Ricercatori dell'università di Tel Aviv (TAU) hanno scoperto che un estratto di cannella inibisce lo sviluppo dell'Alzheimer (AD).
Gli scienziati, guidati dal Prof. Michael Ovadia del dipartimento di zoologia nella facoltà di scienze della vita, hanno isolato una sostanza dalla pianta di cannella, chiamata CEppt, che ha inibito la malattia nei topi di laboratorio.
Michael Ovadia mostra la corteccia di cannella nel suo laboratorio. Foto di: Nir Kafri |
Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica PLoS ONE a gennaio, è stata condotta con vari laboratori di scienze della vita della TAU, compresi quelli diretti dal Prof. Ehud Gazit, vice presidente di ricerca&sviluppo dell'università, dal Prof. Dan Segal e dal Dr. Dan Frenkel.
Nella prima fase, gli scienziati sono riusciti a dimostrare con un microscopio elettronico che il CEppt estratto inibisce la creazione di molecole di amiloide. Il rapporto dello studio dice che l'estrazione della sostanza ha comportato la creazione di polvere da stecche di cannella con un macinino da caffè che è stata isolata in una soluzione a 4 °C fino al momento dell'utilizzo. Hanno poi mescolato l'estratto nell'acqua potabile di topi e mosche e hanno esaminato l'effetto. Le mosche erano state allevate con il gene che stimola l'Alzheimer ed i topi sono stati allevati con cinque mutazioni genetiche che causano uno sviluppo aggressivo dell'Alzheimer a partire dall'età di due mesi.
Dopo quattro mesi gli scienziati hanno trovato che lo sviluppo della malattia aveva subito un rallentamento e la longevità e l'attività degli animali assomigliava a quella dei loro compagni sani.
Hanno trovato anche che l'estratto ha aiutato a rompere le fibre amiloidi già formate. "Questa scoperta indica la possibilità che la sostanza può non solo impedire l'AD, ma la può curare, dopo che le molecole che provocano l'Alzheimer si sono già formate", dice Ovadia.
Ovadia si era interessato alle qualità della cannella già da giovane, quando ha preso parte al Concorso Nazionale sulla Bibbia e gli è stato chiesto delle sostanze che formavano la polvere sacra che i sacerdoti diffondono sull'altare prima dei sacrifici. "Ho avuto un vuoto di memoria, e poi mi sono ricordato i materiali, tra cui la cannella, nel momento in cui è suonato il gong", dice. Le sostanze, tra cui anche la mirra, la cassia, la canna fragrante e l'olio di oliva, appaiono in Esodo capitolo 30, versetti 23-25. "La questione mi ha interessato per anni. Ho deciso di esaminare le caratteristiche della cannella e ho continuato fino a quando ho fatto la scoperta attuale" dice.
Tuttavia, se ti butti ad usare la cannella, Ovadia ti mette in guardia il suo eccessivo consumo. In dosi massicce la spezia potrebbe danneggiare le funzioni del fegato, a causa di un componente chiamato cinnamaldeide. La raccomandazione è di non superare i 10g di cannella al giorno, dice.
L'Università di Tel Aviv ha ottenuto un brevetto sull'estratto e sulle caratteristiche come integratore alimentare nel 2004. "La scoperta è estremamente interessante perché, mentre ci sono aziende che sviluppano sostanze sintetiche per inibire l'AD, l'estratto di cannella non è un farmaco con effetti collaterali, ma una sostanza naturale sicura, che gli esseri umani hanno consumato per generazioni", dice Ovadia. Finora gli scienziati non sono riusciti a isolare dall'estratto una singola molecola con proprietà curative: "Quando abbiamo provato a separare le sostanze della cannella e isolarle, si sono perse le proprietà curative, come succede con numerose sostanze naturali" dice.
Il team intende sperimentare l'estratto su animali diversi in futuro, in considerazione della difficoltà di esperimenti sulle persone, a causa della lenta progressione dell'Alzheimer.
Nel frattempo Ovadia sta già applicando i risultati a se stesso e beve tè con l'estratto di cannella ogni giorno. "Anche i miei studenti bevono tè di cannella ogni giorno. Non solo previene l'Alzheimer, ma altre malattie virali, come l'influenza", dice.
L'Alzheimer è una malattia progressiva e irreversibile del cervello che lentamente distrugge la memoria e la capacità di pensare, e alla fine anche la possibilità di svolgere i compiti più semplici. E' causata da processi nel cervello costituiti dall'accumulo di proteine amiloidi fuori dei neuroni e da grovigli di fibre. Si stima che circa 70.000 persone in Israele soffrono di Alzheimer e malattie simili che causano perdita di memoria. L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che vi siano 18 milioni i malati di Alzheimer in tutto il mondo e il loro numero è destinato a salire a 34 milioni entro il 2025.
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Pubblicato in Aaretz.com il 9 giugno 2011 - Traduzione di Traduzione di Franco Pellizzari.
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