I virus devono entrare nelle cellule del corpo umano per causare una malattia. Per questo, essi si attaccano a cellule idonee e iniettano le loro informazioni genetiche in queste cellule.
Biologi di infezioni dal German Primate Centre - Istituto Leibniz di Ricerca sui Primati di Gottinga, insieme con i colleghi dell'Università Medica Charité di Berlino, hanno indagato sul modo in cui il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 penetra nelle cellule.
Essi hanno identificato un enzima cellulare che è essenziale per l'ingresso del virus nelle cellule polmonari: il proteasi TMPRSS2. Hanno trovato un farmaco che ha dimostrato clinicamente di essere attivo contro il TMPRSS2, bloccando l'infezione SARS-CoV-2 e potrebbe costituire una nuova opzione di trattamento.
Numerosi coronavirus circolano in tutto il mondo e infettano costantemente gli esseri umani, il che normalmente causa solo lievi malattie respiratorie. Attualmente, però, stiamo assistendo ad una diffusione a livello mondiale di un nuovo coronavirus con più di 90.000 casi confermati e oltre 3.000 morti.
Il nuovo virus è stato chiamato SARS coronavirus-2 ed è stato trasmesso dagli animali all'uomo. Esso provoca una malattia respiratoria chiamata COVID-19 che può avere un decorso grave. Il SARS coronavirus-2 si è diffuso dal dicembre 2019 ed è strettamente legato al SARS coronavirus che ha causato la pandemia di SARS nel 2002/2003. Attualmente non ci sono vaccini o farmaci disponibili per combattere questi virus.
Fermare la diffusione del virus
Un team di scienziati guidati da biologi infettivologi del German Primate Centre e che include ricercatori della Charité, della Università di Medicina Veterinaria di Hannover, del BG-Unfallklinik Murnau, dell'LMU di Monaco di Baviera, del Robert Koch Institute e del Centro tedesco per la ricerca sulle infezioni, si è proposto di scoprire come il nuovo coronavirus SARS-CoV-2 entra nelle cellule ospiti e come si può bloccare questo processo.
I ricercatori hanno identificato una proteina cellulare che è importante per l'ingresso del SARS-CoV-2 nelle cellule polmonari. "I nostri risultati mostrano che, per entrare nelle cellule, il SARS-CoV-2 richiede il proteasi TMPRSS2, che è presente nel corpo umano", spiega Stefan Pöhlmann, capo della Unità di biologia delle infezioni del German Primate Centre. "Questo proteasi è un potenziale bersaglio per l'intervento terapeutico".
Farmaco promettente
Poiché sappiamo che il farmaco 'mesilato camostat' inibisce il proteasi TMPRSS2, i ricercatori hanno studiato se può anche prevenire l'infezione da SARS-CoV-2.
"Abbiamo testato il SARS-CoV-2, isolato da un paziente, e abbiamo scoperto che il mesilato camostat blocca l'ingresso del virus nelle cellule polmonari", spiega Markus Hoffmann, il primo autore dello studio. Il mesilato camostat è un farmaco approvato in Giappone per l'infiammazione del pancreas.
"I nostri risultati suggeriscono che il mesilato camostat potrebbe proteggere anche dal COVID-19", dice Markus Hoffmann. "Questo dovrebbe essere verificato in studi clinici".
Fonte: DPZ-Deutsches Primatenzentrum (> English text) - Traduzione di Matteo Pellizzari.
Riferimenti: Markus Hoffmann, Hannah Kleine-Weber, Simon Schroeder, Nadine Krüger, Tanja Herrler, Sandra Erichsen, Tobias Schiergens, Georg Herrler, Nai-Huei Wu, Andreas Nitsche, Marcel Müller, Christian Drosten, Stefan Pöhlmann. SARS-CoV-2 Cell Entry Depends on ACE2 and TMPRSS2 and Is Blocked by a Clinically Proven Protease Inhibitor. Cell, 5 Mar 2020, DOI
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.