Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Nell'Alzheimer si deteriora la comunicazione tra due aree del cervello durante il sonno

Where are memories stored brain diagram

Un nuovo studio eseguito da ricercatori della Florida State University può aiutare a rispondere ad alcune delle domande più sconcertanti che circondano il morbo di Alzheimer (MA), una malattia incurabile e progressiva che colpisce milioni di famiglie in tutto il mondo.


Aaron Wilber, assistente professore di psicologia alla FSU, e la dottoranda Sarah Danielle Benthem hanno dimostrato che il modo in cui due parti del cervello interagiscono durante il sonno può spiegare i sintomi sperimentati dai pazienti di MA, una scoperta che apre nuove porte alla ricerca sulla demenza.


Si ritiene che queste interazioni durante il sonno permettano di formare ricordi, e quindi il fallimento di questa funzione normale nel cervello di una persona con MA potrebbe spiegare perché la memoria è compromessa.


Lo studio, una collaborazione tra il Programma FSU di Neuroscienze, l'Università della California di Irvine, e l'Università di Lethbridge in Canada, è stato pubblicato online sulla rivista Current Biology.


“Questa ricerca è importante perché esamina i possibili meccanismi alla base del declino della memoria nel MA, e capire come il MA provoca il declino della memoria potrebbe aiutare a identificare dei trattamenti”, ha detto la Benthem.


Lo studio di Wilber e Benthem, basato sulla misurazione delle onde cerebrali in topi modello della malattia, ha dato ai ricercatori una serie di nuovi elementi sul MA, compreso come può contribuire ai sintomi del MA il modo con cui due parti del cervello (corteccia parietale e ippocampo) interagiscono durante il sonno.


Il gruppo ha esaminato un fenomeno noto come 'riproduzione della memoria' (il riprodurre i modelli di attività della veglia nei periodi di sonno successivi) in un topo modello del MA, come una causa potenziale di compromissione dell'apprendimento spaziale e della memoria.


Durante questi periodi di riproduzione della memoria, hanno scoperto che i topi che modellano aspetti del MA umano avevano interazioni funzionali deteriorate tra l'ippocampo e la corteccia parietale.


La formazione dell'ippocampo è cruciale per lo stoccaggio di ricordi 'episodici', un tipo di memoria a lungo termine di un'esperienza passata, ed è ritenuta importante per aiutare altre parti del cervello ad estrarre conoscenza generalizzata da queste esperienze personali.


“Sorprendentemente, un indicatore migliore delle prestazioni, e il primo deterioramento ad emergere, non era la 'riproduzione della memoria' di per sé, ma era invece la forza relativa, dopo l'apprendimento, dell'accoppiamento tra due regioni cerebrali che sono importanti per l'apprendimento e la memoria: l'ippocampo e la corteccia parietale “, ha detto Wilber.

 

 

 


Fonte: Amy Robinson in Florida State University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Sarah D. Benthem, Ivan Skelin, Shawn C. Moseley, Alina C. Stimmell, Jessica R. Dixon, Andreza S. Melilli, Leonardo Molina, Bruce L. McNaughton, Aaron A. Wilber. Impaired Hippocampal-Cortical Interactions during Sleep in a Mouse Model of Alzheimer’s Disease. Current Biology, 28 May 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)