Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Svelato il mistero della proteina comune a tre malattie cerebrali

In green deposits of alfa synucleinNeuroni di topo a cui era stata somministrata la proteina α-sinucleina derivata da paziente. I depositi di proteine (verde) si formano dopo sette giorni. (Fonte: Anke Van der Perren)

L'accumulo di una particolare proteina nel cervello è alla base di tre condizioni molto diverse legate all'età. Fino a poco tempo fa, nessuno capiva come ciò fosse possibile. La ricerca del Laboratorio di Neurobiologia e Terapia Genica della KU Leuven (Belgio) ora rivela che è la forma della proteina a determinare il quadro clinico.


La presenza di depositi di proteine ​​alfa-sinucleina nel cervello è caratteristica di tre diverse malattie: morbo di Parkinson (MP), atrofia multisistemica (MSA) e demenza da corpi di Lewy (DLB). Anche se questi disturbi fanno parte della stessa famiglia, sono clinicamente e patologicamente molto diversi.


Il MP colpisce circa il 2% della popolazione sopra i 60 anni. La condizione si manifesta principalmente con problemi motori. La demenza da corpi di Lewy è meno comune (0,4% delle persone oltre i 65 anni), ma è comunque la 2a forma più comune di demenza, dopo l'Alzheimer. L'atrofia sistemica multipla è una malattia rara, ma estremamente aggressiva, per la quale non c'è praticamente alcun trattamento. Essa provoca vari problemi di salute, tra cui dolore generale, problemi alla vescica e pressione sanguigna bassa, così come problemi motori. La maggior parte dei pazienti soccombe alla malattia entro 5-10 anni.

 

Simulazione dei processi di malattia

In collaborazione con i loro colleghi del Centro Nazionale Francese per la Ricerca Scientifica (CNRS) e dell'Imperial College di Londra, i ricercatori della KU Leuven hanno isolato la proteina α-sinucleina dal tessuto cerebrale di defunti con MP, e di pazienti con MSA e DLB. Questa proteina è stata poi moltiplicata e riprodotta con una tecnica progettata specificatamente per questo scopo. Le diverse forme di proteine ​​sono state attentamente studiate in laboratorio e introdotte negli animali da laboratorio per simulare i processi di malattia.


I ricercatori hanno potuto identificare due forme della proteina: una elicoidale nella MSA e nel MP, e una cilindrica nella DLB. La forma determinava anche la gravità dei sintomi della malattia: nella MSA i sintomi si sono manifestati in modo più rapido e aggressivo, mentre nella DLB erano più moderati.


“In precedenza, era un mistero il motivo per cui una, la stessa, proteina causa tre diverse malattie del cervello”, spiega la coordinatrice della ricerca, la dott.ssa Anke Van der Perren. “Ora, per la prima volta, siamo riusciti a identificare diverse forme di depositi di proteine ​​alfa-sinucleina nei pazienti. A seconda della forma, insorge un disturbo diverso e, quindi, un quadro clinico diverso”.

 

Diagnosi più precoce e migliore

Le nuove conoscenze sull'origine e la struttura delle forme di proteine ​​possono, nel tempo, portare a una diagnosi precoce e migliore, dice la prof.ssa Veerle Baekelandt. “A tutt'oggi è molto difficile diagnosticare questi tre disturbi cerebrali. Vogliamo ulteriormente svelare il complesso processo dei depositi di proteine ​​per capire meglio come le malattie si sviluppano. Nel tempo, speriamo di essere in grado di rilevare queste forme di proteine ​​nocive e che si possa trovare un trattamento specifico per rallentare o addirittura fermare il processo di malattia”.

 

 

 


Fonte: KU Leuven (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Anke Van der Perren, Géraldine Gelders, Alexis Fenyi, Luc Bousset, Filipa Brito, Wouter Peelaerts, Chris Van den Haute, Steve Gentleman, Ronald Melki, Veerle Baekelandt. The structural differences between patient-derived α-synuclein strains dictate characteristics of Parkinson’s disease, multiple system atrophy and dementia with Lewy bodies. Acta Neuropathologica, 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Puoi distinguere il delirium dalla demenza? È solo questione di tempi

17.06.2021 | Esperienze & Opinioni

Quante volte hai sentito qualcuno esclamare "Tu deliri!" o "Sei un demente!", nell'incre...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Cosa rimane del sé dopo che la memoria se n'è andata?

7.04.2020 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato da una progressiva perdita di memoria. Nelle...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Come una collana di perle: la vera forma e funzionamento dell'assone dei …

30.12.2024 | Ricerche

Con un nuovo studio provocatorio, degli scienziati sfidano un principio fondamentale nel...

Cosa accade nel cervello che invecchia

11.03.2020 | Esperienze & Opinioni

Il deterioramento del cervello si insinua sulla maggior parte di noi. Il primo indizio p...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)