo in cui viviamo ogni giorno, e sostenere quei cambiamenti a lungo termine, è fondamentale per mantenere l'indipendenza e invecchiare in buona salute."

Lo studio è stato finanziato dal National Institute on Aging dei National Institutes of Health.

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce?
Puoi usare il modulo dei commenti sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica. Non tenerla per te, non farci perdere l'occasione di conoscerla.


Fonte: Materiale della University of Southern California. L'articolo originale è stato scritto da Robert Perkins.Riferimenti: F. Clark, J. Jackson, M. Carlson, C.-P. Chou, BJ Cherry, M. Jordan-Marsh, BG Knight, D. Mandel, J. Blanchard, DA Granger, RR Wilcox, MY Lai, B. White, J. Hay, C. Lam, A. Marterella, SP Azen. Effectiveness of a lifestyle intervention in promoting the well-being of independently living older people: results of the Well Elderly 2 Randomised Controlled Trial. Journal of Epidemiology & Community Health, 2011; DOI: 10.1136/jech.2009.099754. 

Pubblicato in ScienceDaily il 7 giugno 2011 - Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)